08 aprile, 2010
APPELLO URGENTE HONDURAS: LA RIFONDAZIONE DELLA SPERANZA
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HONDURAS NO ESTÁ SOLA!!
SOLIDARIDAD INTERNACIONALISTA CON LA RESISTENCIA!!
Arriviamo a La Esperanza, dipartimento di Intibucá, al II Incontro per la Rifondazione dell’Honduras, da diverse parti dell'America Latina e del mondo.
Arriviamo dalle nostre specifiche resistenze.
Arriviamo dai nostri percorsi propri, lungo i quali abbiamo anche conosciuto colpi di stato, dittature ed oppressioni.
Siamo venuti, perché non accettiamo che in America Latina si pretenda di perpetuare il continuismo istituzionale di un governo sorto da un colpo di stato. Perché sentiamo come proprie le ferite e le assenze di ognuna delle compagne e dei compagni assassinati dal regime dittatoriale che oggi esiste in Honduras, insediatosi il 28 giugno 2009. Perché ci fanno male i pestaggi, le torture, il maltrattamento che ricevono i corpi delle indigene e degli indigeni, delle donne, della comunità lgttbi (lesbiche, gay, transessuali, travestiti, bisessuali), dei contadini e contadine, dei popoli neri, degli uomini, donne, giovani, anziane ed anziani, bambini e bambine che sono parte di una resistenza eroica, alla quale rendiamo omaggio e tributo.
Siamo venuti per dire “ORA BASTA!” alla politica imperialista che appoggia le oligarchie del continente per far valere gli interessi delle compagnie multinazionali, che pretendono di saccheggiare i beni della natura, che distruggono ed inquinano i territori, le acque, l'aria, che ammazzano, fanno ammalare e reprimono le popolazioni; in un nuovo momento di ricolonizzazione dell'America Latina.
Siamo venuti perché sappiamo che in Honduras sono in gioco il futuro del continente, le possibilità di avanzamento o arretramento delle forze popolari latinoamericane, il rischio di guerre ed interventi piuttosto che la stabilizzazione del continente come territorio di pace.
Siamo venuti perché La Esperanza e La Resistenza in Honduras, sono dibattito collettivo e creazione di alternative popolari a tutte le forme di dominazione ed oppressione. Sono sfide allo sfruttamento capitalistico, all'oppressione patriarcale, al razzismo, al colonialismo, all'imperialismo.
Noi qui presenti fisicamente, e coloro che sono presenti attraverso le diverse forme di comunicazione che, come popolo, abbiamo trovato, vogliamo rivolgere al mondo la riflessione e l’appello seguenti.
RIFLESSIONE
1. Il governo capeggiato da Porfirio Lobo è illegittimo. Deriva da un colpo di stato che ha destituito il presidente costituzionale Mel Zelaya. La politica continuista di Porfirio Lobo pretende di lasciare impuniti i crimini commessi dal fascista Micheletti e dal suo governo, dai suoi giudici, dai suoi deputati, dai suoi mezzi d’informazione, dalla gerarchia della Chiesa Cattolica; politica continuista che parla di “riconciliazione” attraverso una “commissione della verità”, che ha come obiettivo istituire una finzione democratica, sulla base dell’oblio dei crimini e del perdono ai criminali.
2. Il governo di Porfirio Lobo, frutto di una frode elettorale realizzata per perpetuare gli interessi dei gruppi di potere - minacciati dalla mobilitazione popolare che avanzava verso un processo costituente - continua a reprimere la resistenza, attraverso l'assassinio selettivo dei leader, lo sgombero violento delle comunità in lotta. Il rafforzamento del fondamentalismo e del patriarcato si traduce in maggiore violenza contro i corpi delle donne, nell'aumento dei femminicidi e nell'enorme crescita dei crimini contro la comunità lgttbi.
3. Questo governo è responsabile anche dell’arretramento nelle conquiste sociali fondamentali. Costituisce una minaccia per tutta l'America Latina, perché favorisce la riarticolazione nel continente della destra conservatrice e del militarismo, rafforzando le politiche interventiste e d’ingerenza, la guerra, la criminalizzazione e la trasformazione delle lotte sociali in casi giudiziari perseguiti legalmente, il tutto promosso dal governo e dai settori del potere statunitense e mondiale.
4. C'indigna la decisione del governo USA, che dopo aver ispirato e favorito il golpe, fa pressioni dirette sulle decisioni di altri governi, cercando il riconoscimento del golpismo.
5. C'indigna che in America Latina o Europa governi che si dicono democratici, sorti in alcuni casi della scelta di popoli che hanno conosciuto dittature, facciano oggi prevalere gli interessi delle multinazionali e dell'imperialismo, e procedano al riconoscimento di un governo illegittimo.
