25 giugno, 2011

HONDURAS: MANIFESTO DELLO SPAZIO REFUNDACIONAL

All'Assemblea Nazionale del FNRP del 26 Giugno 2011  
  
In questo momento storico viviamo l'acutizzarsi della crisi a livello economico, politico e sociale, come risultato del colpo di stato e come espressione della crisi globale del sistema,che si esprime in Honduras mediante la svendita del paese attraverso le sue risorse naturali, la forza lavoro economica di giovani e di donne, la privatizzazione del sistema educativo e sanitario, ed il deterioramento della qualità di vita degli honduregni, radicata nell'impunità totale che uccide, terrorizza e travolge la popolazione. La disperazione cerca di impadronirsi della nostra terra provocando intensi processi di migrazione che costano non solo la vita bensì la dignità delle nostre sorelle e fratelli fuori dal paese.  
  
Soffriamo la violazione dei diritti umani, da quelli fondamentali  fino a quello che oggi si è trasformato in quotidianità: la violenza diretta contro movimenti organizzati, la criminalizzazione dei movimenti sociali,la militarizzazione e ri-militarizzazione dei territori e l'autoritarismo sociale come espressione di quella cultura che regna come forma di vita.  
  
Questa situazione è il prodotto delle politiche imperialiste yankee che si articolano alle decisioni dell'oligarchia golpista, nella ricerca di forze a suo favore nella regione. L'Accordo di Cartagena è la prova di questa imposizione. Ora l'OEA che aveva rifiutato il colpo di stato in Honduras lo legittima con il suddetto accordo, il quale é la base per un funesto precedente,l'incorporazione per la prima volta di uno stato golpista a detto organismo. Con l'accordo si pretende l'incorporazione del degno movimento di resistenza al gioco partitario della democrazia di propaganda che beneficia solo i grandi  imprenditori e le multinazionali. Quindi né l'OEA né il regime con detto accordo rispondono alle giuste aspirazioni del popolo honduregno bensì agli interessi del regime, a livello nazionale ed internazionale.  
  
Per nostra parte siamo sempre più convinti che stiamo vivendo un momento storico in Honduras,che lo spirito di resistenza risiede in una gran maggioranza del popolo.Con chiarezza si può vedere che il regime attuale non ha nessuna proposta per la vita, di tal maniera che persiste in noi la volontà di costruire qualcosa di differente che sia un faro di speranza per le nostre lotte.  
  
In tal senso questo Spazio Refundacional composto da organizzazioni politiche e sociali, importanti settori progressisti del paese, forze democratiche e rivoluzionarie, ampio e diverso in quanto include la lotta di organizzazioni rappresentative della Resistenza, Manifestiamo:  
  
-Mantenere fermi i principi e bandiere del fronte, gli accordi e mandati della sua Assemblea Nazionale del 26 di febbraio, in particolare il cammino che si stabilì per continuare la lotta popolare, la Autoconvocazione costituente, la salvaguardia dell'autonomia del Fronte e la non partecipazione nelle competizioni elettorali finché non esistano condizioni legali ed istituzionali.  
  
-Continuiamo a confidare di poter trasformare il paese mediante un processo di autoconvocazione che costruisca contenuto e proposte di Potere Popolare e di Potere Costituente col proposito di essere  preparati per ottenere una Assemblea Nazionale Costituente Popolare, Originaria, Inclusiva, Plenipotenziaria e Partecipativa che ci porti alla Rifondazione del nostro paese.  
  
-L'Autoconvocazione è un mandato dell'assemblea; la sua origine sta nella raccolta di un milione 342mila firme, il quale di fatto è un plebiscito popolare ed autonomo che costruisce potere popolare. Non abbiamo bisogno di referendum convocati dal regime illegittimo e prosecutore del colpo di stato.Questa autoconvocazione deve andare di pari passo con un piano di lotta che risponda alla realtà,ai  problemi ed aspirazioni del paese.  
  
-Respingiamo categoricamente la partecipazione in questo processo elettorale che sta per incominciare sotto qualunque forma gli si voglia dare, perché si iscrive in un'instituzionalità e legalità piegate all'oligarchia golpista. In questo senso, niente é cambiato in quanto il golpismo rimane presente  nelle strutture che amministreranno il processo ed i suoi risultati, per cui continua ad essere valida la risoluzione dell'Assemblea del FNRP del 26 di febbraio in quel senso.  
  
