17 marzo, 2010

Roberto Micheletti non potrà entrare in Nicaragua

Il governo del Nicaragua ha rovinato i piani dell'ex presidente di fatto dell'Honduras, Roberto Micheletti, convinto di potere raccogliere l'invito del Partito liberale costituzionalista, Plc, per partecipare il prossimo 21 marzo ad un'attività nella città di Boaco, nella zona centrale del Nicaragua.

Nella lettera inviata dalla direttrice dell'Ufficio Immigrazioni, María Antonieta Novoa Salinas, al suo omologo in Honduras, il governo del Nicaragua ha informato che "al cittadino di nazionalità honduregna Roberto Micheletti Bain, è vietata l'entrata in territorio nicaraguense ed è stato segnalato a tutte le autorità migratorie del nostro paese in tutte le frontiere, siano esse aeree, marittime e terrestri".

Secondo il testo della lettera, questo Ufficio "prenderà le misure necessarie nel caso in cui il cittadino in oggetto si presenti ad uno dei posti di frontiera del paese".

Micheletti era stato invitato dal Plc in qualità di vicepresidente dell'Internazionale Liberale, per partecipare ad un atto in commemorazione del comandante della Contra ed ex membro della Guardia Nazionale del dittatore Anastasio Somoza, Enrique Bermúdez, assassinato da sconosciuti all'inizio degli anni 90. In questa occasione, Micheletti sarebbe stato insignito con l'onoreficenza dell'Ordine "José Santos Zelaya", massima distinzione del partito d'opposizione

Tuttavia, dirigenti del Plc hanno spiegato che il vero obiettivo sarebbe stato quello di coinvolgere l'ex presidente di fatto nello sforzo per raggruppare ed unire le varie forze liberali disperse in vari partiti, per creare un unico fronte d'opposizione in vista delle elezioni nazionali del 2011.

Vista da quest'ottica, è quindi comprensibile l'esagerata reazione dei principali dirigenti del Plc e del rappresentante regionale della Fondazione "Friedrick Naumann", Christian Lüth, braccio politico dell'Internazionale Liberale e una delle organizzazioni impegnate a contrastare e combattere i processi di unità latinoamericana e l'operato dei governi progressisti della regione (http://www.resistenze.org/sito/os/mp/osmp9a23-004392.htm)

Secondo Lüth, questa decisione del governo nicaraguense provocherà una dura reazione da parte dei governi europei e della stessa Unione Europea, prospettando catastrofiche conseguenze di tipo economico e politico.

Allo stesso modo, l'ex ministro degli Esteri ed attuale presidente della Commissione Esteri del Parlamento, Francisco Aguirre Sacasa, ha detto che "c'è un gran malessere nel Plc per questa decisione del governo ed interpelleremo la ministra degli Interni e la direttrice dell'Ufficio Immigrazioni, affinché ci spieghino perché sia stato negato l'accesso all'ex presidente Micheletti" .

"Micheletti - ha continuato - è una delle persone che maggiormente hanno contribuito a preservare la democrazia rappresentativa in Honduras e non ha commesso nessun delitto né in Nicaragua, nè in altri paesi".

L'ex ministro si è detto dispiaciuto del fatto che nella lettera non venisse spiegato di quali delitti si accusa l'ex presidente di fatto. "È per questo che considero questa decisione incompatibile con lo spirito dello Stato di Diritto e dell'integrazione centroamericana", ha concluso.

La decisione del governo nicaraguense è invece stata spiegata in modo molto chiaro dal ministro degli Esteri, Samuel Santos. "Per capire questa decisione dobbiamo fare un passo indietro e ripensare a ciò che è successo in Honduras. Questo signor Micheletti è un golpista ed è stato condannato e ripudiato dal mondo intero, per essere uno dei principali protagonisti del colpo di Stato", ha detto.

Per Santos, la decisione del governo "è ragionevole", perché in Honduras sono stati violati e si continuano a violare i diritti umani di "tutte quelle persone che si sono opposte al colpo e che hanno difeso il diritto del popolo honduregno a decidere il proprio destino".

