21
settembre 2013
La
festa popolare, la tensione, la speranza, le parole, le canzoni, la presenza di
molta gente, è l'ambiente che si vive davanti al Palazzo di Giustizia de La
Esperanza nonostante sia stato annunciato che la compagna Berta sia stata
condannata alla prigione e i compagni Aureliano Molina e Tomas Gomez siano
stati condannati a misure sostituive.
Link:
- Bertha
Cáceres después de la sentencia (audio) Parole di Bertha dopo la sentenza
- Bertha Cáceres: “Me
declaro perseguida política y prisionera de conciencia“ Mi dichiaro
perseguitata politica e prigioniera di coscienza
-
Comunicado
Cofadeh “Linchamiento
judicial contra coordinadora del COPINH“ Lingiamento giudiziale contro il
coordinamento del COPINH
-
Comunicado
Ofraneh “Administración
Lobo dicta prisión contra líder Lenca, Bertha Cáceres“ L'amministrazione di
Lobo condanna alla prigione lider Lenca, Bertha Caceres
-
Queste
sono state le parole del compagno Aureliano Molina “Rettifichiamo la nostra
posizione dignitosa con autodeterminazione e sovranità, succeda quello che
succeda e ci costi quello che ci costi lo assumeremo come popolo e lo
assumeremo perchè non vogliamo delegittimare la lotta dei popoli organizzati
nella lotta del COPINH. Entriamo ad aspettare la decisione della Giudice, si
mormora che sarà chiesta la prigione preventiva per tutti e tre, allora non
dobbiamo fermarci. Non dobbiamo preoccuparci, bisogna continuare a lottare per
i popoli che lottano per una vita dignitosa e giusta”.
Da
parte sua il compagno Tomàs Gòmez ha detto: “Come COPINH vogliamo dirvi che è
importante la lotta, una delle accuse che ci vengono rivolte è di gridare i
nostri slogan, è queto un delitto?” Nooooo, grida la gente, con forza e
determinazione. “Per esempio gridiamo che “il popolo unito non sarà mai vinto”e
“Acqua ed energia non sono mercanzia” . Oggi difendere le risorse naturali e
rivendicare la difesa del territorio è un delitto e come popolo indigeno non
possiamo permettere, in base alla convenzione 169 della OIT1,
che questo continui così. Faremo tutto il possibie per citare in giudizio
questi signori, abbiamo visto il pubblico ministero come fosse un legale della
DESA 2, che barbarità vivere in un paese come
questo”. E conclude dicendo “Non dobbiamo sentirci spaventati, dobbiamo
lottare, privatizzare l'acqua è privatizzare la vita e cosa lasceremo in
eredità ai nostri figli? Dobbiamo avere alto il morale, costi quello che
costi”. E la gente ha risposto, contagiata da questo spirito valoroso “Viva
Tomas, Viva Aureliano e Viva Bertha!”
La
Rete nazionale dei Difensori insieme a molte organizzazioni a livello nazionale
è onorata di far parte di questa festa libertaria per i nostri beni comuni e la
non criminalizzazione delle nostre difensiore e difensori!
L'avvocato
Victor Fernanndes nelle sue dichiarazioni appunta “ Le misure sostitutive per
Aureliano Molina e Tomas Gomez del COPINH sono: firmare ogni quindici giorni,
non avvicnarsi alle zone dove sono successi i fatti e rimanre sotto la
responsabilità dell'Avvocato difensore, mentre per la compagna Bertha Caceres è
stata presa l'illegittima decisione della prigione, per cui oggi è stato emesso
un ordine di cattura”.
In
modo irresponsabile e temerario è stato anche dato l'ordine di sgombero
dell'occupazione della strada che è stata mantenuta per più di sei mesi con un'azione pacifica e
legittima di resistenza delle compagne e compagni lenca e del COPINH.
L'avvocato
Fernandez segnala che i capi d'accusa non hanno a che vedere con il loro lavoro
e che un'evidente violazione della Convenzione 169 e di altre convenzioni
internazionali, e anhce che il comportamento del Pubblico Ministero è
contraddittorio con il suo mandato.