-Consideriamo che il FNRP deve continuare a mantenere la sua autonomia rispetto a qualunque opzione elettorale. Dobbiamo fortificare e difendere la sua diversità, ed il suo carattere di fronte di lotta di molti movimenti ed organizzazioni politiche. La partecipazione di organizzazioni, spazi, collettivi e persone in processi elettorali devono essere decisioni individuali e fuori da questa struttura. Pertanto rifiutiamo che il FNRP, veicolo della nostra speranza storica, sia convertito in un'appendice di qualunque opzione o coalizione elettorale,ancor meno che sia assorbito da essa.  
Come Spazio Refundacional richiamiamo a mantenere  contro il regime non solo nella sfera politica ma anche nel sociale che è dove il paese affronta le sue grandi problematiche.  
  
Riaffermiamo che né il regime, né l'Accordo di Cartagena, né il ritorno dell'Honduras nell'OEA rispondono alle giuste richieste del paese, bensì alla strategia imperiale nordamericana.  
  
No alla riconciliazione coi golpisti, responsabili diretti dell'assassinio dei nostri compagni e compagne di lotta e violentatori coscienti dei diritti umani del popolo.  
  
Questa Assemblea è un'opportunità affinché si riprenda il nostro impegno contro i sistemi di dominio capitalista, razzista e patriarcale, affinché continuiamo ad esigere giustizia e per la fine di militarismo e repressione.  
  
Lo Spazio Refundacional chiama tutti i membri del FNRP affinché costruiamo l'Unità interna attorno agli obiettivi originali della Resistenza i quali si riassumono nella lotta per la rifondazione del paese mediante il processo di autoconvocare l'assemblea constituente e la mobilitazione popolare organizzata e sistematica, unica via per costruire un Nuovo Honduras.  

Organizzazzioni firmatarie:
  1. Organización Fraternal Negra de Honduras (OFRANEH)
  2. Consejo Cívico Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras (COPINH)
  3. Movimiento Amplio por la Dignidad y la Justicia (MADJ)
  4. Movimiento Nueva Democracia (MND)
  5. Partido Socialista de los Trabajadores (PST)
  6. Partido Socialista Centroamericano (PSOCA)
  7. Socialismo o Barbarie ( S o B)
  8. Círculos Bolivarianos Morazanistas de Honduras (CBMH)
  9. Movimiento de Refundación
  10. Frente Estudiantil Socialista / FES UPNFM -VS
  11. Asociación Por el Desarrollo de la Península de Zacate Grande
  12. Artistas en Resistencia
  13. Instituto Ecuménico Hondureño de Servicios Comunitarios (INEHSCO)
  14. Frente Nacional de Resistencia Popular Departamento de Copán
  15. Fuerza Morazanista del Pueblo
  16. Colectivos Urbanos
  17. Insurrección Autónoma
  18. Asociación Regional de Comunidades Organizadas ARCO
  19. Central Nacional de Trabajadores del Campo del Progreso
  20. Miembros del Movimiento LGTTBI
  21. Representantes de Municipios de la Frontera de Intibucá
  22. Programa Paso a Paso
  23. Foro de Mujeres por la Vida
  24. Colectiva de Mujeres Hondureñas, CODEMUH
  25. Colectivo de Resistencia de Santa Rosa de Copán
  26. Red Ambiental de la zona Nor-atlántica
  27. Comunicadores(as) y periodistas en resistencia
  28. Juventud Nueva Democracia
  29. Juventud Socialista S o B
  30. Juventud Popular Morazanistas
  31. Frente de Resistencia de Los Ángeles (FRLAH)
  32. Frente Revolucionario Artístico Contra Cultural
Seguono le firme di  aderenti a titolo individuale

22 giugno, 2011

Giornata Continentale di Solidarietà con l’Honduras


http://www.copinh.org 
La ESperanza, Intibucá, 18 giugno 2011
 
Movimenti sociali
Organizzazioni Popolari
Reti, campagne, comitati di solidarietà
 
Compagne e compagni di ogni dove:
 
Da questo luogo denominato La Esperanza, territorio storico di lotta indigena, da questa terra dell’Honduras, uno dei cuori di resistenza in quest’ora latinoamericana di emancipazione popolare, vi scriviamo con coraggio, convinzione ed allegria per convocarvi alla lotta collettiva contro la militarizzazione e l'interventismo. 
Il 26, 27 e 28 giugno noi movimenti sociali, popolari ed indigeni abbiamo concordato di realizzare la Giornata Continentale di Solidarietà con l’Honduras, popolo che a partire dal colpo di stato dell'anno 2009, è diventato laboratorio di occupazione, militarizzazione, criminalizazzione e repressione contro tutta la popolazione, in particolare quella che lotta e si mantiene in ribellione contro il golpismo internazionale.
La situazione dell’Honduras è aggravata dall’avvenuta legalizzazione del colpo di stato presso istanze internazionali, che ha dato ossigeno ai golpisti ed appoggiato un discorso di riconciliazione, mere bugiarde ed ipocrite parole per occultare la violenza sistematica con cui sono aggrediti uomini e donne honduregne quotidianamente.
 
