15 giugno, 2007

Lavoro infantile frena lo sviluppo rurale

Sono più di 132 milioni i bambini e bambine tra i 5 ed i 14 anni che lavorano ancora nell'agricoltura.
Rappresentano il 70 per cento di tutti i bambini che lavorano nel mondo e costituiscono un gruppo molto vulnerabile a causa dei pericoli insiti in queste attività.
Studi realizzati dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) hanno permesso di stabilire che molti bambini ed adolescenti manipolano pesticidi, utilizzano attrezzi taglienti o macchinari senza nessun tipo di protezione. La giornata dei bambini e bambine che lavorano nel settore rurale inizia normalmente prima dell'alba e si prolunga per molte ore, in condizioni climatiche molto difficili che incidono sulla loro salute. Molti di loro soffrono di problemi psicologici a causa dello stress generato dalla pressione a cui sono sottoposti per raggiungere determinate quote di produzione. Oltre a questo, il lavoro di bambini ed adolescenti nel settore rurale incide negativamente sul loro inserimento e permanenza a scuola. Particolarmente colpite da questo fenomeno sono le bambine, le quali oltre al lavoro nei campi, devono svolgere i lavori domestici, incrementando gli indici di diserzione scolastica. Di fronte a questa situazione, l'OIL chiama in causa direttamente i governi e le società in generale, affinché vengano raddoppiati gli sforzi che si stanno realizzando per prevenire e combattere lo sfruttamento di bambini, bambine ed adolescenti nel settore rurale. Per questo, il 12 Giugno - Giornata Mondiale contro il Lavoro Infantile viene celebrata con il motto: "Agricoltura libera dal lavoro infantile. Il raccolto futuro".
Il panorama nella regione latinoamericana
Benché non esistano cifre globali sulla magnitudine di questo fenomeno nel settore rurale dell'America Latina ed i Caraibi, in molti paesi sono state realizzate ricerche all'interno dei più importanti settori produttivi, ottenendo informazioni sulla situazione e sulle caratteristiche dei lavori in cui vengono coinvolti i bambini e le bambine.
In Brasile, per esempio, si è stabilito che 1 milione 200 mila bambini, bambine ed adolescenti tra i 5 ed i 17 anni lavorano nel settore agricolo. Di questi, 500 mila hanno tra i 5 ed i 15 anni.
In base alla Encuesta Continua de Hogares del 2005, in Colombia circa il 37 per cento dei bambini, bambine ed adolescenti tra i 5 ed i 17 anni sono vincolati all'attività agricola.
In Ecuador, una ricerca dell'OIL ha segnalato che nelle province di Los Ríos, El Oro y Guayas, dove si concentra la maggior produzione di banane del paese, esistono circa 8 mila bambini, bambine ed adolescenti minori di 18 anni che lavorano in varie attività agricole. Uno studio realizzato durante la raccolta della canna da zucchero, ha rivelato che in Bolivia circa 10 mila bambini, bambine ed adolescenti tra i 9 ed i 18 anni hanno partecipato, insieme ai loro genitori e fratelli maggiori, all'attività produttiva nei dipartimenti di Santa Cruz e Tarija.
In Perù esistono 972 mila bambini e bambine tra i 6 ed i 13 anni che lavorano nel settore agrario e di allevamento. Un recente studio realizzato dall'OIL sulle dimensioni del lavoro infantile in Paraguay ha rivelato che più di 90 mila bambini, bambine ed adolescenti tra i 5 ed i 17 anni realizzano attività agricole, di allevamento e pesca.
In America Centrale ed in Repubblica Domenicana, secondo le ultime ricerche, la metà dei 2 milioni di bambini, bambine ed adolescenti che lavorano, lo fanno nel settore agricolo ed il 50 per certo non frequentano nessun tipo di scuola o centro di formazione professionale.
Percorsi per una soluzione
Affrontare il tema del lavoro dei bambini e bambine nell'agricoltura, specialmente quello che comporta seri pericoli e rischi per la loro istruzione, salute ed integrità, è una questione urgente ed improrogabile. L'OIL considera che le azioni debbano includere l'applicazione effettiva delle leggi vigenti nei paesi per proibire la realizzazione di attività agricole pericolose e la creazione di misure di sicurezza e programmi di formazione per chi è già in età di lavoro.
I lavoratori agricoli si trovano solitamente tra le frange più povere della popolazione e quindi, affrontare il problema del lavoro infantile nell'agricoltura, significa migliorare le condizioni di vita di queste zone ed incorporare l'obiettivo di prevenzione e riduzione del lavoro infantile all'interno di programmi destinati ad incrementare le entrate ed a migliorare la salute e la sicurezza di questo settore. La soluzione al problema del lavoro dei bambini nell'agricoltura è direttamente vincolata alla possibilità che i produttori ottengano prezzi giusti per i loro prodotti. Il tema dell'istruzione è poi cruciale per affrontare il tema del lavoro infantile nell'agricoltura. Nonostante molti genitori desiderino inviare i propri figli a scuola, i costi della scolarizzazione glielo impediscono ed alla fine optano per inviarli al lavoro. È quindi urgente che i governi si sforzino per garantire un'istruzione gratuita e di qualità o almeno ad un costo accessibile per queste famiglie. I recenti progressi nella riduzione del lavoro infantile in America Latina e Caraibi incoraggiano a continuare su questa strada ed a concentrare gli sforzi soprattutto nel settore agricolo.Per poter ottenere ulteriori risultati è importante che governi, datori di lavoro e lavoratori della regione facciano un passo importante, impegnandosi nel seno dell'OIL a sviluppare misure urgenti e prioritarie per porre fine alle peggiori forme di lavoro infantile entro il 2015 e per eliminarlo definitivamente entro il 2020. Rendere concrete queste intenzioni attraverso politiche pubbliche e programmi di forte impatto sarà la chiave per raggiungere l'obiettivo di una America Latina libera dal lavoro infantile e fare in questo modo un passo da gigante nella lotta contro la povertà ed il raggiungimento degli Obiettivi e Mete del Millennio all'interno della regione.

OIL 12 giugno 2007
Maggiori informazioni su: www.oit.org.pe/ipec/agricultura
Pagina speciale della OIL su: www.oit.org.pe/ipec/diamundial

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