Ha
annunciato che verrà presentato un Ricorso in appello e presuppone che verrà
risolto dal Tribunale di Comayagua che corrisponde a questa zona.
Il
compagno e avvocato Fernandez dichiara che quest atto sostituisce una
strumentalizzazione della giustizia a favore degli interessi di un'impresa.
“Tutto è incerto, se siamo realisti vi è la certezza che gli interessi sono al
servizio di interessi transnazionali.
Pepe3 ha persino concocato a lideres
usurpatori, c'è l'intenzione di rendere più profonda la criminalizzazione. E'
preoccupante, irrispettuoso nei confronti dei diritti dei popoli” e conclude
reiterando che “Di fronte a questa ingiustizia, come professionisti e cittadini
dobbiamo continuare fino a che prevalga la giustizia per i popoli indigeni e
delle loro giuste lotte”
Dichiarazioni
di Bertha Caceres, Coordinatrice generale del COPINH, dopo la decisione della
prigione preventiva per lei e dello sgombero dell'occupazione della strada Rio
Blanco.
“Grazie
per il gesto di soldarietà nazionale e internazionale, di mobilitazione
contundente che ha realizzato il COPINH, organizzazioni sorelle e le forze
sociali e politiche progressiste che si sono unite alla lotta del COPINH.
Condanniamo
la decisione della Corte, la Giudice Lissien Lisseth Knight Reyes che ha
copiato l'ordine dell'Impresa
Desarrollos Energéticos, sappiamo che ci sono state pressioni dall'alto,
la DESA aveva già in mano la sentenza, questa è la giustizia che c'è in
Honduras.
Respingiamo
la sentenza, le condanne, le accuse, è chiaro che il delitto è difendere i
fiumi, l'acqua, evitare che i beni comuni cadano in mano delle imprese
private,. DESA si è basata su una concessione illegale ed illegittima e abbiamo
denunciato ciò al Congresso Nazionale, cominciando dal SERNA4
che ha concesso illegalmente questa concessione. Ci troviamo terribilmente
indifesi al tenere questo tipo, Rigoberto Cuellar, come Sostituto Procuratore.
Nonostate
la decisione, ci manteniamo degne, con la fronte alta, non fermeranno il
processo della lotta di emancipazione in difesa dei territori, del fiume, della
spiritualità del popolo Lenca. Si sbagliano se pensano che con questa decisione
fermeranno la lotta del popolo Lenca.
Dicono
che è un delitto gridare i nostri slogan, che siamo agitatori di masse, che le
poesie sulla nostra pagina web sono istigazione, l'avvocato Cantillana sta
fondando le sue accuse sul razzismo, si riferisce al popolo indigeno come
ignorante e ciò è razzismo e noi lo condanniamo.
La
sentenza è stata notificata all'Avvocato Victor Fernandez che è stato accusato
delle stesse cose in Atlantida, e ciò vuol dire volerci lasciare senza i nostri
difensoi.
Hanno
ordinato lo sgombero e vogliamo chiedere alla Giudice Knight, come le viene in
mente ordinare uno sgombero, come può essere sgomberato un popolo dal suo
proprio terriorio quando lo Stato stesso è obbligato a garantire e rispettare
il suo territorio e la sua vita? Siamo in contatto con organizzazioni
internazionali per denunciare l'espulsione dal nostro stesso territori.
Condanniamo anche la presenza militare nella zona attraverso l'Operazione
“Libertad”.
Facciamo
un appello alla comunità nazionale e internazionale, alle comunità indigene in
special modo alla grande giornata di lotta in difesa della cultura e
spiritualità, perchè non faremo un passo indietro, in qualsiasi luogo saremo
continueremo ad andare avanti ben afferrati a ciò che ci ha insegnato Lempira5.
