07 settembre, 2009

Fermate la complicità israeliana nella repressione contro il popolo honduregno e latinoamericano

Venerdì 04 Settembre 2009 21:13 Stop the Wall
Dichiarazione in occasione della giornata d’azione globale contro il colpo di stato in Honduras, 28 agosto 2009


Dalla “Campagna Palestinese contro il Muro dell’Apartheid” eleviamo la nostra voce e ci uniamo a tutti coloro che oggi protestano contro il colpo di stato in Honduras, la dittatura e la repressione imposte dal regime di Micheletti. Come palestinesi sappiamo d’essere parte della stessa lotta che si sta svolgendo in Honduras.

Siamo tutti consapevoli che questo crimine non avrebbe potuto attuarsi senza l'appoggio attivo di governi stranieri.

Varie fonti indicano che non sono intervenuti soltanto i servizi segreti nordamericani, ma anche l'esercito ed i servizi segreti israeliani. Israele ha già una lunga storia di supporto alla repressione dei movimenti popolari in Sud America. Dalla Contra nicaraguense alle dittature in Paraguay, Argentina e Cile: hanno sempre ricevuto armi, servizi d’intelligence e formazione militare da parte israeliana. Oggi la Colombia è probabilmente il principale acquirente di armi israeliane. Il leader paramilitare colombiano e trafficante di droga Carlos Castao ha dichiarato: "Ho imparato un’infinità di cose in Israele e devo a quel paese parte ciò che sono e di tutti i miei successi militari e politici" (1).

Sapendo questo, non ci sorprende ricevere notizie sulla complicità israeliana nel golpe militare e nel rovesciamento della democrazia honduregna, ma ne siamo profondamente preoccupati.

Mentre il continente americano ha isolato il regime honduregno, il capo del golpe ha palesato l'appoggio d’Israele al suo governo. Vari analisti hanno segnalato che, nei mesi precedenti il colpo di stato, l'ambasciata israeliana è stata testimone d’intensi movimenti diplomatici con rappresentanti dell'opposizione, incluso Micheletti (2).

CODEH (*) ha denunciato che il regime di Micheletti ha assunto ufficiali israeliani per addestrare l’esercito honduregno all'uso della violenza contro i manifestanti, compreso l’assassinio selettivo, per instaurare il terrore e smantellare la resistenza. Informa inoltre che compagnie di sicurezza private sono direttamente coinvolte nella repressione (3).

Suddetti resoconti riproducono gli stessi modelli d’attacco che subiscono i palestinesi quando manifestano contro il Muro e l'occupazione israeliana. Israele porta avanti una guerra di bassa intensità contro le comunità che resistono contro il Muro, reprimendo interi villaggi e non soltanto singoli abitanti. Ovvero: repressione violenta delle manifestazioni, omicidi selettivi degli attivisti (quasi sempre i responsabili delle manifestazioni), punizioni collettive e terrore psicologico (4).

L'esperienza che può apportare l'esercito israeliano al regime honduregno deriva dall'assassinio, dalla repressione e dalla pulizia etnica contro i palestinesi. Inoltre i proventi economici che Israele trae dal traffico d’armi col Sud America permettono alla sua industria bellica di rafforzarsi e mantenere l'occupazione e colonizzazione delle nostre terre.

Il coinvolgimento israeliano nel colpo di stato in Honduras non è altro che l'estensione logica delle sue politiche. Per Israele, stato coloniale costruito grazie all’espulsione e repressione della popolazione propria originaria, lo sviluppo di forze anti-colonialiste ed emancipatrici in qualsiasi parte del mondo rappresenta una minaccia al modello in base al quale è stato creato. Nell’ottica della collaborazione israeliana alle politiche più conservatrici degli Stati Uniti, la partecipazione al colpo di stato è pertanto una necessità politica.

L'intervento d’Israele nel golpe va ben oltre l’Honduras: la sua presenza militare e diplomatica diventa una minaccia per tutti i governi democratici del continente. Il golpe, infatti, non è soltanto un'aggressione brutale contro il popolo honduregno, ma serve anche da modello per rinnovare le aggressioni contro l'insieme del paesi sudamericani.

Per questo invitiamo tutti gli stati democratici del Sud America a prendere una ferma posizione di principio contro i crimini d’Israele e le violazioni dei diritti umani in cui è implicato, contro la sua complicità storica e attuale coi regimi oppressivi. Chiediamo loro di:

- rompere le relazioni con Israele
- espellere i consiglieri militari israeliani e le loro compagnie di sicurezza
- annullare l’acquisto di armamenti israeliani

Le forze democratiche e progressiste, così come le loro alleanze regionali (ALBA, MERCOSUR), devono assumersi un fermo impegno in difesa dei diritti umani e della democrazia in quella regione ed in tutto il pianeta. Israele imprigiona, tortura ed ammazza non soltanto i palestinesi. Già troppi latinoamericani hanno sofferto per mano dei paramilitari addestrati in Israele e sono morti a causa delle sue armi.

Campagna Palestinese contro il Muro dell’Apartheid

La “Campagna Palestinese contro il Muro dell’Apartheid” è il principale strumento di base per il coordinamento della lotta contro il Muro. Siamo una coalizione di 10 comitati popolari che rappresentano 100 comunità, associazioni di giovani ed ONG palestinesi. Siamo portavoce delle comunità locali e operiamo come loro strumento di coordinamento e mobilitazione a livello nazionale. Siamo parte della lotta globale contro il colonialismo ed il razzismo. Mobilitiamo e coordiniamo la convocazione al Boicottaggio, Disinvestimenti e Sanzioni verso Israele a livello locale, nazionale ed internazionale.

(1) http://www.thirdworldtraveler.com/Israel/Israel_LAmer_TrailTerror.html,
(2) http://www.radioguaimaro.co.cu
(3) http://www.scoop.co.nz/stories/HL0908/S00051.htm,
(4) http://stopthewall.org/activistresources/2019.shtml
(*) ndt: (Comitato per i Diritti Umani dell’Honduras)

Testo inglese in http://stopthewall.org/analysisandfeatures/2057.shtml
Traduzione dall'inglese allo spagnolo a cura di Rebelión
Tradotto dallo spagnolo: Adelina Bottero

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