16 settembre, 2013

Honduras Senza pietà contro il Copinh e le comunità Lenca + COMUNICATO COPINH



Il giudice rinvia la sentenza del processo contro i dirigenti dell’organizzazione indigena

in spagnolo:
http://nicaraguaymasespanol.blogspot.it/2013/09/honduras-todo-apunta-que-van-con-todo.html

 Dopo due lunghe ed estenuanti giornate, durante le quali nel Tribunale di Intibucà si è svolta l'udienza iniziale conto i tre dirigenti indigeni Lenca del Copinh (Consiglio Civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras), il Pubblico ministero ha chiesto la condanna con misure alternative alla detenzione per Aureliano Molina e Tomás Gómez, e l’immediato arresto per Bertha Cáceres, coordinatrice del Copinh e dirigente storica di questa organizzazione


Da quasi 6 mesi, il Copinh sta appoggiando la lotta delle comunità Lenca della zona di Río Blanco, nel nord-ovest del Paese, le quali non accettano la realizzazione del progetto idroelettrico "Agua Zarca", iniziato dall’impresa a capitale honduregno Desarrollos Energéticos, S.A. de C.V. (DESA) e realizzato, tra le altre, dalla compagnia contrattista cinese Sinohydro, con il sostegno incondizionato del governo e delle sue principali istituzioni.

Le comunità della zona si oppongono con forza alla concessione e allo sfruttamento del fiume Gualcarque, considerato sacro e intoccabile, e a quello dei territori ancestrali su cui vivono

Per questo motivo, il Copinh, gli abitanti delle comunità Río Blanco, che per due giorni sono rimasti in attesa della sentenza davanti ai locali del Tribunale, insieme a centinaia di organizzazioni e personalità, nazionali e internazionali, hanno denunciato che il processo promosso dall’impresa DESA contro i tre dirigenti indigeni sarebbe un’ulteriore prova della persecuzione e della criminalizzazione della protesta e della lotta sociale in Honduras.

Nel suo ultimo comunicato ‘Decolonizzazione, fiumi e emancipazione contro il razzismo e l’arroganza capitalista’, il Copinh ha comunicato che il giudice Lissien Lisseth Knight Reyes ha rinviato la sua decisione al prossimo 20 settembre, quando emetterà la sentenza di primo grado.

Ha inoltre sottolineato che l'impresa DESA si starebbe preparando per presentare altre accuse conto i tre dirigenti indigeni e anche contro membri dei Consigli Indigeni, del Consiglio degli Anziani e delle Anziane e del Patronato della Comunità La Tejera di Río Blanco.

“Intanto - continua il comunicato – nella zona sono arrivati nuovi contingenti di poliziotti e militari e si è elevato il livello di repressione contro le comunità”. Il Copinh denuncia, inoltre, accordi di facciata firmati dalle istituzioni di governo con l'impresa e pseudo dirigenti e patronati indigeni, "per rompere l'unità della lotta contro la diga e il progetto idroelettrico".

La storica organizzazione indigena ha infine rivolto un appello alle comunità organizzate, ai movimenti sociali alla resistenza hondureña e alle forze politiche e sociali progressiste, nazionali e internazionali, affinché si preparino  e si mobilitino in vista di un imminente sgombero violento del presidio a Río Blanco.

"Chiamiamo alla lotta, alla solidarietà militante, a intraprendere azioni di protesta nei confronti dello Stato dell’Honduras. Ratifichiamo che il Copinh, nonostante tutti gli attacchi e la criminalizzazione di cui è vittima, continua e continuerà a portare avanti il suo processo in difesa dei territori, della cultura, della spiritualità, dei beni comuni della natura, del Popolo Lenca e per la dignità", conclude il comunicato.