Gli assi portanti di questa giornata vertono su:
 
·        Esigere la chiusura delle basi militari straniere e denunciare che le basi militari nordamericane hanno appoggiato il golpe e hanno esteso l’occupazione del paese per perpetuare il saccheggio e la dominazione.
·         Fermare la militarizzazione e repressione contro il popolo honduregno da parte delle forze armate nazionali e paramilitari, per cui proponiamo l'eliminazione totale di tutto l'apparato e di tutta l'industria militare.
·         Porre fine alla criminalizzazione delle lotte sociali e alle gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani.
·         Chiedere il processo e la punizione per i golpisti, che fanno tuttora parte delle strutture di potere del paese,  responsabili dell'assassinio e repressione brutale contro il popolo honduregno
·        Contribuire allo smantellamento della cultura della militarizzazione, come forma di dominazione patriarcale, razzista e neoliberista in ogni ambito della vita quotidiana per tutti quanti.
V’invitiamo a realizzare azioni di fronte ad ambasciate e consolati honduregni e/o ambasciate straniere, organizzare dibattiti, tournée, attività culturali di strada, fare interventi attraverso i mezzi d’informazione e realizzare ogni tipo d’iniziative autonome e creative per far conoscere la grave situazione di violazione dei diritti umani in Honduras, denunciare l'assassinio e criminalizzazione della resistenza honduregna, l'occupazione imperialista del paese con velleità di controllo emisferico ed a riaffermare il rifiuto dei colpi di stato militari ovunque siano.
Con la fermezza, speranza e convinzione che ci mantiene in quest’Honduras degno e ribelle, vi esortiamo ad organizzarvi, mobilitarvi e ad incontrarci nello spirito comune della lotta per la vita giusta, solidale e felice per tutte e tutti.

COPINH, OFRANEH, Artisti in Resistenza, MUCA, Insurrezione Autonoma, ERIC, COFADEH
Campagna America Latina e Caraibi, una Regione di Pace: Fuori le Basi Militari Straniere.

Per informazioni aggiornate sulla situazione dei diritti umani in Honduras v’invitiamo a consultare le pagine:

http://www.cofadeh.org
http://www.comisiondeverdadhonduras.org/  
http://www.defensoresenlinea.com/cms/
http://www.cidh.oas.org/countryrep/Honduras09sp/Indice.htm
http://www.cidh.org/countryrep/Honduras10sp/Honduras10.Cap.I.htm

Solidarietà con l’avvocato Enrique Flores Lanza


Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari ed Indigene dell’Honduras COPINH

Dinnanzi alla violazione dell'Accordo di Cartagena da parte del regime prosecutore del colpo di stato, che mantiene intatte le strutture del potere golpista, ed ha emesso l’ordine degli arresti domiciliari contro l’avvocato Enrique Flores Lanza, ex ministro della presidenza del Governo presieduto per l'ex presidente Manuel Zelaya Rosales, diramiamo il seguente comunicato: 

1.     Siamo solidali con l'avvocato Enrique Flores Lanza, membro della commissione politica del F.N.R.P. Egli è vittima della persecuzione politica dei golpisti, che ancora una volta violano l'Accordo di Cartagena, decretando gli arresti domiciliari ed imponendogli una cauzione di 27 milioni di lempiras, da pagarsi entro un  mese al massimo, in modo da violare totalmente la sua libertà.
2.      L'avvocato Enrique Flores Lanza è rientrato nel paese insieme ad altri perseguitati politici, in seguito alla firma dell'Accordo di Cartagena. I golpisti però lo hanno rotto, come c’era da aspettarsi, continuando la persecuzione politica a partire dal potere giudiziario, che è parte dell’immutata istituzionalità golpista che regna e governa in Honduras.
3.      Dal momento che i golpisti hanno già raggiunto l'obiettivo di reincorporare l’Honduras nell'O.E.A, non li sfiora nemmeno che continui la persecuzione contro gli esiliati che si sono fidati del menzionato accordo.
4.      COPINH mette in allerta il popolo honduregno e la comunità internazionale sul perpetrarsi della repressione contro la popolazione nel paese, e si rammarica profondamente che i golpisti abbiano sorpreso molti organismi e molte persone con le loro mosse da impostori.
5.      Allertiamo gli esiliati che sono tornati in patria a prendere misure a fronte della persecuzione politica del regime golpista e a denunciare ogni atto repressivo.
6.      Esigiamo che cessi la persecuzione politica del regime contro l'avvocato Enrique Flores Lanza e tutte le persone rientrate credendo che i golpisti al potere avrebbero rispettato l'Accordo di Cartagena.
La Esperanza, Intibucá, 15 giugno 2011
Con la forza ancestrale di Lempira, Iselaca, Mota ed Etempica si alzano le nostre voci piene di vita, giustizia, dignità,  libertà e pace.

