05 novembre, 2011

L'Aguán dinanzi alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani

Editoriale “Difensori on-line”  -  21 ottobre 2011

Non è stato invano che la comunità internazionale abbia visitato più volte la zona dell'Aguán per osservare, documentare, proporre e denunciare.
Innanzitutto la Germania, la Gran Bretagna e la Francia hanno sospeso le trattative con uno dei produttori di palma implicati (“palmero” della morte), sotto pressione di organizzazioni e reti civili europee.
La Banca Mondiale ancora ci deve una risposta onesta sul prestito di oltre 30 milioni di dollari concesso a Facussé Barjum nel novembre del 2009, ponendo come garanzia uno Stato ridotto a pezzi ed inesistente. E che ora mette a repentaglio i cittadini.
La settimana prossima è il turno del sistema interamericano dei diritti umani, dipendente dell'Organizzazione degli Stati Americani, con sede a Washington.
Lunedì inizia un'udienza speciale alla Commissione Interamericana, su richiesta della Federazione Internazionale dei Diritti umani e del COFADEH, tra le altre organizzazioni, sulla problematica specifica dell'Aguán.
Nella sala delle riunioni della Commissione si presenteranno le testimonianze delle vittime e vi saranno rappresentanti di coloro che hanno subito ostilità, persecuzioni, minacce, detenzioni arbitrarie, torture, sparizioni forzate e assassini, per difendere il diritto alla vita nella protezione della terra.
Gli echi violenti dell'Aguán possono essere testimoniati dal Movimento Contadino dell'Aguán MCA, dal Coordinamento di Organizzazioni Popolari dell'Aguán COPA; dal Movimento Contadino Unificato e dal MARCA, oltre ad altre organizzazioni di cui siamo in attesa di notizie.
L'offerta del regime riguardo all'Aguán è stata finora un pericoloso miscuglio di negoziati politici e militarizzazione, mentre i palmeros della morte questo offrono: morte, oltre 50 leader contadini assassinati negli ultimi due anni.
La menzogna della militarizzazione con falsi militari honduregni ha comportato l'adozione nella zona di tutti i trucchi della morte, con “falsi positivi” sullo stile della Colombia, con sicari che applicano la tecnica gringa del “puch and back” ed esperti in guerra psicologica honduregni che provengono dalla polvere di quel fango… che era il battaglione della morte 3-16.
Tutto questo miscuglio di formalità in uniforme con criminali senza volto e clandestini è nelle conoscenze e sotto il monitoraggio del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, la cui politica estera ha accompagnato il progresso del colpo di stato senza ostacolarlo e, operando nello stesso modo, tuttora accompagna questo deterioramento delle condizioni nella più ricca fascia terrestre dell'Atlantico honduregno.
Dinnanzi a tale realtà vi sono due iniziative complementari all'udienza speciale sull'Aguán a Washington la prossima settimana.
La prima è un Accampamento Internazionale nella zona, promosso da organizzazioni europee, statunitensi ed honduregne: questo Comitato, insieme ad altri locali, stanno lavorando sollecitamente al suo insediamento.
Il Cofadeh ha già l'esperienza dell'Accampamento Internazionale a Zacate Grande, installato dall'anno scorso su richiesta della comunità che lo accoglie e lo appoggia. E che contribuisce alla difesa della vita.
La seconda iniziativa è un Osservatorio permanente dei Diritti Umani nell'Aguán, derivante dalla dichiarazione del Secondo Incontro contro la Militarizzazione realizzato a Tocoa, Colòn.
Entrambe le iniziative si completano con metodi differenti ma con obiettivi comuni in difesa della libertà e della vita delle persone residenti nella zona di conflitto.
La Segreteria di Sicurezza attraverso il suo vice ministro, la signora Alma Castañeda, da parte sua venerdì si è affrettata a fare un annuncio, prima che la Commissione Interamericana terminando l'udienza speciale sull'Aguán emetta il suo richiamo.
La funzionaria ha annunciato la firma di un Atto di Compromesso con l'INA, per garantire protezione verso donne e uomini agricoltori, che godano di misure cautelari richieste dal sistema interamericano dei diritti umani.
Sfortunatamente Castañeda ha rivelato che, tra le misure di protezione, la polizia ha scattato le foto delle persone beneficiarie per rilasciare loro una tessera d’identificazione personale, che dovranno mostrare alle forze honduregne ed ai sicari, quando verranno da essi abbordati nella zona.
Ovvero: un profilo, una scheda. Sono io, qui sto. E’ stato tale lo sgomento a Casamata, che i beneficiari di tali misure non hanno più osato parlare con la stampa, per paura.
Da parte nostra dobbiamo ribadire la protesta generale delle organizzazioni contadine dell'Aguán. Che se ne vadano i militari dalla zona e che siano disarmati gli eserciti privati dei palmeros della morte.
Sono loro, congiuntamente, i principali fattori disgreganti nell’ambito degli investimenti e della produzione nella valle, non i contadini e le loro imprese.
Per questo la valle del fiume Aguán, con le sue sponde sinistra e destra, deve essere dichiarata capitale della riforma agraria honduregna, come già avevano fatto i suoi legittimi titolari.
Che l'Aguán sia conosciuto come un'estensione nazionale che genera impiego, produzione di alimenti per consumo umano e commercio agricolo, come già stanno facendo le diverse imprese contadine di Guadalupe Carney, Nueva Confianza e La Aurora, tra le altre.
Dobbiamo mobilitare più opinione pubblica contro la tortura, la persecuzione, le minacce di morte, le sparizioni forzate e gli assassini che produce l'occupazione militare, e più opinione pubblica per la produzione e la vita.
E’ nostra responsabilità etica mettere in evidenza le violazioni sistematiche dei diritti umani e denunciare l'inadempimento degli accordi firmati dal regime, a vantaggio dei palmeros della morte; e farlo senza tregua, senza collaborazionismi benevoli e, tanto meno, senza miserabili ricerche di voti.
Buona notte…

Editoriale diffuso nel programma radio del COFADEH  "Voci contro l’oblio",  sabato 22 ottobre 2011


Tradotto da Adelina Bottero

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