6. Apprezziamo la decisione dei governi dell'ALBA di disconoscere il governo honduregno. Auspichiamo che questa posizione si mantenga e si rafforzi, riconoscendo da parte della stessa, la RESISTENZA HONDUREGNA.
Sappiamo bene che i movimenti sociali che stanno promuovendo in maniera autonoma l'ALBA, come un processo d’unità ed integrazione dal basso, possono essere fondamentali nella battaglia per costituire quell’autorità collettiva, che combatta per la sovranità alimentare, energetica, territoriale, che rafforzi la lotta dei popoli dell'America Latina, sostenendo il motto: L’HONDURAS NON SE NE VA DALL’ALBA.
APPELLO
- Facciamo appello ai movimenti popolari di tutto il mondo, affinché sostengano la spinta alla mobilitazione internazionale che ripudia il colpo di stato. È necessario moltiplicare le azioni pubbliche volte a denunciare i crimini della dittatura Micheletti e della sua continuità nel governo di Porfirio Lobo, ed a costruire una forte solidarietà con la Resistenza in Honduras.
- Facciamo appello alle organizzazioni del popolo, a partecipare ai dibattiti per la Rifondazione dell’Honduras, in un processo che tenda a dare sempre maggiore legittimità e riconoscimento mondiale, dal basso e da sinistra, dal cuore dei popoli, alla convocazione di un’Assemblea Popolare Costituente in Honduras.
- Facciamo appello ai mezzi d’informazione alternativi, ed alle/agli attivisti di comunicazione popolare, affinché intensifichino reti che permettano di rompere l’accerchiamento mediatico istituito dai grandi mezzi di manipolazione e disinformazione di massa.
- La Rifondazione dell’Honduras significa un passo verso la rifondazione dell'America Latina e dei Caraibi, come un intenso processo di decolonizzazione del continente, di resistenza alle politiche delle compagnie multinazionali e dell'imperialismo, di lotta contro le oppressioni che derivano dallo sfruttamento capitalistico, dal giogo patriarcale e razzista. È anche un cammino verso la creazione di un’unità continentale che garantisca l’integrazione dei nostri sogni, esperienze sociali, culture diverse e fiducia reciproca.
INSIEME AL POPOLO HONDUREGNO, VERSO LA RIFONDAZIONE DEL PAESE,
VERSO L'EMANCIPAZIONE DEL CONTINENTE.
A LA ESPERANZA STA LA SPERANZA.
Primi firmatari:
- Red internacionalista de solidaridad con la Resistencia Hondureña.
- Movimiento Social Nicaragüense “OTRO MUNDO ES POSIBLE”
- Comité Zapatista de Solidaridad. Nicaragua.
- Feministas Inconvenientes de Argentina
- Equipo de Educación Popular Pañuelos en Rebeldía – Argentina
- Movimiento Sin Tierra de Brasil.
- Rachel Lindsay, SosteNica Inc. y Bay Area Latin America Solidarity Coalition, Nicaragua/New Cork
- Esmeralda Cajas Cuesta, Abogada y Notaria independiente, Guatemala.
- Collettivo Italia-Centro America, CICA
- Convergencia de los Movimientos los Pueblos de las Américas – COMPA
- Centro Memorial Dr.Martin Luther King,Jr , CUBA
- Héctor Endara Hille. Panamá Profundo
- Dale Sorensen – Task Force on the Americas. USA
- Pablo Romo. Coordinador del Observatorio de la conflictividad social. SERAPAZ. México
- Gustavo Fuchs. Código Sur. Costa Rica
- Santiago Hoerth . Código Sur (América Latina) - Asociación Nuestra América (Argentina)
- Martín Almada (Premio Nobel Alternativo de la Paz / Descubridor de los Archivos del Terror – Paraguay).
- Movimiento por el Rescate del Sandinismo (Nicaragua)
- Red de Hermandad y Solidaridad con Colombia.
- Gloria Cuartas. Colectivo Otra Colombia es Posible
- Gustavo Perez Ramírez. Periodista. Ecuador
- Colectivo de Lesbianas Feministas Josefa Camejo – Equipo Editorial de Insurrectasypunto. Venezuela
- María Eugenia Días. Feminista guatemalteca.
- MOVIMIENTO NACIONAL CAMPESINO INDÍGENA – ARGENTINA
- FRENTE POPULAR DARÍO SANTILLÁN – ARGENTINA
- Gonzalo Basile, Presidente de Médicos del Mundo- Coordinador Foro Social de Salud y Medio Ambiente ARGENTINA.
- Alejandra Ciriza. Colectiva feminista Las Juanas y las otras y de la Campaña Nacional por el Derecho al Aborto Legal, Seguro y Gratuito. Mendoza
- Brigadas populares. MG/ Brasil
- Frei Betto. Brasil
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HONDURAS NO ESTÁ SOLA!!
