24 febbraio, 2011

Honduras Formulare proposte strategiche per la rifondazione del paese

Honduras, Popolazioni indigene e nere honduregne autoconvocano Assemblea Costituente 

 Le popolazioni indigene e nere dell'Honduras, agglutinate in varie organizzazioni e federazioni, hanno deciso di autoconvocare un'Assemblea Costituente. Un'attività che sorge dall'urgente necessità di "unirsi nuovamente per trovare forze collettive e usare il diritto a pensare e costruire proposte. Per riaffermare il nostro patto come popolazioni unite da cosmovisioni diverse che ci rafforzano nella resistenza e la lotta", nel contesto del colpo di Stato e di fronte alla profondizzazione delle forme di dominazione.   
Dal 20 al 24 febbraio, più di 700 persone, in rappresentanza di otto popoli, 24 organizzazioni e federazioni e un'infinità di comunità, si sono autoconvocate nella comunità di San Juan Durugubuty, nei Caraibi honduregni, per dibattere, analizzare e formulare proposte che conducano verso la rifondazione del paese. 
 
"Vogliamo unirci e fare proposte, a partire dalle nostre cosmovisioni, per la costruzione del contenuto di ciò che dovrà essere una Costituente fatta dal popolo, con un carattere rifondativo, originario, includente e participativo", ha detto Bertha Cáceres, coordinatrice del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell'Honduras, Copinh
 
"Analizzeremo la realtà dei nostri popoli all'interno del contesto del colpo di Stato e delle varie forme di dominazione, come ad esempio la militarizzazione, la transnazionalizzazione, la privatizzazione delle nostre risorse, il razzismo e il patriarcato. Stiamo osservando - ha continuato Caceres - un'intensificazione di queste forme di dominazione e saccheggio, con gravi impatti sui nostri popoli. Prenderemo accordi su come unire gli sforzi per affrontare e resistere a questa offensiva dei progetti di morte", ha affermato. 
 
La dirigente indigena ha anche spiegato che i contenuti e i risultati di questa assemblea autoconvocata delle popolazioni indigene e nere, saranno parte della proposta che presenteranno durante la gran assemblea del Fronte nazionale di resistenza popolare, Fnrp, che avrà luogo il prossimo 26 febbraio a Tegucigalpa. 
 
"Quest'incontro autoconvocato va ben oltre l'assemblea della Resistenza. La sua dimensione e portata hanno a che vedere con i contenuti strategici che servono per avviare il processo di rifondazione dell'Honduras. Tuttavia, il 26 febbraio esporremo la nostra visione. Dobbiamo centrare la discussione su temi strategici e di rafforzamento della Resistenza, e non consumarci in dispute di potere e per avere delle cariche.
 
Dobbiamo invece puntare a sfiancare il regime, a elevare il livello della mobilitazione, approfondire la lotta sociale e politica, continuare ad autoconvocarci, perché tutto ciò significa dare maggiore 'empoderamiento' al popolo honduregno ed elevare il suo livello di coscienza", ha spiegato la dirigente del Copinh
 
Secondo Cáceres, le popolazioni indigene e nere continuano a credere nell'importanza dell'unità nella diversità all'interno del Fnrp. Tuttavia, per lei, l'unità trascende il discorso e le parole e deve riflettersi anche nella pratica. 
 
"Riconosciamo che ci sono differenze e diversità, ma abbiamo tutti e tutte un solo grande obiettivo, che è il processo costituente e rifondativo dell'Honduras. Durante l'assemblea la dirigenza del Fnrp avrà una grande responsabilità. Dobbiamo scommettere su un'unità vera, lasciando da parte il tema elettorale e facendo prevalere gli interessi della popolazione in resistenza", ha concluso Cáceres
 
L'attività potrà essere seguita dal vivo dal 21 al 23 febbraio attraverso il blog http://asambleainhonduras.blogspot.com/ e la pagina web http://chiapas.indymedia.org/index.php?category=9
© (Testo Giorgio Trucchi  - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione  Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

14 febbraio, 2011

Gli USA avvieranno in Honduras un progetto simile al Plan Colombia



PRENSA LATINA   -   Tegucigalpa, 9 febbraio 2011

Stando a dichiarazioni delle autorità, il sottosegretario di Stato USA per l’Antidroga, William Brownfield, visiterà oggi e domani l’Honduras, per avviare un progetto simile al già discusso Plan Colombia.

“La visita porterà annunci molto importanti. Ciò che vogliamo, è avere nel nostro paese un Plan Centroamerica, come c'è stato un Plan Colombia o un Plan Merida”, ha dichiarato alla stampa il segretario per la Sicurezza Óscar Álvarez.

Concepito nel 1999 e presentato come un'iniziativa di lotta contro il narcotraffico, il Plan Colombia è uno degli strumenti con cui Washington ha aumentato la sua ingerenza e presenza militare nella regione.

“Vogliamo per l’Honduras un Plan Centroamerica, che aiuti tutti quelli dell'istmo ad affrontare il flagello del narcotraffico, i cui tentacoli sono potentissimi” ha detto Álvarez.

E’ prevista una riunione tra il titolare della Segreteria di Sicurezza e Brownfield, che insieme sovrintenderanno ad un’esercitazione della Polizia di Frontiera, sotto la guida degli Stati Uniti.

Successivamente il sottosegretario di Stato avrà un colloquio col presidente Porfirio Lobo, ed i due paesi firmeranno un accordo sull’amministrazione delle prigioni e la sicurezza dei confini, così ha comunicato l'ambasciata nordamericana a Tegucigalpa.

Brownfield è stato preceduto dal comandante dell’Aviazione del Comando Sud degli Stati Uniti, Glenn Spears, che martedì si è qui riunito col ministro della Difesa, Marlon Pascua.

La visita del cosiddetto zar antidroga fa parte di un giro, che ha già coinvolto Guatemala ed El Salvador e terminerà in Colombia.

Washington addossa la responsabilità del narcotraffico ai paesi latinoamericani, nonostante gli Stati Uniti rappresentino il maggiore consumatore di droghe al mondo, nonostante il loro commercio illecito porti ogni anno al paese profitti per miliardi di dollari.



Tradotto da Adelina Bottero

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