Mi
dichiaro perseguitata politica e come prigioniera di coscienza, non è qualcosa
di slegato dal contesto, la lotta giuridica è una delle lotte, aumentare la
nostra capacità di mobilitazione è un'altra. Si estenderà la lotta territoriale
nelle zone, in difesa dell'autonomia indigena, a Intibucà, Lempira, La Paz,
Santa Barbara, raddoppieremo gli sforzi perchè non ci umiglieranno, non ci
sentiamo umigliate!
Questi
giudici si esibiscono in ignoranza e servilismo e sappiamo che si stanno
preparando per profondizzare la criminalizzazione, castigare il COPINH davanti
al movimento sociale e di fronte a questa repressione bisogna sollevarsi con
forza.
Il
COPINH non rimane senza testa, ha una capacità degna e ferma di continuare
sempre avanti!
Note:
1
Convenzione 169 della OIT: La Convenzione
ILO 169 sui diritti dei popoli indigeni e tribali è stata adottata nel 1989
dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), un’agenzia delle Nazioni
Unite. La Convenzione riconosce ai popoli indigeni un insieme di diritti
fondamentali, essenziali alla loro sopravvivenza, tra cui i diritti sulle terre
ancestrali e il diritto di decidere autonomamente del proprio futuro.
Attualmente,
la Convenzione costituisce l’unico strumento legislativo internazionale di
protezione dei diritti dei popoli indigeni. Ratificandola, gli stati si
impegnano a garantire in modo efficace l’integrità fisica e spirituale dei
popoli indigeni e a lottare contro ogni forma di discriminazione nei loro
confronti.
2
DESA: DESARROLLOS ENERGÉTICOS S.A. È un'impresa privata nata nel 2008 con lo
scopo di sfruttare le risorse idroelettriche dell'Honduras.
3
Pepe: Porfirio Lobo Sosa, attuale presidente dell'Honduras.
4
Secretaría de Recursos Naturales de Honduras
5
Lempira: eroe nazionale del XVI secolo, che guidò i popoli indigeni nella
resistenza contro i conquistatori spagnoli.
1
Convenzione 169 della OIT: La Convenzione ILO 169 sui
diritti dei popoli indigeni e tribali è stata adottata nel 1989
dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), un’agenzia delle Nazioni
Unite. La Convenzione riconosce ai popoli indigeni un insieme di diritti
fondamentali, essenziali alla loro sopravvivenza, tra cui i diritti sulle terre
ancestrali e il diritto di decidere autonomamente del proprio futuro.
Attualmente,
la Convenzione costituisce l’unico strumento legislativo internazionale di
protezione dei diritti dei popoli indigeni. Ratificandola, gli stati si
impegnano a garantire in modo efficace l’integrità fisica e spirituale dei
popoli indigeni e a lottare contro ogni forma di discriminazione nei loro
confronti.
2 DESA: DESARROLLOS ENERGÉTICOS
S.A. È un'impresa privata nata nel 2008 con lo scopo di sfruttare le risorse
idroelettriche dell'Honduras.
3 Pepe: Porfirio Lobo Sosa,
attuale presidente dell'Honduras.
4 Secretaría de Recursos
Naturales de Honduras
5 Lempira: eroe nazionale del
XVI secolo, che guidò i popoli indigeni nella resistenza contro i conquistatori
spagnoli.
Venerdì 20 settembre 2013 il pubblico ministero del Tribunale de La Esperanza, Intibucá, Honduras, ha ordinato l’arresto preventivo per Bertha Caceres Flores, coordinatrice del Copinh, organizzazione indigena lenca, nell’ambito di un processo istruito a seguito della denuncia delle imprese che stanno costruire una diga e una centrale idroelettrica sul fiume che fornisce acqua alle nella comunità di Rio Blanco, le multinazionali DESA e Sinohydro. E domani, 25 settembre, dovrebbe essere emesso l’ordine di cattura nei suoi confronti.