SOLIDARIDAD INTERNACIONALISTA CON LA RESISTENCIA!!
Arriviamo a La Esperanza, dipartimento di Intibucá, al II Incontro per la Rifondazione dell’Honduras, da diverse parti dell'America Latina e del mondo.
Arriviamo dalle nostre specifiche resistenze.
Arriviamo dai nostri percorsi propri, lungo i quali abbiamo anche conosciuto colpi di stato, dittature ed oppressioni.
Siamo venuti, perché non accettiamo che in America Latina si pretenda di perpetuare il continuismo istituzionale di un governo sorto da un colpo di stato. Perché sentiamo come proprie le ferite e le assenze di ognuna delle compagne e dei compagni assassinati dal regime dittatoriale che oggi esiste in Honduras, insediatosi il 28 giugno 2009. Perché ci fanno male i pestaggi, le torture, il maltrattamento che ricevono i corpi delle indigene e degli indigeni, delle donne, della comunità lgttbi (lesbiche, gay, transessuali, travestiti, bisessuali), dei contadini e contadine, dei popoli neri, degli uomini, donne, giovani, anziane ed anziani, bambini e bambine che sono parte di una resistenza eroica, alla quale rendiamo omaggio e tributo.
Siamo venuti per dire “ORA BASTA!” alla politica imperialista che appoggia le oligarchie del continente per far valere gli interessi delle compagnie multinazionali, che pretendono di saccheggiare i beni della natura, che distruggono ed inquinano i territori, le acque, l'aria, che ammazzano, fanno ammalare e reprimono le popolazioni; in un nuovo momento di ricolonizzazione dell'America Latina.
Siamo venuti perché sappiamo che in Honduras sono in gioco il futuro del continente, le possibilità di avanzamento o arretramento delle forze popolari latinoamericane, il rischio di guerre ed interventi piuttosto che la stabilizzazione del continente come territorio di pace.
Siamo venuti perché La Esperanza e La Resistenza in Honduras, sono dibattito collettivo e creazione di alternative popolari a tutte le forme di dominazione ed oppressione. Sono sfide allo sfruttamento capitalistico, all'oppressione patriarcale, al razzismo, al colonialismo, all'imperialismo.
Noi qui presenti fisicamente, e coloro che sono presenti attraverso le diverse forme di comunicazione che, come popolo, abbiamo trovato, vogliamo rivolgere al mondo la riflessione e l’appello seguenti.
RIFLESSIONE
1. Il governo capeggiato da Porfirio Lobo è illegittimo. Deriva da un colpo di stato che ha destituito il presidente costituzionale Mel Zelaya. La politica continuista di Porfirio Lobo pretende di lasciare impuniti i crimini commessi dal fascista Micheletti e dal suo governo, dai suoi giudici, dai suoi deputati, dai suoi mezzi d’informazione, dalla gerarchia della Chiesa Cattolica; politica continuista che parla di “riconciliazione” attraverso una “commissione della verità”, che ha come obiettivo istituire una finzione democratica, sulla base dell’oblio dei crimini e del perdono ai criminali.
2. Il governo di Porfirio Lobo, frutto di una frode elettorale realizzata per perpetuare gli interessi dei gruppi di potere - minacciati dalla mobilitazione popolare che avanzava verso un processo costituente - continua a reprimere la resistenza, attraverso l'assassinio selettivo dei leader, lo sgombero violento delle comunità in lotta. Il rafforzamento del fondamentalismo e del patriarcato si traduce in maggiore violenza contro i corpi delle donne, nell'aumento dei femminicidi e nell'enorme crescita dei crimini contro la comunità lgttbi.
3. Questo governo è responsabile anche dell’arretramento nelle conquiste sociali fondamentali. Costituisce una minaccia per tutta l'America Latina, perché favorisce la riarticolazione nel continente della destra conservatrice e del militarismo, rafforzando le politiche interventiste e d’ingerenza, la guerra, la criminalizzazione e la trasformazione delle lotte sociali in casi giudiziari perseguiti legalmente, il tutto promosso dal governo e dai settori del potere statunitense e mondiale.
4. C'indigna la decisione del governo USA, che dopo aver ispirato e favorito il golpe, fa pressioni dirette sulle decisioni di altri governi, cercando il riconoscimento del golpismo.
5. C'indigna che in America Latina o Europa governi che si dicono democratici, sorti in alcuni casi della scelta di popoli che hanno conosciuto dittature, facciano oggi prevalere gli interessi delle multinazionali e dell'imperialismo, e procedano al riconoscimento di un governo illegittimo.
