07 dicembre, 2009

L'Europa degli inutili

di Fabrizio Casari

Johannes Cornelis van Baalen, parlamentare europeo, è il Presidente dell’Internazionale liberale, una specie di setta degli inutili che potrebbe riunire le sue assisi internazionali in una cabina del telefono. L’influenza dell’organizzazione, poi, è simile al nulla e quindi presiederla non rappresenta certo l’aspirazione massima per nessuno. Ma Johannes van Baalen si sente investito di una vera e propria missione politica; si agita molto e fa di tutto per rendersi utile ai circoli dell’estrema destra europea e statunitense. Le sue recenti avventure l’hanno visto protagonista di un giro per l’America centrale dove, alla testa di una delegazione quantomeno imbarazzante, ha offerto il meglio di sé. La prima tappa del suo viaggio è stata il Nicaragua, dove van Baalen ha incontrato esponenti dell’opposizione e del governo.
Fino a quando gli incontri hanno riguardato gli esponenti politici governativi, l’impressione che van Baalen dava era quella di un personaggio che miscelava arroganza ed ignoranza; pazienza, avevano pensato le autorità nicaraguensi, non è né il primo né l’ultimo esponente politico con siffatte caratteristiche a recarsi in visita nel paese dal 1979 ad oggi. Ma negli incontri con l’opposizione van Baalen ha offerto la definitiva prova delle due qualità già evidenziate, chiedendo letteralmente ed insistentemente ai vertici militari di promuovere un colpo di Stato contro il legittimo governo guidato da Daniel Ortega ed offrendo agli eventuali
golpisti l’appoggio sia dell’Internazionale liberale che del Parlamento Europeo.
La risposta dei militari è stata, naturalmente, quella di spiegare al soggetto che l’esercito nicaraguense risponde alla Costituzione ed al potere politico, ma quella della Cancelleria nicaraguense è stata ancora più chiara: l’idiota ha avuto un decreto di espulsione e 24 ore di tempo per lasciare il paese. Ha protestato e minacciato il presunto esponente politico, ma ha capito rapidamente che era meglio sbrigarsi e lasciare il paese di Sandino. E così ha fatto, recandosi in Honduras, dove è corso ad abbracciare il golpista Micheletti al quale ha rinnovato l’appoggio politico suo e della setta di cui è presidente.
A Micheletti non sembrava vero: da quando si è illegittimamente insediato, van Baalen è il primo esponente politico che accetta d’incontrarlo pubblicamente e, soprattutto, dei molti ad averlo appoggiato in silenzio (il Dipartimento di Stato Usa in primo luogo), van Baalen è il primo a farlo apertamente. Avere l’appoggio di ipotetici liberali alla vigilia delle elezioni farsa, era merce politica da esibire.
“E’ stato un piacere dire al presidente Micheletti che il congresso dell’Internazionale liberale, due settimane orsono, lo ha eletto come uno dei suoi Vicepresidenti”. Queste, mica altre, le parole di van Baalen a Tegucigalpa. Parole vergognose cui hanno fatto seguito dichiarazioni da neurodeliri, come “con il suo coraggio, Micheletti ha reso possibile che il processo elettorale abbia luogo il 29 novembre: questo é un atto enorme, e valoroso in favore della democrazia”.
Dunque il golpista Micheletti è Vicepresidente dell’Internazionale liberale: due buffonate in una persona sola.
Lasciata Tegucigalpa, l’eurodeputato olandese é rientrato a Strasburgo: ancora euforico per aver visto la sua foto su un paio di giornali golpisti, dev’essersi convinto che la sua uscita dall’anonimato era ormai definitiva. Ha quindi convinto il suo gruppo al Parlamento Europeo a riunirsi ed a proporre un voto contro il Nicaragua. Il voto è stato espresso nell’ambito di una sessione dedicata ai “motivi urgenti” senza che fosse stata data preventiva informazione sul fatto che nella seduta si prevedesse un voto contro il Nicaragua. Il motivo del voto? “Minacce,
insulti ed intimidazioni ricevute dalla delegazione dell’Internazionale liberale in Nicaragua”. Il gruppo socialista, i Verdi e la Sinistra Unita (Gue) non hanno partecipato al voto ed hanno protestato per la strumentalità e la scorrettezza dell’agire del gruppo liberale, che non ha avvertito le commissioni di quale risoluzione sarebbe stata oggetto del voto.
Ma la cosa sconcertante è che il Parlamento Europeo non sente il bisogno di una mozione di censura a van Baalen. Sarebbe bene ricordare che l’Unione Europea si è pronunciata unitariamente in maniera durissima contro il golpe in Honduras, contro il quale ha promosso sanzioni politiche e commerciali ed ha ripetutamente chiesto il reintegro al governo del deposto Presidente legittimo, Manuel Zelaya.
Van Baalen e i liberali devono essersi distratti nella circostanza. Avranno pensato che l’essere nati in Europa conferisce loro una patina di superiorità che li esime dal dovere della decenza. Si chiamano liberali ma stanno con i golpisti. Contraddizioni grandi per un gruppetto minuscolo di inutili.

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