Tradotto da Adelina Bottero

06 giugno, 2011

la OEA da risa...


Bollettino stampa numero 3 Ce ne andiamo?NO


potete seguire il Campamento Dignidad qui: www.campamentodignidad.blogspot.com

Nonostante siamo stati ricevuti dai carri armati, esercito e polizia in uno sbarramento che non ci lascia accedere alla sede della Fiera Internazionale dove si riunisce l'OEA, rimaniamo. La mobilitazione dalla piazza Salvador del mundo fino al presidio di fronte alla sbarramento dii sicurezza é stata lunga, si sono uniti nuovi gruppi dall'Honduras:i Fronti Dipartimentali di Resistenza di Copán, Ocotepeque, Lempira, Potrerillos-Cortés, compagni del Bajo Aguán, membri delle Gioventù in Resistenza e compagni salvadoregni.  
Oggi la mobilitazione continua.Continueremo il presidio a partire dalle nove e mezza della mattina in piazza El Salvador del Mundo e partiremo in marcia fino al punto zero,dove lo sbarramento delle forze armate c'aspetta e dove torneremo a lasciare le nostre armi: le parole, le candele accese, la memoria dei crimini contro il popolo honduregno. Ieri, tre contadini del Bajo Aguán membri della Marca, Movimento Autentico Rivendicatore dei Contadini dell'Aguán;José Recinos, Genaro Acuesta e Joel Santa María sono entrati a far parte di questa inarrestabile lista di omicidi perpetrati dal governo della riconciliazione di Porfirio Lobo Sosa.  
  
Nella giornata di ieri si sono uniti alla nostra mobilitazione una gran numero di  salvadoregni, in solidarietà con la lotta della resistenza honduregna. Tutti indignati per l'incredibile spiegamento militare del loro governo progressista,contenti di condividere la strada, la parola e le lotte che sono simili in tutti i posti perché sono per il bene comune e la giustizia.  
  
A partire da questa sera al presidio di fronte all'OEA si svilupperà "Voci Per la Memoria, Contro l'Impunità"  un'attivita culturale con musica, parole, poesia ed azioni per continuare nell'attività che ci mobilita: Il rifiuto all'OEA e alla sua accettazione di un successore golpista: Lobo e la sua combriccola. In questa attività realizzeremo un atto funebre contro l'Organizzazione degli Stati Americani.  
  
Convochiamo gli artisti salvadoregni affinché c'accompagnino,diamo il benvenuto alle donne ed uomini che verranno ad  accompagnarci.Ai movimenti sociali de El Salvador, con i quali vogliamo approfondire il dialogo, li aspettiamo.   
  
  Non dimentichiamo  
  Non perdoniamo  
  Non ci riconciliamo  
  
Accampamento Dignità Contro l'impunità   Per i diritti umani e la dignità del paese honduregno  
  
  Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari ed Indigene dell'Honduras COPINH  
  Impresa Associativa Uniti Vinceremo dell'Aguan  
  Movimento Campesino dell'Aguan MCA  
  Movimento Unificatore Campesino dell'Aguan MUCA  
  Gioventù Popolare Morazanista JPM  
  Collettivo Insurrezione Autonoma  
  Associazione Per lo Sviluppo della Penisola di Zacate Grande