6. Apprezziamo la decisione dei governi dell'ALBA di disconoscere il governo honduregno. Auspichiamo che questa posizione si mantenga e si rafforzi, riconoscendo da parte della stessa, la RESISTENZA HONDUREGNA.
Sappiamo bene che i movimenti sociali che stanno promuovendo in maniera autonoma l'ALBA, come un processo d’unità ed integrazione dal basso, possono essere fondamentali nella battaglia per costituire quell’autorità collettiva, che combatta per la sovranità alimentare, energetica, territoriale, che rafforzi la lotta dei popoli dell'America Latina, sostenendo il motto: L’HONDURAS NON SE NE VA DALL’ALBA.
APPELLO
- Facciamo appello ai movimenti popolari di tutto il mondo, affinché sostengano la spinta alla mobilitazione internazionale che ripudia il colpo di stato. È necessario moltiplicare le azioni pubbliche volte a denunciare i crimini della dittatura Micheletti e della sua continuità nel governo di Porfirio Lobo, ed a costruire una forte solidarietà con la Resistenza in Honduras.
- Facciamo appello alle organizzazioni del popolo, a partecipare ai dibattiti per la Rifondazione dell’Honduras, in un processo che tenda a dare sempre maggiore legittimità e riconoscimento mondiale, dal basso e da sinistra, dal cuore dei popoli, alla convocazione di un’Assemblea Popolare Costituente in Honduras.
- Facciamo appello ai mezzi d’informazione alternativi, ed alle/agli attivisti di comunicazione popolare, affinché intensifichino reti che permettano di rompere l’accerchiamento mediatico istituito dai grandi mezzi di manipolazione e disinformazione di massa.
- La Rifondazione dell’Honduras significa un passo verso la rifondazione dell'America Latina e dei Caraibi, come un intenso processo di decolonizzazione del continente, di resistenza alle politiche delle compagnie multinazionali e dell'imperialismo, di lotta contro le oppressioni che derivano dallo sfruttamento capitalistico, dal giogo patriarcale e razzista. È anche un cammino verso la creazione di un’unità continentale che garantisca l’integrazione dei nostri sogni, esperienze sociali, culture diverse e fiducia reciproca.
INSIEME AL POPOLO HONDUREGNO, VERSO LA RIFONDAZIONE DEL PAESE,
VERSO L'EMANCIPAZIONE DEL CONTINENTE.
A LA ESPERANZA STA LA SPERANZA.
Primi firmatari:
- Red internacionalista de solidaridad con la Resistencia Hondureña.
- Movimiento Social Nicaragüense “OTRO MUNDO ES POSIBLE”
- Comité Zapatista de Solidaridad. Nicaragua.
- Feministas Inconvenientes de Argentina
- Equipo de Educación Popular Pañuelos en Rebeldía – Argentina
- Movimiento Sin Tierra de Brasil.
- Rachel Lindsay, SosteNica Inc. y Bay Area Latin America Solidarity Coalition, Nicaragua/New Cork
- Esmeralda Cajas Cuesta, Abogada y Notaria independiente, Guatemala.
- Collettivo Italia-Centro America, CICA
- Convergencia de los Movimientos los Pueblos de las Américas – COMPA
- Centro Memorial Dr.Martin Luther King,Jr , CUBA
- Héctor Endara Hille. Panamá Profundo
- Dale Sorensen – Task Force on the Americas. USA
- Pablo Romo. Coordinador del Observatorio de la conflictividad social. SERAPAZ. México
- Gustavo Fuchs. Código Sur. Costa Rica
- Santiago Hoerth . Código Sur (América Latina) - Asociación Nuestra América (Argentina)
- Martín Almada (Premio Nobel Alternativo de la Paz / Descubridor de los Archivos del Terror – Paraguay).
- Movimiento por el Rescate del Sandinismo (Nicaragua)
- Red de Hermandad y Solidaridad con Colombia.
- Gloria Cuartas. Colectivo Otra Colombia es Posible
- Gustavo Perez Ramírez. Periodista. Ecuador
- Colectivo de Lesbianas Feministas Josefa Camejo – Equipo Editorial de Insurrectasypunto. Venezuela
- María Eugenia Días. Feminista guatemalteca.
- MOVIMIENTO NACIONAL CAMPESINO INDÍGENA – ARGENTINA
- FRENTE POPULAR DARÍO SANTILLÁN – ARGENTINA
- Gonzalo Basile, Presidente de Médicos del Mundo- Coordinador Foro Social de Salud y Medio Ambiente ARGENTINA.
- Alejandra Ciriza. Colectiva feminista Las Juanas y las otras y de la Campaña Nacional por el Derecho al Aborto Legal, Seguro y Gratuito. Mendoza
- Brigadas populares. MG/ Brasil
- Frei Betto. Brasil
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