18 dicembre, 2007

In difesa della nuova Costituzione boliviana

di Gennaro Carotenuto

Con Adolfo Pérez Esquivel, Eduardo Galeano, Luís Sepúlveda
La situazione in Bolivia si aggrava giorno per giorno. Bande neofasciste che agiscono in sinergia con le amministrazioni locali che spacciano per autonomismo il loro razzismo secessionista, terrorizzano le città dell’oriente del paese e stanno preparando il colpo di mano per impedire con la forza quello che non possono fermare con il voto e la democrazia. Pertanto ho ritenuto mio dovere essere tra i primi firmatari di questo appello.
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07 dicembre, 2007

Il Popolo Mapuche in rivolta

In lotta per la difesa della Terra - 29/11/2007
CILE-Alai Amlatina (Montevideo) Lo sciopero della fame di 5 carcerati Mapuche dimostra la forza di un Popolo in lotta per il recupero della terra e il controllo sul suo territorio."Denunciamo il fatto che il Cile è l'unico paese dell'America Latina dove si perseguitano e si incarcerano i membri di un popolo ancestrale che lotta per i loro diritti", dichiara la lettera aperta scritta dai cinque reclusi nel carcere di Angol, in sciopero della fame dal 10 ottobre. Patricia Troncoso, Jaime Marileo, Juan Millalen, José Huenchunao e Héctor Llaitul rappresentano i 18 Mapuche incarcerati in diverse prigioni cilene. Lo sciopero ha due obbiettivi di base: la liberazione dei prigionieri politici, considerati terroristi dal governo Bachelet e la "demilitarizzazione e la fine della repressione contro le comunità in lotta per la difesa dei loro diritti territoriali e politici".
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Incontro dei Popoli Indigeni ed Afrodiscendenti in Honduras

Nei giorni 24 e 26 novembre, in occasione dell'Incontro dei Popoli Indigeni ed Afrodiscendenti, si sono riuniti i loro rapprentanti, Garifuna, Aya-Chorti, Lencas, Miskito, Tawahka e Pech. Lo scopo era quello di rafforzare l'alleanza storica e di analizzare i pericoli che li minacciano. Tra questi c'è la Legge Indigena promossa dalla Banca Interamericana (BID), attraverso il programma PAPIN\DIPA.
"E' palese l'interesse dimostrato dagli organismi multinazionali e transnazionali nello sfruttare ed utilzzare le nostre risorse naturali attraverso mega progetti e piani di sterminio dei nostri popoli. L'ALCA, il Piano di Panamà, il Corridoio Biologico Mesoamericano, la Privatizzazione dell'Acqua, lo Sfruttamento Petrolifero, quello Minerario, la costruzione dei canali, oleodotti e basi militari sono solo alcuni esempi.
Riconosciamo l'importanza storica che riveste per i nostri popoli l'approvazione, da parte delle Nazioni Unite, della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni. In essa si riafferma il diritto alla libera scelta, all'autonomia e all'autogoverno nelle questioni relazionate ai nostri affari interni. Nel documento si afferma che lo Stato deve indire consultazioni pubbliche, prima di adottare misure politiche e amministrative che ci coinvolgano senza il nostro consenso previo, libero ed informato.
Ricordiamo che non è la prima volta che i Popoli Indigeni ed Afrodiscendenti dell'Honduras uniscono le proprie forze nella difesa dei nostri diritti comuni. Sin dall'inizio abbiamo difeso e protetto le nostre ricchezze naturali come condizione per la sopravvivenza dei nostri popoli. Abbiamo rispettato La Madre Terra nel rafforzamento del nostro pensiero, cultura, identità e sovranità nazionale.

Riaffermando i nostri diritti ancestrali, in occasione di questa Assemblea dichiariamo:

1. Che rifiutiamo fortemente la proposta di Legge indigena, caldeggiata dalla Banca Interamericana dello Sviluppo, BID, attraverso il Programma di Sostegno ai popoli Indigeni, PAPIN/DIPA , in quanto lesiva dei nostri diritti storici e naturali.

2. Esigiamo la riforma della Costituzione della Repubblica, perchè si dichiari e si riconosca che l'Honduras è uno stato multilingue, plurinazionale e pluriculturale. Che si stabilisca la lingua indigena come idioma ufficiale. Che si considerino costituzionalmente le culture e le autonomie indigene ed afrodiscendenti.

3. Che lo Stato Hondureno adotti la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni come una legge nazionale e che la consideri condizione giuridica indispensabile per applicare qualsiasi disposizione legale. In tal senso è essenziale l'esempio della Bolivia.

4. Rispetto ed applicazione immediata dell'accordo sui popoli indigeni della OIT.

5. Condanna dell'intervento statale nelle questioni interne alle nostre organizzazioni. L'attuale governo esalta la dirigenza dell'Organizacion Fraternal Negra hondurena, OFRANEH, a causa delle quattro denunce fatte al popolo Garifuna e presentate al Sistema Interamericano, per violazione dei diritti umani.

6. Le delegate e i delegati riunitisi in occasione dell'Assemblea dei Popoli Indigeni ed Afrodiscendenti dell'Honduras, riaffermano la chiara e ferma volontà di difendere i diritti, la dignità e l'autonomia dei loro Popoli e di rafforzarne l'unità e la resistenza.

OFRANEH y GEMELOS DE HONDURAS del Pueblo Garifuna,
COPINH y FHONDIL del Pueblo Lenca
FRETRIP del Pueblo Pech
ALIANZA VERDE del Pueblo Tawahka,
FEDERACION FINZMOS y MIMAT del Pueblo Miskito
CONIMCH y CICHNSA del Pueblo Maya Chortí
Dado en Tegucigalpa, a los 27 de noviembre del 2007.

Traduzione di Marta Montino, da ASUD.NET

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