27 aprile, 2011

HONDURAS: La Realtà dell'Accordo di Cartagena

Salvador Zúniga.
Chiarisco che lo scritto seguente non riflette altro che il mio punto di vista. 

La realtà è che in quest’accordo la direzione non si è nemmeno resa conto, chiamando alla fine nient'altro che quattro persone per avvallarlo.
La realtà di quest’accordo è che si è svolto tra Zelaya Rosales, Porfirio Lobo e Santos, a misura del signor Hugo Loren e propugnato da Chavez per ottenere il consenso.  
La realtà è che quest’accordo ha soltanto un punto, non speriate altro, e l'unico punto è il ritorno dell’Honduras nell'O.E.A ed il ritorno di Zelaya Rosales nel paese. Il resto è puro nonnulla, chi ci crede è un illuso e non ha imparato a contraddistinguere i golpisti. Che il regime rispetterà i diritti umani è, signori, pura menzogna; la faccenda della costituente, questa è un'altra gran bugia e, se la fanno, sarà allo stile di Hugo Loren, per finire di annientare lo statuto del docente ed i diritti umani, ma una costituente rifondante, ampia, popolare e rivoluzionaria non è nemmeno contemplata.
La realtà è che i golpisti manterranno il potere, altrimenti ditemi come i difensori dell'accordo toglieranno da HONDUTEL il generale Vásquez Velásquez, Vilma Morales, il signor Venancio Cervantes o Arturo Corrales Álvarez ed altri ancora. No signori, questo non lo faranno. E che dire del fatto che metteranno in carcere i golpisti, se Lobo afferma chiaramente “colpo di spugna e ricominciamo come se niente fosse”?
La realtà è che con quest’accordo, che permette il ritorno dello stato honduregno all’interno dell'O.E.A., si lascerà impunito il colpo di stato, che potrà così ripetersi in qualunque paese, compreso l’Honduras, quando alle oligarchie ed ai militari venga voglia. L’Honduras sarà un buon esempio di come, dopo, si possano rendere candidi e far passare tutto come se niente fosse successo.
La realtà è che con l’Honduras in seno dell'O.E.A, al regime arriveranno più risorse economiche per incrementare la guerra contro il popolo, accaparrarsi i beni naturali delle nostre popolazioni e militarizzare il paese con truppe straniere.
La realtà di quest’accordo è che si fa col chiaro intento di fermare il culmine della lotta del popolo honduregno, che si è mantenuto permanentemente per le strade, nell’occupazione delle terre, nella difesa dei boschi e dei fiumi, per l'emancipazione del paese.
La realtà di quest’accordo è che cerca di tirare fuori il popolo dallo scenario di lotta popolare, per portarlo allo scenario elettorale, quello stesso che maneggia l'oligarchia, con le sue regole, i suoi mezzi d’informazione, i suoi soldati appostati urna per urna. Se alla fine i liberali in resistenza, che sono gli interessati a questo scenario, se per una singolare circostanza vincessero, che sia mediante il partito liberale, la UD o il Fronte Ampio, avrebbero due alternative: piegarsi al mandato oligarchico ed imperialista e costituire un regime fantoccio, o fare un regime cosiddetto riformista. In questo caso, glielo dico fin d'ora, si preparino ad essere portati in pigiama legati in Costa Rica, con ciò che comporta. Per questo motivo bisogna tornare davvero alla democrazia e non fare accordi con le gambe storte, anche se a chiamare è Chavez o chichessìa.
La realtà è che quest’accordo è il percorso più violento, poiché il regime e la sua dittatura, venendo riconosciuti, continueranno ad ammazzare, a far sparire, a torturare e, dato che l’accordo tra Mel, Lobo, Santos e Chavez è già avvenuto, tutto procederà come se niente stesse succedendo.   
La realtà di quest’accordo è che l'impero si consolida nella regione, poiché avrà risolto un conflitto da loro stessi aperto, pianificando e realizzando il golpe, e quanto prima il compagno Chavez si renderà conto che l’impero non va aiutato in niente, giacché i piani d’aggressione contro la repubblica Bolivariana del Venezuela continuano con tutta la forza che gli imperialisti ci possono mettere. L'esempio della Libia è illuminante e vale la pena studiarlo.
La realtà è che quest’accordo è ostile; nonostante loro, dobbiamo lottare con una concezione di trasformazione strutturale ed emancipatrice, sapendo che i nostri migliori alleati sono i popoli, che sapranno capire la brutta mossa patita nuovamente dal popolo honduregno.

Tradotto da Adelina Bottero

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