(Traduzione Sergio Orazi)

COMUNICATO COMPLETO

Decolonizzazione, fiumi ed emancipazione contro razzismo e arroganza capitalista

Comunicato sull'Udienza Iniziale

Ieri, al termine di una intensa giornata di lotta nel tribunale di Intibucà contro la criminalizzazione del COPINH, comunichiamo quanto segue:

1. Ancora una volta risulta evidente che l'impresa DESA e il Pubblico Ministero di Intibucà, servo dell'Impresa, con le sue accuse vacue e manipolatorie, hanno un atteggiamento che cerca di criminalizzare la lotta storica del COPINH e del popolo LENCA. E' evidente la dimostrazione di razzismo e disprezzo del Popolo Lenca con una requisitoria piena di bugie e contraddizioni ridicole. E' evidente, infine, l'aggressione, l'interventismo e l'abuso incostituzionale dello Stato contro il Popolo Lenca in generale.

2. I testimoni e avvocati della difesa, guidati dal compagno Victor Fernandez, sono stati fondamentali con una difesa cosciente, audace e ferma che dimostra che la popolazione indigena di Rio Blanco è in lotta per la sua convinzione e la sua legittimità di popolo originario, difendendo i sui diritti collettivi e individuali, e che non esiste nessun elemento che incrimini i nostri compagni dei fatti di cui sono accusati.

3. Il Pubblico Ministero e gli accusatori privati, nel presentare la denuncia al Tribunale, hanno richiesto la detenzione con misure sostitutive per Aureliano Molina y Tomas Gomez che consistono nel divieto di essere presenti nel cosiddetto "luogo dei fatti", presentarsi al Tribunale per firmare ogni 15 giorni, e che l'avvocato difensore sia responsabile del comportamento dei due compagni; nel caso di Bertha Caceres, Coordinatrice Generale del COPINH, gli accusanti hanno richiesto la detenzione.

4. Il giudice assegnato al caso, la Avvocata Lissien Lisseth Knight Reyes, non ha emesso la sentenza nel giornata di ieri, rinviando la stessa al prossimo Venerdì 20 Settembre alle 15.00 nel Tribunale di Intibucà.

5. L'impresa sta minacciando di presentare nuove accuse nei confronti dei tre compagni già sotto processo e contro altri membri dei Consigli Indigeni, del Consiglio degli Anziani e Anziane, e del Patronato della comunità di Tejera - Rio Blanco.

6. Contemporaneamente, si stanno schierando altre forze di polizia, più militarizzazione e vessazioni contro le comunità del nord di Intibucà, tra cui Rio Blanco. Tutto questo, come risultato della firma dell'accordo tra Governo e Impresa con dirigenti patronali e indigeni corrotti e con la partecipazione diretta di SEDINAFROH e del Presidente Porfirio Lobo Sosa.

7. Allertiamo le comunità organizzate, il COPINH, i movimenti sociali, la Resistenza hondureña, le forze politiche e sociali progressiste, chi lotta in difesa dell'ambiente, la solidarietà internazionale e gli organismi in difesa dei diritti umani,
QUELLO CHE PRETENDONO ED HANNO GIA' CHIESTO GLI ACCUSATORI, E' CHE SI ORDINI LO SGOMBERO VIOLENTO IN RIO BLANCO, UTILIZZANDO LE FORZE REPRESSIVE DELLO STATO, MINACCIA CONDANNABILE ED INACCETTABILE. IL POPOLO LENCA NON PUO' ESSERE CACCIATO DAL SUO PROPRIO TERRITORIO, OCCUPATO DA MIGLIAIA DI ANNI, CRIMINALIZZATO ANCORA UNA VOLTA PER LA SUA GIUSTA E DEGNA LOTTA.

8. Chiamiamo alla lotta e alla solidarietà militante, e che si compiano azioni nei confronti dello stato di Honduras. Ratifichiamo che il COPINH, nonostante tutti gli attacchi e la criminalizzazione, continua e continuerà nel portare avanti il suo processo in difesa dei territori, della cultura, la spiritualità, i beni comuni della natura, del Popolo Lenca e per la dignità.

I fiumi non si vendono, si proteggono e si difendono!

Con la forza ancestrale di Icelaca, Lempira, Mota e Etempica si sollevano le nostre voci piene di vita, giustizia, libertà dignità e pace!

Basta con la criminalizzazione della lotta del COPINH!
 

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