Il Collettivo Italia Centro America considera che il processo intentanto da Desa e Sinohydro sia “politico”, perché le comunità indigene della zona e il Copinh, che non sono stati consultati secondo quanto dispone le Convenzione 169 dell’OIL, ratificata dall’Honduras nel 1995, sono in lotta contro il progetto, e da sei mesi occupano pacificamente e in modo continuativo la strada che conduce al cantiere.
Le manifestazioni e l’opposizione hanno già causato due morti tra gli indigeni della regione di Rio Blanco.
Per il momento, il processo ha coinvolto Bertha ed altri due membri del Copinh, Tomás Gómez Membreño e Aureliano Molina Villanueva, mentre si preparano altre denunce a carico di rappresentanti dell’organizzazione.
Vi chiediamo di firmare l’appello a sostegno del Copinh (lo leggete qui sotto, potete aderire inviando una mail all’indirizzo honduras@puchica.org), che verrà in seguito inviato al ministero degli Esteri italiano, e invitiamo chi può farlo a sostenere -attraverso il Collettivo Italia Centro America- le spese legali sostenute dal Copinh, con un versamento sul conto corrente bancario intestato al Collettivo Italia Centro America è IT64 G050 1801 6000 0000 0127 111 (presso la filiale di Milano di Banca Popolare Etica). La causale è “Solidarietà Copinh”
Collettivo Italia Centro America
***
Con l’ordine di arresto preventivo emesso nei confronti di Bertha Caceres, coordinatrice generale dell’organizzazione indigena Copinh, il sistema giudiziario honduregno si dimostra complice di un potere politico -che è ancora quello che ha perpetrato il Colpo di Stato del giugno 2009-.
Mentre l’Honduras si prepara a un processo elettorale farsa, per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, l’arresto di una tra le più riconosciute leader indigene del Paese rappresenta una chiara intimidazione nei confronti di tutti coloro che -in un Paese “svenduto” agli interessi multinazionali- lottano contro mega-progetti idroelettrici, minerari e contro l’accaparramento di terre.
Bertha, tutto il Copinh e il popolo lenca dell’Honduras rappresentano da oltre vent’anni un punto di riferimento anche per la società civile internazionale, per le loro lotte per il riconoscimento dei diritti dei popolo indigeni, primi tra tutti quelli relativi all’accesso alla terra e alla difesa dei beni naturali. Nel 2012, la prigioniera politica Bertha Cáceres è stata insignita, in Germania, del premio internazionale Shalom 2012.
Negli anni, il Copinh si è mobilitato contro decine di centrali idroelettriche, come quella di Agua Zarca a Rio Blanco, dove è in corso da sei mesi l’occupazione pacifica da parte della comunità Lenca. Adesso, però, il regime mostra il “pugno fermo”, slogan elettorale del presidente in carica, Pepe Lobo, perché gli interessi delle multinazionali sono diventati quelli del Paese.
Dall’Italia, dove Bertha e il Copinh hanno tessuto reti di solidarietà da Nord a Sud, manifestiamo solidarietà alla nuova “prigioniera politica”, e invitiamo il ministero degli Esteri ha farsi latore del nostro messaggio di fronte al governo honduregno:
- chiediamo che l’ordine di carcerazione nei confronti di Bertha Caceres venga ritirato, e venga annullata ogni accusa;
- chiediamo l’annullamento delle accuse contro Tomás Gómez Membreño e Aureliano Molina Villanueva, delle misura decise dal giudice nei loro confronti e dell’ordine di rimuovere il presidio contro il progetto idroelettrico di Rio Blanco;
- esigiamo la fine di ogni criminalizzazione del Copinh e dei movimenti sociali del Paese;
- esigiamo il rispetto della Convenzione numero 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro;
- esigiamo la smilitarizzazione delle zone indigene dell’Honduras.
