20 gennaio, 2010

RESOCONTO DEI FATTI E DEL RECUPERO DELLE TERRE DELLA RIFORMA AGRARIA IN HONDURAS

Movimento Unificato Contadino dell’Aguan (MUCA)

Agli inizi degli anni ’70, durante l'amministrazione dell'ex-presidente Ramón Villeda Morales, era stata promulgata in Honduras la Legge di Riforma Agraria, mediante la quale erano stati conferiti diritti di proprietà di terre nazionali e private a centinaia di famiglie di contadini poveri. Tale legge nacque in conseguenza degli impegni internazionali sottoscritti a Punta del Este in Uruguay, nell’ambito dell'Alleanza per il Progresso. Fu dunque dagli inizi degli anni ’70, col governo militare di Oswaldo López Arellano, che si organizzarono più di 84 cooperative, delle quali 57 orientate a coltivare ed industrializzare olio di palma africana. Perciò questa zona è tuttora conosciuta come “capitale della riforma agraria”.
Agli inizi degli anni ‘90, durante l'amministrazione di Rafael Leonardo Callejas, fu approvata in Honduras la Legge per la Modernizzazione e Sviluppo del Settore Agricolo e, con essa, si organizzò un piano per espropriare le imprese contadine dai diritti che lo Stato aveva loro attribuito alla metà della decade degli anni ’70, su migliaia di ettari coltivati a palma africana (Elaeis guinensis) nella regione conosciuta come il Bajo Aguan, nel dipartimento settentrionale della costa atlantica dell’Honduras. La legge menzionata diventò la strategia politica di funzionari statali in combutta con imprenditori avidi, per divenire proprietari di 20.000 ettari delle migliori terre del paese (approssimativamente 28.000 appezzamenti o 48.000 acri).
In base alla Legge di Modernizzazione, negli anni ‘90 si avviò quindi un processo di compravendita di cooperative, che si concluse con la cessione degli attivi di 40 imprese contadine, che si concentrarono nelle mani di Miguel Facuse, René Morales e Reinaldo Canales. Questo fenomeno continua ad essere oggetto d’indagine, per la molteplicità di errori e violazioni della legge, perpetrati con l'obiettivo di garantire agli impresari menzionati di appropriarsi degli attivi delle cooperative.
A partire dal 1998 membri delle cooperative che cedettero i loro attivi iniziarono ad investigare le motivazioni e l’ambito giuridico delle vendite, come descritto dal documento Domanda di Nullità di Atti Pubblici, autorizzato il 2 gennaio 1994 e presentato il 30 aprile 2009 (documento disponibile in questo blog). L'atto di compravendita stabiliva che gli acquirenti menzionati utilizzassero la terra per coltivazione e produzione, ma che la proprietà della terra restasse nelle mani allo Stato e ad uso esclusivo della riforma agraria. Parallelamente alla compravendita si era scatenata una campagna d’intimidazione e minacce di morte nei confronti dei dirigenti che si opponevano alle contrattazioni, non così verso quei leader contadini che si prestavano a negoziare il patrimonio appartenente a tutti i membri delle cooperative.
Nel novembre 2001 si organizzava il Movimento Unito Contadino dell’Aguan (MUCA), con la partecipazione di 28 gruppi di contadini non beneficiari della riforma agraria. Questa struttura organizzativa fondava il nuovo movimento contadino intorno al legittimo reclamo delle terre, che dagli anni ‘70 erano state riservate alla riforma agraria e che erano poi passate in modo fraudolento in mano ad impresari corrotti.
L’inchiesta giuridica riuscì a dimostrare l'illegalità del commercio degli attivi delle cooperative e sfociò, ancora una volta, nella richiesta di nuovi gruppi riguardo alle terre che non erano mai state intestate a nome degli imprenditori acquirenti, ma ai quali lo Stato riconobbe soltanto il diritti d’uso sotto forma di concessione fino a febbraio 2005. (Vedere il documento: Certificato di Inalienabilità, febbraio 2002).
