23 aprile, 2010

Honduras La Resistenza riprende il cammino verso l'Assemblea Costituente

Migliaia di honduregni si sono mobilitati in tutto il paese per iniziare il processo di raccolta firme, che si concluderà il prossimo 28 giugno, primo anniversario del colpo di Stato. L'obiettivo è di dimostrare all'attuale governo ed ai poteri di fatto che hanno diretto il golpe, che la popolazione esige la rifondazione dell'Honduras attraverso una nuova Costituzione.
 
Sono oramai trascorsi dieci mesi dal giorno in sui al popolo honduregno è stata violentemente repressa l'aspirazione di potere decidere il proprio destino. 
 
La mattina del 28 giugno 2009, la gente si era svegliata presto e stava preparandosi per andare a votare. Una Consultazione Popolare promossa dai movimenti sociali e popolari e dal governo del presidente Manuel Zelaya, in cui si sarebbe deciso se collocare una quarta urna durante le elezioni di novembre dello stesso anno. Una urna in più per votare la creazione di una Assemblea Costituente. 
 
I poteri di fatto che controllano la politica e l'economia del paese, collusi con le forze di repressione dello Stato e i loro alleati internazionali, hanno represso nel sangue tali aspirazioni ed hanno esiliato il Presidente legittimo dell'Honduras
Ciò che però non avevano previsto era la reazione della popolazione e gli effetti che il colpo di Stato ha avuto sulle diverse organizzazioni popolari e sulla gente in generale. Un effetto "boomerang" che ha consolidato una lotta di resistenza che dura già da 300 giorni. 
 
Ora, il Fronte nazionale di resistenza popolare, Fnrp, chiama nuovamente il popolo honduregno ad esigere una rifondazione del paese, attraverso una Costituente popolare e democratica. 
Di fronte a questa nuova sfida, il Fnrp ha convocato una mobilitazione in tutto il paese che ha coinvolto decine de migliaia di persone 
 
"Oggi, 20 aprile, iniziamo la campagna di Consultazione Popolare, che ha l'obiettivo di raccogliere firme che attestino la volontà della popolazione di installare un'Assemblea Nazionale Costituente.
Stiamo inoltre chiedendo il ritorno senza condizioni imposte del padre Andrés Tamayo e dell'ex presidente Manuel Zelaya", ha detto alla Lista Informativa "Nicaragua y más" il membro del coordinamento nazionale del Fnrp, Juan Barahona.  
Barahona ha anche spiegato che la raccolta firme si concluderà il prossimo 28 giugno, primo anniversario del colpo di Stato, e che l'obiettivo minimo del Fnrp è la raccolta di almeno un milione di firme. 
 
"L'Assemblea Costituente è una necessità inevitabile ed il popolo honduregno l'esige. I vari coordinamenti dipartimentali, municipali e locali del Fnrp s'incaricheranno di promuovere la Consultazione Popolare in tutto il paese, in coordinazione con la struttura nazionale", ha aggiunto il leader della Resistenza. 
 
Durante la marcia che si è realizzata a Tegucigalpa, migliaia di persone hanno firmato la Dichiarazione Sovrana per la Costituente e per più di tre ore hanno bloccato l'uscita Sud della capitale, paralizzando il traffico nazionale ed internazionale. 
 
"Quello che inizia oggi è un processo che ci permette di rifondare la nostra nazione - ha spiegato il leader dei liberali in resistenza, Rasel Tomé -. 
 
Hanno voluto imporre un colpo di Stato per frenare il processo di cambiamento in atto, ma si sono sbagliati. Il popolo honduregno ha continuato a resistere in modo pacifico e si è unito, creando il Fnrp, probabilmente la piattaforma politica e sociale più importante che il nostro paese abbia mai avuto", ha detto Tomé
 
Dopo più di tre ore e con l'arrivo dei corpi speciali della Polizia, i manifestanti hanno deciso di muoversi e marciare verso l'aeroporto internazionale, riconcentrandosi nella ribattezzata Piazza Isis Obed Murillo, primo martire della Resistenza honduregna. 
 
"Nei giorni scorsi, l'ex presidente Rafael Callejas ha detto che non riusciremo mai ad ottenere un'Assemblea Costituente, perché non abbiamo il sostegno della popolazione. 
Gli stiamo dimostrando - ha detto Juan Barahona concludendo l'attività - che la maggioranza degli honduregni lotta per questo obiettivo. Mostreremo all'oligarchia che ciò che hanno promosso il 28 giugno 2009 non ha fatto altro che posporre di alcuni mesi la decisione del popolo. 
 
La nostra lotta non si può frenare in nessun modo e continueremo a lavorare per struttura la Resistenza in tutto il paese", ha concluso Barahona
 
© (Testo Giorgio Trucchi  - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione  Italia-Nicaragua -  www.itanica.org )

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