Firme
Il
giudice rinvia la sentenza del processo contro i dirigenti dell’organizzazione
indigena
in spagnolo:
http://nicaraguaymasespanol.blogspot.it/2013/09/honduras-todo-apunta-que-van-con-todo.html
Dopo
due lunghe ed estenuanti giornate, durante le quali nel Tribunale di Intibucà
si è svolta l'udienza iniziale conto i tre dirigenti indigeni Lenca del Copinh
(Consiglio Civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras), il
Pubblico ministero ha chiesto la condanna con misure alternative alla
detenzione per Aureliano Molina e Tomás Gómez, e l’immediato arresto per Bertha
Cáceres, coordinatrice del Copinh e dirigente storica di questa organizzazione
Da
quasi 6 mesi, il Copinh sta appoggiando la
lotta delle comunità Lenca della zona di Río Blanco, nel nord-ovest
del Paese, le quali non accettano la realizzazione del progetto idroelettrico
"Agua Zarca", iniziato dall’impresa a capitale honduregno Desarrollos
Energéticos, S.A. de C.V. (DESA) e realizzato, tra le altre, dalla compagnia
contrattista cinese Sinohydro, con il sostegno incondizionato del governo e
delle sue principali istituzioni.
Le
comunità della zona si oppongono con forza alla concessione e allo sfruttamento
del fiume Gualcarque, considerato sacro e intoccabile, e a quello dei territori
ancestrali su cui vivono
Per
questo motivo, il Copinh, gli abitanti delle comunità Río Blanco, che per due
giorni sono rimasti in attesa della sentenza davanti ai locali del Tribunale, insieme
a centinaia di organizzazioni e personalità, nazionali e internazionali, hanno
denunciato che il processo promosso dall’impresa DESA contro i tre dirigenti
indigeni sarebbe un’ulteriore prova della persecuzione e della criminalizzazione
della protesta e della lotta sociale in Honduras.
Nel
suo ultimo comunicato ‘Decolonizzazione, fiumi e emancipazione contro il razzismo
e l’arroganza capitalista’, il Copinh ha comunicato che il giudice Lissien
Lisseth Knight Reyes ha rinviato la sua decisione al prossimo 20 settembre,
quando emetterà la sentenza di primo grado.
Ha
inoltre sottolineato che l'impresa DESA si starebbe preparando per presentare
altre accuse conto i tre dirigenti indigeni e anche contro membri dei Consigli
Indigeni, del Consiglio degli Anziani e delle Anziane e del Patronato della
Comunità La Tejera di Río Blanco.
“Intanto
- continua il comunicato – nella zona sono arrivati nuovi contingenti di
poliziotti e militari e si è elevato il livello di repressione contro le
comunità”. Il Copinh denuncia, inoltre, accordi di facciata firmati dalle
istituzioni di governo con l'impresa e pseudo dirigenti e patronati indigeni,
"per rompere l'unità della lotta contro la diga e il progetto
idroelettrico".
La
storica organizzazione indigena ha infine rivolto un appello alle comunità
organizzate, ai movimenti sociali alla resistenza hondureña e alle forze
politiche e sociali progressiste, nazionali e internazionali, affinché si
preparino e si mobilitino in vista di un
imminente sgombero violento del presidio a Río Blanco.
"Chiamiamo
alla lotta, alla solidarietà militante, a intraprendere azioni di protesta nei
confronti dello Stato dell’Honduras. Ratifichiamo che il Copinh, nonostante
tutti gli attacchi e la criminalizzazione di cui è vittima, continua e
continuerà a portare avanti il suo processo in difesa dei territori, della
cultura, della spiritualità, dei beni comuni della natura, del Popolo Lenca e
per la dignità", conclude il comunicato.
(Traduzione
Sergio Orazi)
COMUNICATO COMPLETO
Decolonizzazione, fiumi ed emancipazione contro razzismo e arroganza
capitalista
Comunicato sull'Udienza Iniziale
Ieri, al termine di una intensa giornata
di lotta nel tribunale di Intibucà contro la criminalizzazione del COPINH,
comunichiamo quanto segue:
1. Ancora una volta risulta evidente
che l'impresa DESA e il Pubblico Ministero di Intibucà, servo dell'Impresa, con
le sue accuse vacue e manipolatorie, hanno un atteggiamento che cerca di
criminalizzare la lotta storica del COPINH e del popolo LENCA. E' evidente la
dimostrazione di razzismo e disprezzo del Popolo Lenca con una requisitoria
piena di bugie e contraddizioni ridicole. E' evidente, infine, l'aggressione,
l'interventismo e l'abuso incostituzionale dello Stato contro il Popolo Lenca
in generale.