Dall'anno 2004 il MUCA ha presentato domande d’annullamento delle vendite ed ingiunzioni di chiarimento giuridico sulla situazione delle terre e dei diritti legittimi dei contadini organizzati, secondo quanto stabilito dalla Legge di Riforma Agraria del 1962. Nel febbraio del 2006, in occasione della dichiarazione dell’uscita pubblica del MUCA, 7000 contadini in protesta pacifica occuparono la strada all'altezza di Tocoa, rivendicando i diritti sulle terre liberate dalla concessione, protesta che venne poi chiamata l’“Occupazione dei 5000 Machetes". In quella data si negoziò un accordo generale in 12 punti, presentati dai contadini e dal movimento popolare. In esso si sollecitava il pubblico ministero con sede a Tocoa, Colón, a portare a termine l'inchiesta attinente; inoltre i rappresentanti del governo centrale s’impegnarono nelle procedure per un'udienza davanti al pubblico ministero generale dello Stato e con la presidentessa della Corte Suprema di Giustizia, Vilma Morales, col fine di esaudire le richieste del MUCA.
Il MUCA il 3 marzo 2009 inoltrò una Proposta di Accordi Negoziabili, tra governo, imprenditori e contadini mediante una commissione di dialogo, presentata ed offerta al presidente costituzionale Sig. Manuel Zelaya Rosales, per risolvere tale problema.
Le organizzazioni contadine proponevano quanto segue:
1 - Avere come interlocutore e mediatore il presidente della repubblica, il ministro dell'INA e quello dell’Interno e Giustizia.
2 - Puntare alla restituzione delle terre appartenenti a 29 cooperative, terre acquistate in modo scorretto, violando la legge delle cooperative.
3 - Procedere ad una valutazione per ciascuna cooperativa venduta, per determinarne i progressi, essendo il governo centrale garante del settore contadino, in modo da rimborsare i miglioramenti attraverso i buoni della riforma agraria, nonchè sostenere la produzione agricola per la lotta alla povertà.
4 - A conclusione degli accordi, il potere esecutivo dovrà emettere un decreto o atto esecutivo che preveda la firma di un protocollo con gli avvocati dei contadini, degli imprenditori e del governo, in cui siano stabilite tutte le norme e gli impegni tra tutte le parti in conflitto, da pubblicare sulla gazzetta ufficiale.
5 - I termini degli accordi saranno decisi consensualmente tra le parti, previa conoscenza dei beni e miglioramenti presentati dagli attuali occupanti delle terre. In questo senso attuerà una commissione negoziatrice tripartita coordinata dal titolare dell'INA.
6 - Le organizzazioni contadine e popolari della regione dell’Aguan sollecitano il governo costituzionale al massimo sforzo per risolvere un problema che, se trascurato nell’immediato, potrebbe deflagrare costando vite e lamenti tra le parti responsabili, a causa della negligenza con cui le autorità dello stato operano contro i più bisognosi di questa patria.
Il 28 maggio 2009 il MUCA avviò l’occupazione delle installazioni dell’impianto per l’estrazione di olio, di Miguel Facuse, come misura di pressione, affinché lo Stato rispondesse al mancato compimento degli impegni firmati. In quella data venne firmato un nuovo accordo, con una missione del Governo Centrale ed il Presidente della Repubblica Manuel Zelaya Rosales, attraverso cui destinare risorse dello Stato per dirimere la situazione legale delle terre e permetterne l’accesso ai contadini. (Vedere: Verbale di Accordo col Governo - 12 giugno 2009).
