11 settembre, 2008

Appello per HAITI

http://www.selvas.org/AppelloHaiti2008.html
Tre uragani e una « tempesta tropicale » (“Fay”, “Gustav”, “Hanna” e “Ike”) che si sono susseguiti a distanza di pochi giorni hanno distrutto totalmente Haiti, il Paese più povero del Continente Americano. Il Governo sta facendo ciò che può, con le scarse risorse a disposizione e le richieste di soccorso urgente che provengono da tutto il Paese.L’Artibonite, dove vivono la maggior parte dei contadini che avevano ripreso a coltivare il riso per limitare la dipendenza alimentare dai Paesi esteri, è ora isolata, dopo che l’ultimo ponte che permetteva di raggiungere le vallate e le montagne è crollato a causa del passaggio dell’uragano IKE. Inoltre il governo è stato costretto a far defluire le acqe dalla diga più grande del Paese, quella di Peligre (sempre nell’Artibonite), ed ha richesto l’evacuazione immediata della zona. Impossibile sapere quanti contadini siano riusciti a salvarsi, costretti a fuggire in una zona già allagata da Hanna, sotto il vento e la fortissima pioggia.Gli aiuti internazionali sono giunti o stanno arrivando alla città più colpita dalla « tempesta tropicale » Hanna, cioè Gonaives, capoluogo del Dipartimento dell’Artibonite. Le ultime stime, ancora vaghe, parlano di 1.000 - 2.000 vittime solo fra Gonaives e dintorni.Il primo uragano, cioè Gustav, classificato come categoria 1 dal « National Hurrican Center » di Miami è già dimenticato. Gustav, nel sud, ha causato almeno 100 morti, 20 dispersi e numerosi feriti oltre a 10.000 senza tetto. Quello che è meno noto è che Gustav ha colpito anche le zone più povere della capitale, Port-au-Prince.L’AUMOHD (Association des Universitaires Motivés Pour Une Haïti Des Droits), composta da avvocati e volontari che dal 2004 si occupano, non senza rischi, delle innumerevoli violazioni dei diritti umani, si sta prendendo cura di centinaia di sfollati, dimenticati da tutti.Inizialmente i volontari hanno percorso le strade di Cité Soleil, Simon-Pelé e altre periferie per avvisare gli abitanti, che spesso non sono raggiunti neanche dalle informazioni radiofoniche, dell’immediato pericolo, permettendo alle persone di mettersi in salvo.Ha successivamente coordinato l’evacuazione di Grand Ravin (il quartiere più povero di Port-au-prince insieme alla bidonville di Cité Soleil), trasferendo 340 persone, 118 delle quali sono bambini, al liceo di Grand Ravin, mentre le loro case sono state totalmente distrutte, prima da Gustav e poi da Ike che ha completato l’opera di devastazione. Attualmente l’AUMOHD ha lanciato un appello urgente per provvedere alle necessità primarie degli sfollati, dimenticati dal Governo : mancano di tutto, dall’acqua potabile al cibo, dai vestiti ai medicinali e persino di scarpeA Cité Soleil, dalle 64 fontane che servono gli abitanti esce acqua fortemente inquinata, è indispensabile almeno potabilizzare l’acqua per evitare disastrose epidemie che causerebbero centinaia di vittime soprattutto fra i bambini.L’AUMOHD, fino a oggi, ha utilizzato le sue scarse risorse per provvedere almeno a distribuire acqua e un po' di cibo, ma le risorse sono finite : il Governo non se ne occupa, o non può occuparsene, e l’AUMOHD si rivolge a noi contando sul nostro aiuto URGENTISSIMO. La sete e la fame non possono attendere.Visto che il governo italiano non ha assolutamente risposto agli appelli del Presidente haitiano René Préval, che siano i comuni cittadini italiani a far sentire la loro solidarietà.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI e DOMANDE scrivi a redazione@selvas.org

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