Comunicato stampa n.1 Veglia per la Memoria e la Giustizia

Cattedrale Metropolitana, San Salvador, 4 giugno 2011

Dal colpo di stato, in Honduras la situazione dei diritti umani si è aggravata, giacché il clima d’impunità, la crescente militarizzazione e l’accerchiamento mediatico hanno lasciato la popolazione honduregna in generale, ed in particolare il movimento di Resistenza Popolare, tragicamente senza difese.
Da gennaio ad oggi, 115 donne sono state assassinate in atti di femminicidio, come registrato da organizzazioni femministe. Nella zona del Bajo Aguán, noto a causa della lotta per la terra, gli sgomberi violenti sono quotidiani, ogni settimana si compiono omicidi e le sparizioni forzate sono frequenti, come il recente caso di Olbin Gallegos e Secundino Gómez. Il Comitato dei Familiari dei Desaparecidos dell’Honduras (COFADEH), organizzazione con sede nella capitale honduregna, dal gennaio 2010 al gennaio 2011 ha registrato i seguenti dati, in base alle denunce ricevute: 431 detenzioni illegali, 28 omicidi per abuso d’autorità, 57 omicidi politici, 34 omicidi per conflitti riguardanti la terra, 96 feriti e pestati, 26 torturati, 10 giornalisti assassinati (passati a 12 in aprile), 22 minacce contro giornalisti e addetti all’informazione, 2 radio comunitarie chiuse. La Commissione Interamericana dei Diritti Umani ha stabilito misure di sicurezza per 160 persone.
La brutalità poliziesca e la criminalizzazione giuridica della lotta popolare sono quotidiane. Lo smantellamento di organizzazioni sociali attraverso mezzi legalizzati dal golpismo e l’aggressione contro i loro dirigenti è fatto comune, come sta avvenendo contro alcuni dei più belligeranti attivisti dell’ordine nazionale degli insegnanti, in sciopero della fame da oltre un mese. Uno dei settori aggrediti più violentemente è la comunità LGBTI: dal giugno 2009 al gennaio di quest’anno sono stati assassinati 31 transessuali, nella lotta contro il golpismo hanno perso dirigenti ed attivisti. Il paese intero è stato messo in vendita: nella recente attività imprenditoriale denominata Honduras open for business sono stati concessi fiumi, terre, boschi e miniere ad oltre 200 impresari capitalisti. Sono le comunità indigene per prime a subire l'impatto di questi megaprogetti turistici, energetici e del settore minerario ed a lottare contro di essi. In quelle comunità si sono perpetrati assassini, pestaggi, arresti e continue persecuzioni.
La situazione di miseria e violenza si è acutizzata, per questo la Resistenza continua a lottare per la giustizia e contro l'impunità. Il discorso di una riconciliazione ufficiale, senza che sia fatta giustizia verso donne e uomini ammazzati dal golpismo e senza che siano processati coloro che continuano a governare nell'attuale regime successore del golpe, non è possibile. 
Condanniamo l'OEA per la legalizzazione del colpo di stato in Honduras
Non dimentichiamo
Non perdoniamo
Non ci riconciliamo
 
Campo Dignità contro l'Impunità, per i Diritti Umani e la Dignità del Popolo Honduregno
 
Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras COPINH
Empresa Asociativa Unidos Venceremos del Aguan
Movimiento  Campesino del Aguan MCA
Movimiento Unificado  Campesino del Aguan   MUCA
Juventud  Popular Morazanista JPM
Colectivo  Insurrección Autónoma
Asociación de Pobladores de la Península de Zacate Grande


