28 ottobre, 2010

Cafè Guancasco celebra il “Giorno dell'artista in Resistenza” in ripudio al giorno dei militari

Red Morazánica d’Informazione   -  Tegucigalpa   -   23 ottobre 2010

Questo giovedì a San Pedro Sula il gruppo musicale Cafè Guancasco ha segnato un cambiamento nel calendario civile honduregno, dando avvio alla celebrazione del “Giorno dell'artista in Resistenza”, mediante un concerto in ripudio al “Giorno delle Forze Armate”, imposto attraverso una manovra legale in Parlamento da chi detiene il monopolio delle idee e dei valori.
 
 Concerto “Tutte Le Voci”  Foto Eliuk

“Non più giornata dedicata ai militari, d'ora in poi il 21 ottobre sarà il giorno dell'artista in resistenza”, ha annunciato il gruppo musicale, i cui membri subirono un brutale attacco da parte di poliziotti e militari esaltati, che distrussero i loro strumenti ed aggredirono bambini e bambine, giovani e adulti, irrompendo nel concerto che si svolgeva per commemorare la resistenza storica dei popoli il 15 settembre, in quella stessa città.
 
La produzione musicale di Cafè Guancasco esprime un sincretismo di ritmi rock, jazz, con influenza di suoni autoctoni latini. I loro testi hanno un alto contenuto umano, sociale e politico che coglie, con senso critico e fiducioso, la quotidianità della vita urbana e rurale dei popoli impoveriti.
 
Al programma del 21 ottobre hanno partecipato artisti nazionali ed internazionali, solidali con la causa di Cafè Guancasco. Presenti anche membri e dirigenti della direzione generale del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP), giunti dai vari dipartimenti del paese.
 
L'evento si è realizzato all’aperto, nel piazzale dell'Università Autonoma di San Pedro Sula, nella regione settentrionale dell’Honduras, con un pienone pazzesco di gente, che andava dal fondo di Viale Rodolfo Aguiluz Berlioz, nella colonia Jardines del Valle, per riuscire ad accedere al centro universitario.
 
Il Viale Rodolfo Aguiluz Berlioz è lo stesso che la  corporazione municipale di fatto, capeggiata dal golpista liberale Eduardo Bueso in seguito al colpo di stato del 28 giugno 2009, tentò di ribattezzare col nome di Roberto Micheletti, collocando una targa immediatamente tolta dalla popolazione, che restituì il nome alla via.
 
“Armati di cultura popolare” e “Cantiamo ancora”: questi gli slogan al concerto di Cafè Guancasco, in risposta alla distruzione causata la volta precedente da esercito e polizia che, dopo aver lanciato bombe lacrimogene sul palco ed in tutta l'area della manifestazione, iniziata da una decina di minuti appena, inondarono d’acqua e gas l’impianto audio e gli strumenti, oltre a rubarne alcuni.
 
Secondo quanto denunciato dai membri di Cafè Guancasco, l’ammontare dei danni, proprietà dell'impresa Euro Sound, si aggira sui centomila dollari, costi che si dovrà assumere il gruppo musicale, in quanto firmatario diretto del contratto.

Cafè Guancasco ha posto l’accento, durante il concerto, sul diritto all’alimentazione e sugli effetti dannosi che il neoliberalismo causa alla libera produzione d’alimenti da parte dei contadini. Ha inoltre ricevuto numerose espressioni ed atti di solidarietà mondiale, per l'aggressione militar-poliziesca del 15 settembre.
 
L'organizzazione dell'evento è stata possibile grazie a varie associazioni sociali appartenenti al FNRP e all’appoggio solidale di altre.




Tradotto da Adelina Bottero

in questo link un piccolo scorcio del concerto in cui viene cantata "Bella Ciao" in una versione antigolpe! (purtroppo non é completa)  http://www.youtube.com/watch?v=Y-pSl0zmfdQ

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