28 ottobre, 2008
LETTERA DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE ADOLFO PÉREZ ESQUIVEL AL PRESIDENTE URIBE
Buenos Aires, 22 ottobre 2008
Signor Presidente della Repubblica
Dott. Álvaro Uribe Vélez
Carrera 8 No. 7 – 26 Palacio de Nariño, Bogotà – Colombia
Quando alcuni mesi fa partecipai nel suo Paese al Tribunale dei Popoli, potei toccar con mano la terribile situazione di violenza ed intimidazione che soffrono la gran parte degli oppositori sociali e le diverse comunità indigene.
In questa opportunità, quando mi chiesero in merito alla candidatura della Sua persona per il Premio Nobel per la Pace, risposi che non ero d'accordo, perché Lei non aveva fatto niente per la pace, Lei è un uomo di guerra, non un pacifista.
E ora, questa brutale e inconcepibile repressione poliziesca contro la protesta indigena, conosciuta come "la minga indigena e popolare per la resistenza", che si realizza a La Maria a 600 km da Bogotà, conferma una volta di più il suo spirito guerrafondaio e poco propenso al dialogo.
Le tre persone morte, tra le quali si trovava un bambino, ed un centinaio di feriti, che si sommano ai 7 assassini avvenuti in diverse regioni del Paese da parte dei gruppi paramilitari conosciuti come "Aguilas Negras", dimostrano l'intenzione di governare ed ammutolire il popolo attraverso il terrore e la morte. Sig. Presidente, affermare che esistano infiltrati nelle manifestazioni e che questi attentino contro la Polizia, è di un'ingenuità incredibile. In queste manifestazioni, i Popoli Indigeni stanno solo reclamando il diritto alle proprie terre, il rispetto all'autonomia delle loro comunità ed il compimento degli accordi sottoscritti con il governo che Lei presiede.
Tutti noi, le persone e le organizzazioni, che lottiamo per la giustizia e per un mondo in pace, alziamo la nostra voce contro la violenza indiscriminata e la brutalità dei suoi metodi repressivi. Esigiamo, Sig. Presidente, che abbandoni questa politica di aggressione contro tutto il popolo colombiano, e in questo caso contro i Popoli Originari. Chiediamo il rispetto ed il riconoscimento dei loro legittimi diritti e giustizia per tutta la violenza che stanno soffrendo.
Stia certo che la nostra voce si leverà ora, e tutte le volte che sarà necessario, per evitare spargimenti di sangue e contro ogni tipo di violenza inutile.
Riceva un saluto di Pace e Bene.
Adolfo Pérez EsquivelPremio Nobel de la PazPiedras 730 (1070) Buenos Aires – República Argentina
Tel/Fax ( 54-11) 4361-5745 e-mail: serpaj@serpaj. org.ar Miembro del SERPAJ América Latina, con Status Consultivo ante las Naciones Unidas
Traduzione a cura della Commissione informazione dell'Associazione nazionale Nuova Colombia
Signor Presidente della Repubblica
Dott. Álvaro Uribe Vélez
Carrera 8 No. 7 – 26 Palacio de Nariño, Bogotà – Colombia
Quando alcuni mesi fa partecipai nel suo Paese al Tribunale dei Popoli, potei toccar con mano la terribile situazione di violenza ed intimidazione che soffrono la gran parte degli oppositori sociali e le diverse comunità indigene.
In questa opportunità, quando mi chiesero in merito alla candidatura della Sua persona per il Premio Nobel per la Pace, risposi che non ero d'accordo, perché Lei non aveva fatto niente per la pace, Lei è un uomo di guerra, non un pacifista.
E ora, questa brutale e inconcepibile repressione poliziesca contro la protesta indigena, conosciuta come "la minga indigena e popolare per la resistenza", che si realizza a La Maria a 600 km da Bogotà, conferma una volta di più il suo spirito guerrafondaio e poco propenso al dialogo.
Le tre persone morte, tra le quali si trovava un bambino, ed un centinaio di feriti, che si sommano ai 7 assassini avvenuti in diverse regioni del Paese da parte dei gruppi paramilitari conosciuti come "Aguilas Negras", dimostrano l'intenzione di governare ed ammutolire il popolo attraverso il terrore e la morte. Sig. Presidente, affermare che esistano infiltrati nelle manifestazioni e che questi attentino contro la Polizia, è di un'ingenuità incredibile. In queste manifestazioni, i Popoli Indigeni stanno solo reclamando il diritto alle proprie terre, il rispetto all'autonomia delle loro comunità ed il compimento degli accordi sottoscritti con il governo che Lei presiede.
Tutti noi, le persone e le organizzazioni, che lottiamo per la giustizia e per un mondo in pace, alziamo la nostra voce contro la violenza indiscriminata e la brutalità dei suoi metodi repressivi. Esigiamo, Sig. Presidente, che abbandoni questa politica di aggressione contro tutto il popolo colombiano, e in questo caso contro i Popoli Originari. Chiediamo il rispetto ed il riconoscimento dei loro legittimi diritti e giustizia per tutta la violenza che stanno soffrendo.
Stia certo che la nostra voce si leverà ora, e tutte le volte che sarà necessario, per evitare spargimenti di sangue e contro ogni tipo di violenza inutile.
Riceva un saluto di Pace e Bene.
Adolfo Pérez EsquivelPremio Nobel de la PazPiedras 730 (1070) Buenos Aires – República Argentina
Tel/Fax ( 54-11) 4361-5745 e-mail: serpaj@serpaj. org.ar Miembro del SERPAJ América Latina, con Status Consultivo ante las Naciones Unidas
Traduzione a cura della Commissione informazione dell'Associazione nazionale Nuova Colombia
Etichette: America Latina
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