Tradotto da Adelina Bottero

MANIFESTO CONTRO L'IMPUNITÀ MANIFESTO PER I DIRITTI UMANI E LA DIGNITÀ DEL POPOLO HONDUREGNO



Noi donne e uomini, membri delle organizzazioni popolari ed indigene dell’Honduras, mobilitati a San Salvador, luogo storico in cui riposano le spoglie del generale Francisco Morazán, appoggiati dalla solidarietà del popolo salvadoregno e di altri popoli del mondo, in occasione del conclave dell'Organizzazione degli Stati Americani riuniti nell'Assemblea Generale Ordinaria, manifestiamo quanto segue:
1.      L'OEA, revocando la sospensione dello stato honduregno e riammettendolo al proprio interno, ha finito per legalizzare i colpi di stato e contribuito al fatto che restino nell’impunità,  non solo per l’Honduras, ma per tutti i paesi americani.
2.      L'Organizzazione degli Stati Americani, con l'arbitraria decisione auspicata da Washington, di dare ragione ad un regime sorto da elezioni non riconosciute dalla comunità internazionale e svoltesi in un clima d’intensa militarizzazione e repressione, in cui la maggioranza della popolazione honduregna non ha partecipato, contraddice la sua stessa Carta. Minaccia inoltre la dichiarazione dei Diritti Umani, poiché finge d’ignorare che il regime prosecutore del colpo di stato in Honduras viola in modo sistematico e grave i diritti umani, ed è composto dalla giunta delle alte cariche, comandanti ed esecutori del golpe del 29 giugno 2009. Ne sono esempio il generale Romeo Vásquez Velásquez, ministro di HONDUTEL, il generale Venancio Cervantes direttore del dipartamento di Emigrazione, oltre ad altri politici quali Vilma Morales, Arturo Corrales, Carlos López Contreras ed il pubblico ministero generale della Repubblica Luis Alberto Rubí. Possiamo includere anche magistrati della Corte Suprema di Giustizia e deputati coinvolti nella rivolta militare oligarchica, che continuano a godere dell’impunità.
3.      L'OEA si burla del polopo honduregno e dei popoli del mondo, riconoscendo il regime prosecutore del colpo di stato, giacchè non ignora che Roberto Micheletti gode di una succulenta pensione, di guardie del corpo pagate dallo stato honduregno, di un'amnistia illegale che ha lasciato senza giustizia i crimini commessi contro donne e uomini honduregni a causa della loro lotta per i ritorno alla democrazia.
4.      L'OEA deve sapere che è complice di oltre 200 omicidi, molti dei quali contro la comunità LGTBI, dei sequestri conclusisi con la sparizione di contadini come Olbin Gallegos e Secundino Gómez,  delle torture patite da uomini e donne partecipanti all'enorme mobilitazione  nazionale del popolo in Resistenza, della chiusura di mezzi d’informazione, della spietata violenza con cui si trattano i giovani, dei lunghi coprifuochi e stati d’assedio che il popolo honduregno ha subito. L'OEA si fa complice del clima di massima impunità che si vive in Honduras, responsabile del fatto che da gennaio a maggio di quest’anno siano state assassinate 115 donne, in atti di femminicidio. 
5.      L'OEA si rende responsabile della criminalizzazione portata avanti dal regime prosecutore del colpo di stato nei confronti delle organizzazioni sociali che lottano in difesa dell'acqua, delle risorse minerarie, dei  boschi e di tutti i beni della madre terra, che oggi si offrono in eventi vergognosi come Honduras is open for business, durante il quale la polizia di regime si è distinta nell’aggressione violenta agli attivisti ed a cameramen televisivi.
6.      L'OEA dimostra chiaramente di essere uno strumento inutile per gli interessi del popolo, utile per l'impero della morte e per l'avidità che incoraggia i colpi di stato e successivamente li legalizza. Ci mostra la sua doppia faccia ed il fatto che non si è mai prefissa di rivoltare il golpe, bensì ha favorito i golpisti.
7.     Riteniamo responsabile l'OEA e gli stati che hanno appoggiato il riconoscimento del colpo di stato in Honduras per la repressione, l'impunità, la totale vulnerabilità ed i crimini, che nel nostro paese non vengono fermati.
8.      Come movimenti sociali salutiamo la coerente decisione della repubblica dell'Ecuador di non appoggiare il reintegro dell’Honduras, con cui mostra la sua forza morale, dignità e vera vocazione democratica.
9.      Manifestiamo la nostra gratitudine ai popoli del mondo e facciamo loro appello a rafforzare la solidarietà col popolo honduregno, che oggi continua a vivere sotto un colpo di stato con la differenza che è stato legalizzato.
 
In nessuna circostanza storica noi popoli rinunciamo alla memoria delle lotte e delle ingiustizie. Respingiamo la riconciliazione basata sul dimenticare, pratica che favorisce solo l'impunità. Respingiamo la riconciliazione che appoggia il discorso ipocrita  della democrazia, che è inesistente in Honduras. Eleviamo la nostra energica condanna all'OEA per la reincorporazione del regime e per questo tentativo d’umiliare la dignità delle figlie e dei figli di Lempira e Morazán.
 
San Salvador, 4 giugno 2011

Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras COPINH
Empresa Asociativa Unidos Venceremos del Aguan
Movimiento  Campesino del Aguan MCA
Movimiento Unificado  Campesino del Aguan   MUCA
Juventud  Popular Morazanista JPM
Colectivo  Insurrección Autónoma
Asociación de Pobladores de la Península de Zacate Grande
* In questo momento stanno aderendo altre organizzazioni dell’Honduras, domani s’uniranno i Fronti Dipartimentali della Resistenza di Ocotopeque, Copán, Lempira  ed altre organizzazioni della Resistenza.


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