Il 12 giugno arrivò a Tocoa una commissione condotta dal ministro dell'INA, il vice ministro di agricoltura ed allevamento, il vice ministro della presidenza, il sindaco di Tocoa ed il delegato dipartimentale di polizia il Sig. Kenee Sabellon Flores, che si riunirono con la commissione dei rappresentanti dell'organizzazione MUCA, accompagnata dal consulente agrario della zona. Si concordò di sottoscrivere il verbale d’intesa per formare una commissione tecnico-giuridica, composta da rappresentanti dell'INA, coordinata da un rappresentante della segretaria di agricoltura del governo e cinque rappresentanti del MUCA, oltre a Fabio Evelio Ochoa, in qualità di consulente agrario dei contadini.
Il MUCA s’impegnò a rimuovere in modo pacifico e temporaneo l’occupazione dell'accesso all’impianto per l’estrazione di olio, mentre si portava a termine l'analisi tecnico-giuridica di ognuno dei casi presentati dal Movimento Unificato Contadino dell’Aguan. Questi accordi furono firmati dal presidente José Manuel Zelaya Rosales il 19 giugno del 2009 a Tocoa, Colon.
Gli accordi si stavano già effettivamente compiendo, dal momento che la commissione tecnico-giuridica arrivò in zona il 21 giugno per iniziare il lavoro. Il 23 giugno si stabilì una riunione tra i rappresentanti del MUCA, Fabio Ochoa ed il direttore dell'INA, nelle strutture della stessa a Sinaloa, Tocoa. In quel medesimo giorno, poche ore dopo questa riunione, il compagno Fabio Evelio Ochoa subiva un attentato criminale partito da un’auto privata.
Il 25 giugno si recò a Trujillo a sollecitare all'Istituto della Proprietà l'estratto di successione e di libertà dagli oneri delle 14 cooperative. Tuttavia, per gli eventi verificatisi col colpo di Stato dall'alba del 28 giugno 2009, il processo concordato si ruppe ed il MUCA si vide obbligato ad iniziare la lotta nelle strade per esigere il ritorno all'ordine costituzionale, ed all’occupazione delle terre come azione rivendicativa. Nel dicembre 2009 incominciarono le occupazioni, conformemente al punto 5 degli accordi firmati dal governo nel giugno dello stesso anno.
A causa dell'inadempienza, il 9 dicembre 2009 cominciò il recupero definitivo delle terre, ottenendo un primo blocco di 958 ettari appartenenti alla cooperativa La Confianza, 720 ettari della cooperativa La Aurora e 786 della cooperativa San Isidro, tutte nel municipio di Tocoa; e 665 ettari della cooperativa San Esteban nel Municipio di Trujillo
La documentazione legale in possesso del MUCA supporta e dimostra che i Sig.ri. Miguel Facuse, Reinaldo Canales e René Morales non sono padroni delle terre rubate a 29 cooperative contadine. Si condanna la posizione del pubblico ministero nel difendere gli interessi degli imprenditori, occultando gravi violazioni alle leggi del paese ed ai diritti di migliaia di contadini senza terra. Sono già vent’anni che il caso della compravendita di terre delle cooperative contadine non trova soluzione da parte dello Stato, aggravando con ciò la crisi tra contadini e proprietari terrieri.
Denunciamo la campagna di persecuzione, minacce di morte ed ordini di cattura nei confronti di oltre 16 compagni contadini da parte di impresari, militari e funzionari dello Stato. Riteniamo anche responsabili Miguel Facuse, René Morales e Reinaldo Canales di qualunque attentato o repressione che possiamo subire noi, dirigenti o membri del movimento contadino dell’Aguan.
Infine condanniamo la maniera assurda in cui si vuole macchiare l'immagine del movimento contadino, affibiandoci la colpa di azioni criminali in cui non abbiamo alcuna implicazione. Riaffermiamo che la nostra lotta è pacifica e pertanto respingiamo la presenza delle forze armate, che rispondono soltanto agli interessi dei proprietari terrieri ed impresari corrotti del paese.

Movimento Unificato Contadino dell’ Aguan (MUCA)

"Non siamo pesci per vivere dell'acqua, né uccelli per vivere dell'aria; siamo uomini e donne per vivere della terra"

www.movimientomuca.blogspot.com

Tradotto da Adelina Bottero

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