07 novembre, 2008
Rimandato a Praga il voto sullo Scudo Spaziale
Parla Jan Tamas, leader del movimento non violento contro le basi in Repubblica Ceca.
L’accordo per l’installazione di una base radar in Repubblica Ceca, come parte del progetto statunitense di difesa missilistica, firmato a luglio dal governo ceco, deve ancora essere ratificato dal parlamento.Intervista a Jan Tamas portavoce del coordinamento *Ne zakladnam* controle basi militari USA in Repubblica Ceca e Presidente del Partito Umanista ceco.
*Qual è la situazione in Repubblica Ceca?*
Il 19 ottobre si sono svolte le elezioni regionali e i partiti di destra attualmente al governo hanno subito una sonora sconfitta. I Verdi, che sostengono il governo e appoggiano il progetto dello Scudo Spaziale, non sono riusciti a superare lo sbarramento, mentre Socialdemocratici e Comunisti, contrari alla base radar, hanno registrato un grande successo. Il voto serviva anche a rinnovare un terzo del Senato e anche qui la maggioranza dei nuovi eletti è costituita da oppositori della base.
*Come ha reagito il governo?*
Tentando di forzare i tempi della ratifica da parte del Parlamento dell’accordo con gli Stati Uniti. Nel totale silenzio dei Mass Media, il governo ha cercato di indire la votazione per gli ultimi giorni di ottobre, prima dell’insediamento dei nuovi eletti, ossia facendo votare un parlamento sfiduciato dagli elettori.
*Come hanno risposto l’opposizione e il movimento di protesta?*
Appena ci siamo accorti del tentativo di colpo di mano, ci siamo messiin contatto con i leader dell’opposizione, concordando con loro unastrategia di ostruzionismo in Parlamento, con l’obiettivo di far saltarei tempi per la votazione. Abbiamo poi scritto una lettera a tutti ideputati e senatori, chiedendo loro di non farsi complice di questamanovra e di votare secondo coscienza e non per obbedienza al partito.Abbiamo anche indetto una serie di manifestazioni davanti al parlamentoe chiesto alle altre organizzazioni europee con cui siamo in contatto dimandare lettere di protesta all’ambasciata ceca nel loro paese.
*Ha funzionato?*
Si: non si è votato né alla Camera né al Senato e il Primo Ministro haannunciato di voler prolungare di altri 60 giorni il dibattito. Lanostra speranza è che il nuovo Senato respinga ora il trattato. Abbiamovinto una battaglia importante, ma dobbiamo continuare a mantenere lapressione.
*C’è stata qualche reazione da parte degli Stati Uniti?*
La solita arroganza: il generale Henry Obering, capo dell’AgenziaAmericana per la Difesa Missilistica, ha dichiarato che i piani degliStati Uniti andranno avanti e che non si aspetta cambiamenti di rottaqualunque sia l’esito delle elezioni americane. Non è neanche parsopreoccupato che la crisi finanziaria possa costringere il governoamericano a togliere i finanziamenti al progetto dello scudo.
*Quali sono le vostre prossime iniziative?*
Il 10 novembre organizzeremo un incontro con i sindaci della regione dove dovrebbe essere installato il radar e una conferenza al parlamento ceco, a cui parteciperà anche l’europarlamentare Giulietto Chiesa. E’molto importante per noi far sentire qui la voce dell’Europa, visto che il nostro paese assumerà la prossima presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.
*Informazioni *e* aggiornamenti* sulla protesta verranno pubblicate nelsito www.nonviolence.cz <http://www.nonviolence.cz>sul sito anche la petizione contro lo scudo spaziale che ha raggiunto140.000 firme.
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