07 settembre, 2011
Honduras: esigono che si fermi la caccia umana
Tegucigalpa, 6 set (Prensa Latina) La coordinazione del COFADEH conferma la ripresa del vecchio squadrone della morte 3-16 e fa un appello alla comunità internazionale affinché protegga i diritti umani, dato che lo Stato de facto in cui vive Honduras prolunga le sparizioni forzate. Dopo 29 anni dal commemorare il giorno del detenuto e scomparso in Honduras, questi casi ritornano con maggior crudeltà, attualmente.
Dopo il golpe di Stato del 28 giugno 2009 il Comitato dei Familiari dei Detenuti e Scomparsi in Honduras (COFADEH), registra che molte persone sono sparite. Nella decade degli anni ottanta ne sono stati contati 185 casi.
In una recente conferenza stampa effettuata nelle installazioni del COFADEH, quattro parenti di vittime scomparse, narrarono la loro esperienza nella quale enfatizzarono l'impunità che prevale nella nazione centroamericana.
Per ragioni di sicurezza i nomi dei parenti sono omessi, tuttavia la loro testimonianza esige alle autorità giudiziali e poliziesche di Honduras che compiano il loro lavoro. Allo stesso modo fanno un appello contundente agli organismi internazionali dei diritti umani.
Bertha Oliva è coordinatrice del COFADEH e si dispiace che in Honduras si mettano in pratica politiche esotiche di sicurezza di altri paesi come Colombia, dove hanno fallito e dove hanno causato tra i suoi abitanti lutto e dolore.
A criterio di Oliva la “colombianizzazione” che vive questa nazione centroamericana ha lasciato come risultato la sparizione forzata di 10 honduregni da febbraio, fino al mese di agosto del 2011.
Josè Cruz Palma è stato l'ultimo caso che si è denunciato nel COFADEH e secondo l'attestazione dei suoi parenti questa vittima è stata rapita in un autobus della rotta urbana nella città di San Pedro Sula, di fronte a sua moglie il passato 30 agosto 2011.
Le investigazioni del COFADEH comprovano che nelle sparizioni denunciate hanno partecipato persone che non sono honduregne, e le vittime possiedono vincoli politici contrari all'ufficialità del governo attuale.
Come proposta per evitare che si continuino a proliferare questi casi, il COFADEH fa enfasi nel rifondare Honduras intorno al rispetto della vita di un essere umano e la pace che deve prevalere in un paese davvero democratico.
“Le testimonianze che ha documentato il COFADEH negli ultimi giorni, sono indizi più che sufficienti per dire al segretario di Sicurezza, Oscar Alvarez che non faccia più nessuna battuta di caccia umana, contro le persone”, ha esatto Bertha Oliva.
Oliva descrive che in Honduras, i civili non sentono sicurezza quando hanno vicino un poliziotto od un militare, al contrario si manifesta un sentimento di terrore, dato che ci sono già molte denunce dove membri della polizia arrestano due giovani, liberando uno e l'altro appare assassinato.
Le documentazioni del COFADEH descrivono che esiste una collusione tra gli agenti di investigazione dello Stato, la Polizia, i militari e che stanno operando gli squadroni della morte in Honduras.
Queste investigazioni rivelano che queste persone che eseguono le sparizioni hanno le caratteristiche di avere tutta la logistica dello Stato, tuttavia il loro abbigliamento è di un civile.
Davanti a questo stato di insicurezza, Bertha Oliva ha chiesto recentemente all'addetto dei diritti umani dell'Ambasciata degli Stati Uniti che assista agli uffici del COFADEH per spiegargli una mappa di quello che succede in materia di violazione dei diritti umani in Honduras.
Ig/Ronnie Huete Salgado
Dopo il golpe di Stato del 28 giugno 2009 il Comitato dei Familiari dei Detenuti e Scomparsi in Honduras (COFADEH), registra che molte persone sono sparite. Nella decade degli anni ottanta ne sono stati contati 185 casi.
In una recente conferenza stampa effettuata nelle installazioni del COFADEH, quattro parenti di vittime scomparse, narrarono la loro esperienza nella quale enfatizzarono l'impunità che prevale nella nazione centroamericana.
Per ragioni di sicurezza i nomi dei parenti sono omessi, tuttavia la loro testimonianza esige alle autorità giudiziali e poliziesche di Honduras che compiano il loro lavoro. Allo stesso modo fanno un appello contundente agli organismi internazionali dei diritti umani.
Bertha Oliva è coordinatrice del COFADEH e si dispiace che in Honduras si mettano in pratica politiche esotiche di sicurezza di altri paesi come Colombia, dove hanno fallito e dove hanno causato tra i suoi abitanti lutto e dolore.
A criterio di Oliva la “colombianizzazione” che vive questa nazione centroamericana ha lasciato come risultato la sparizione forzata di 10 honduregni da febbraio, fino al mese di agosto del 2011.
Josè Cruz Palma è stato l'ultimo caso che si è denunciato nel COFADEH e secondo l'attestazione dei suoi parenti questa vittima è stata rapita in un autobus della rotta urbana nella città di San Pedro Sula, di fronte a sua moglie il passato 30 agosto 2011.
Le investigazioni del COFADEH comprovano che nelle sparizioni denunciate hanno partecipato persone che non sono honduregne, e le vittime possiedono vincoli politici contrari all'ufficialità del governo attuale.
Come proposta per evitare che si continuino a proliferare questi casi, il COFADEH fa enfasi nel rifondare Honduras intorno al rispetto della vita di un essere umano e la pace che deve prevalere in un paese davvero democratico.
“Le testimonianze che ha documentato il COFADEH negli ultimi giorni, sono indizi più che sufficienti per dire al segretario di Sicurezza, Oscar Alvarez che non faccia più nessuna battuta di caccia umana, contro le persone”, ha esatto Bertha Oliva.
Oliva descrive che in Honduras, i civili non sentono sicurezza quando hanno vicino un poliziotto od un militare, al contrario si manifesta un sentimento di terrore, dato che ci sono già molte denunce dove membri della polizia arrestano due giovani, liberando uno e l'altro appare assassinato.
Le documentazioni del COFADEH descrivono che esiste una collusione tra gli agenti di investigazione dello Stato, la Polizia, i militari e che stanno operando gli squadroni della morte in Honduras.
Queste investigazioni rivelano che queste persone che eseguono le sparizioni hanno le caratteristiche di avere tutta la logistica dello Stato, tuttavia il loro abbigliamento è di un civile.
Davanti a questo stato di insicurezza, Bertha Oliva ha chiesto recentemente all'addetto dei diritti umani dell'Ambasciata degli Stati Uniti che assista agli uffici del COFADEH per spiegargli una mappa di quello che succede in materia di violazione dei diritti umani in Honduras.
Ig/Ronnie Huete Salgado