25 luglio, 2010

La Resistenza Nazionale in Honduras si consolida come nuovo ampio movimento sociale

Ollantay Itzamná - Alai-amlatina

Le decisioni assunte dal movimento sociale Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP), riunito in assemblea a Tocoa il fine settimana scorso, chiariscono vari dubbi e riserve che, tanto l’Honduras ufficiale quanto settori indifferenti e/o prudenti, avevano mantenuto rispetto al suddetto movimento sociale ed al processo dell'Assemblea Costituente Popolare nel paese.

Primo. I 56 rappresentanti, 36 per i 18 dipartimenti (2 per dipartimento) e 20 per le organizzazioni sociali, hanno reiterato l'estrema unzione al moribondo sistema democratico del bipartitismo in Honduras.

L'assemblea di Tocoa ha stabilito che il FNRP non è un analgesico per ridare vigore ai partiti politici tradizionali. E, se “i liberali in resistenza” vogliono far parte della dirigenza nazionale del Fronte, possono farlo, ma non come modelli, né padroni della verità politica, bensì come uno tra le/i 15 che formano adesso la commissione nazionale transitoria.

Il popolo si sta svegliando! Il Partito Liberale ha avuto più di un secolo per rifondare il paese e lo Stato dell’Honduras! Che cosa fecero, invece, liberali e nazionali? Affondarono l’Honduras nelle profondità dell'analfabetismo e della morte prematura. Chi sono, quindi, coloro che (mal)governarono l’Honduras nell'ultimo secolo? Come credere, dunque, alla bontà dei lupi, addirittura quando si mostrano, oggi, sotto la bandiera della resistenza?

Il messaggio del FNRP a Tocoa è chiaro: “se vuoi servire il popolo honduregno, non puoi, contemporaneamente, servire la rancida partitocrazia che tanto danno ha fatto al paese!” Eppure sembra che per qualcuno, in Honduras, sia più facile rinunciare ad una religione o a una chiesa piuttosto che al bipartitismo.

Secondo. La nomina del compagno Manuel Zelaya Rosales a Coordinatore Nazionale del Fronte, è un'ulteriore ratifica strategica del sentimento popolare. Nella congiuntura honduregna Zelaya è un leader popolare/nazionale indiscutibile. Ma la suddetta nomina è una strategia sociopolitica. Il FNRP ha bisogno di articolare tutte le cellule della resistenza sparse nel paese, costruendo così un'egemonia sociopolitica a livello nazionale. E questo difficile compito si può realizzare, contro il tempo, solo con una leadership nazionale forte ed evidente. Sta qui la ragione strategica della nomina del compagno Zelaya, ma ciò non vuole dire che il FNRP si esaurisca con Manuel Zelaya Rosales.

Questa designazione obbliga il compagno Zelaya, attualmente in esilio in Costa Rica, a prendere varie posizioni immediate. In primo luogo, considerando il sentimento popolare nei confronti della partitocrazia e del bipartitismo, Zelaya dovrà rinunciare al suo ancestrale Partito Liberale, solo così consoliderà il movimento sociale del FNRP. Secondo, dovrà tornare immediatamente in patria per procedere alla fase preparatoria dell'Assemblea Costituente (perfino agli impresari che stanno (mal)governando il paese, conviene ora il ritorno di Zelaya, diversamente stare in Honduras sarà uguale o peggio che sopravvivere ad Haiti o in Somalia).

Terzo. I discorsi nell'assemblea, la metodologia e le definizioni della stessa (compresa la pluralità della designata commissione nazionale transitoria) indicano che il FNRP avanza verso il suo consolidamento, come un nuovo movimento sociale ampio ed eterogeneo. Non farà risorgere, né rafforzerà, alcun partito politico (ciò non esclude la possibilità di avere uno strumento politico proprio). Il FNRP si consoliderà nel grande fiume (soggetto sociopolitico) che darà impulso al sognato processo costituente popolare e di ampio respiro in Honduras. In questo fiume confluiranno tutti gli altri movimenti ed organizzazioni sociali.

Con tali presupposti, non ci sono più motivi per sospettare del FNRP. Accompagnare e consolidare questo nuovo soggetto sociopolitico è un obbligo morale e civico di tutte e tutti quanti noi, che abbiamo la fortuna di vivere questa nuova, policroma e sfolgorante primavera sociopolitica honduregna. La nostra indifferenza, quand’anche mascherata sotto una “falsa prudenza”, è e sarà un crimine che né la storia, né le future generazioni ci perdoneranno.

Fonte: http://alainet.org/active/39487

Da: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=109606

Tradotto da Adelina Bottero

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