2. I testimoni e avvocati della
difesa, guidati dal compagno Victor Fernandez, sono stati fondamentali con una
difesa cosciente, audace e ferma che dimostra che la popolazione indigena di
Rio Blanco è in lotta per la sua convinzione e la sua legittimità di popolo
originario, difendendo i sui diritti collettivi e individuali, e che non esiste
nessun elemento che incrimini i nostri compagni dei fatti di cui sono accusati.
3. Il Pubblico Ministero e gli
accusatori privati, nel presentare la denuncia al Tribunale, hanno richiesto la
detenzione con misure sostitutive per Aureliano Molina y Tomas Gomez che
consistono nel divieto di essere presenti nel cosiddetto "luogo dei
fatti", presentarsi al Tribunale per firmare ogni 15 giorni, e che
l'avvocato difensore sia responsabile del comportamento dei due compagni; nel
caso di Bertha Caceres, Coordinatrice Generale del COPINH, gli accusanti hanno
richiesto la detenzione.
4. Il giudice assegnato al caso, la
Avvocata Lissien Lisseth Knight Reyes, non ha emesso la sentenza nel giornata
di ieri, rinviando la stessa al prossimo Venerdì 20 Settembre alle 15.00 nel
Tribunale di Intibucà.
5. L'impresa sta minacciando di
presentare nuove accuse nei confronti dei tre compagni già sotto processo e
contro altri membri dei Consigli Indigeni, del Consiglio degli Anziani e
Anziane, e del Patronato della comunità di Tejera - Rio Blanco.
6. Contemporaneamente, si stanno schierando
altre forze di polizia, più militarizzazione e vessazioni contro le comunità
del nord di Intibucà, tra cui Rio Blanco. Tutto questo, come risultato della
firma dell'accordo tra Governo e Impresa con dirigenti patronali e indigeni
corrotti e con la partecipazione diretta di SEDINAFROH e del Presidente
Porfirio Lobo Sosa.
7. Allertiamo le comunità
organizzate, il COPINH, i movimenti sociali, la Resistenza hondureña, le forze
politiche e sociali progressiste, chi lotta in difesa dell'ambiente, la solidarietà
internazionale e gli organismi in difesa dei diritti umani,
QUELLO CHE PRETENDONO ED HANNO GIA'
CHIESTO GLI ACCUSATORI, E' CHE SI ORDINI LO SGOMBERO VIOLENTO IN RIO BLANCO,
UTILIZZANDO LE FORZE REPRESSIVE DELLO STATO, MINACCIA CONDANNABILE ED INACCETTABILE.
IL POPOLO LENCA NON PUO' ESSERE CACCIATO DAL SUO PROPRIO TERRITORIO, OCCUPATO
DA MIGLIAIA DI ANNI, CRIMINALIZZATO ANCORA UNA VOLTA PER LA SUA GIUSTA E DEGNA
LOTTA.
8. Chiamiamo alla lotta e alla
solidarietà militante, e che si compiano azioni nei confronti dello stato di
Honduras. Ratifichiamo che il COPINH, nonostante tutti gli attacchi e la
criminalizzazione, continua e continuerà nel portare avanti il suo processo in
difesa dei territori, della cultura, la spiritualità, i beni comuni della natura,
del Popolo Lenca e per la dignità.
I fiumi non si vendono, si proteggono e si difendono!
Con la forza ancestrale di Icelaca, Lempira, Mota e Etempica si sollevano
le nostre voci piene di vita, giustizia, libertà dignità e pace!
Basta con la criminalizzazione della lotta del COPINH!
Altro materiale
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Articoli (in spagnolo):