Il ministro ha anche fatto sapere che Micheletti sarà sempre considerato un golpista dal suo governo "indipendentemente da una possibile futura normalizzazione delle relazioni tra Honduras e la comunità internazionale".

Sorpreso

In Honduras, l'ex presidente di fatto si è dichiarato sorpreso da questa decisione. "Ero contento perché in Nicaragua avrei iniziato il mio lavoro come vicepresidente dell'Internazionale Liberale, ma (il presidente del Nicaragua, Daniel) Ortega mi ha proibito l'entrata ed io rispetto le leggi".

Roberto Micheletti ha negato la veridicità delle accuse presentate da importanti organizzazioni nazionali ed internazionali che lo responsabilizzano per la repressione e gli omicidi selettivi accaduti durante il suo regime di fatto. "Io ho la coscienza tranquilla perché non ho commesso nessun delitto", ha dichiarato.

Per impedire qualsiasi altro tentativo di entrare al paese, il Movimento Sociale Nicaraguense "Otro Mundo es Posible" ed altre organizzazioni hanno annunciato che nei prossimi giorni presenteranno alla Procura del Nicaragua una denuncia contro Roberto Micheletti per delitti di lesa umanità.

Honduras: è ancora violenza

Mentre continuano gli sforzi da parte di buona parte della comunità internazionale per normalizzare le relazioni con il paese centroamericano - i presidenti di Guatemala ed El Salvador si sono riuniti nei giorni scorsi con Porfirio Lobo per normalizzare le relazioni politiche ed economiche ed hanno chiesto agli organismi finanziari internazionali di riattivare il flusso dei finanziamenti e le linee di credito-, in Honduras continua la violenza sistematica contro i membri della Resistenza.

La notte di domenica 14 marzo è stato assassinato il giornalista Nahum Palacios, direttore di Canale 5. Pochi giorni prima, l'11 marzo, era stato ucciso David Meza Montecinos, giornalista di Radio El Patio e corrispondente di Radio America e del radiogiornale "Abriendo Brecha".

Contro Palacios sono stati esplosi più di 40 colpi di AK-47, 28 dei quali lo hanno raggiunto, ferendo gravemente anche le persone che lo accompagnavano nell'auto.

Nahum Palacios era stato arrestato e perseguitato dall'esercito durante i giorni del colpo di Stato, accusato di promuovere l'insurrezione e l'alterazione dell'ordine attraverso i suoi programmi. A causa di questi fatti, la Commissione interamericana dei diritti umani, Cidh, aveva chiesto allo Stato honduregno la protezione di Palacios, cosa mai avvenuta.

Negli ultimi tempi, il giornalista assassinato aveva seguito in modo particolare il conflitto agrario nella zona del Bajo Aguán, dove migliaia di contadini legati al Movimento unificato contadino dell'Aguán, Muca, hanno iniziato un'azione di "recupero" di decine di migliaia di ettari di terra, usurpati dai latifondisti e produttori di palma africana legati ai settori golpisti, Miguel Facussé Barjum, René Morales e Reynaldo Canales.

Al recente viaggio in America Latina della segretaria di Stato nordamericana, Hillary Clinton, per convincere i governi del continente ad accettare e promuovere il ritorno dell'Honduras all'interno delle organizzazioni ed istanze internazionali, si è aggiunta la decisione dell'Unione Europea di riaccettare la presenza honduregna nelle negoziazioni dell'Accordo di Associazione tra Unione Europea e Centroamerica.

Alla luce di quanto sta accadendo nel paese centroamericano, queste politiche espresse da due principali blocchi politici ed economici a livello mondiale sono un insulto alla memoria di Nahum Palacios, delle decine di membri della Resistenza assassinati durante e dopo il colpo di Stato e delle migliaia di honduregni ed honduregne i cui diritti umani sono stati violati a partire dal 28 giugno 2009.

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