12 aprile, 2011
Honduras si rivolta contro il regime (il vento fischia anche in sud America)
La violenta repressione scatenata il 30 marzo dal regime oppressivo di Porfirio Lobo, non ha fermato la mobilitazione di massa diffusasi in tutto il paese, nell’ambito dello Sciopero Nazionale decretato dal Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP). Tuttavia, il bilancio finale registra il violento attacco alla sede del STIBYS, spari con l’intento di uccidere nel Bajo Aguan e decine di feriti su tutto il territorio nazionale.
L’Honduras si è svegliata semi-paralizzata, con posti di blocco in tutto il paese. Dalle prime ore del mattino sono giunte informazioni circa le varie mobilitazioni che stavano paralizzando il traffico nazionale ed internazionale.
Nella capitale Tegucigalpa, la popolazione in resistenza si è dislocata in varie parti della città, occupando le principali arterie stradali e ponti veicolari.
Nel frattempo, centinaia di insegnanti, impegnati nella lotta contro la privatizzazione dell’istruzione e contro la brutale repressione scatenata nelle ultime due settimane, si sono concentrati davanti la sede della Corte Suprema di Giustizia, chiedendo la liberazione dei 20 colleghi accusati di manifestazione illegale e sedizione.
Di fronte a questa nuova dimostrazione di forza e capacità di mobilitare il popolo dell'Honduras, il regime subentrato con il colpo di Stato ha nuovamente mostrato il suo vero volto, reprimendo per la seconda settimana consecutiva la popolazione in resistenza.
"Stanno reprimendo l'intero paese, tuttavia la gente prova a resistere a Progreso, San Pedro Sula, Santa Rosa de Copàn, Olancho, Colón, qui nella capitale e in molti altri luoghi. Sono tornati ad occupare le strade e continuano a combattere", ha affermato a Sirel, la coordinatrice del Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari e Indigene dell’Honduras (COPINH), Bertha Cáceres.
"Stiamo peggio rispetto ai primi giorni del colpo di Stato, tuttavia le persone hanno imparato e mostrano una maggiore capacità di risposta alla repressione.
Stiamo difendendo i nostri diritti, la nostra territorialità e le nostre conquiste. Siamo convinti del fatto che questa mobilitazione permanente non si fermerà ", ha affermato Caceres.
La direttrice del COPINH ha inoltre condannato la politica ipocrita degli Stati Uniti, che continuano a finanziare le forze repressive dello Stato e mantengono le loro truppe sul territorio honduregno.
STIBYS sotto assedio
Durante la brutale repressione ordinata dal regime honduregno, il quartier generale del Sindacato militante dei Lavoratori dell'Industria della Bibita e Simili (STIBYS) è stato attaccato con violenza, registrando un numero consistente di feriti e arrestati.
"Le organizzazioni sindacali e popolari sono scese in strada di fronte al STIBYS dalle 6:30 del mattino. Alle ore 10.30 centinaia di poliziotti e forze militari ci hanno attaccato con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, caricati con liquido urticante. Hanno iniziato a picchiare selvaggiamente le persone e ad inseguirle per i quartieri attorno alla nostra sede", ha detto a Sirel, il vice presidente del STIBYS, Porfirio Ponce.
Molte persone hanno cercato rifugio presso la sede del STIBYS. Ciò non ha posto fine alla violenza criminale.
"Dalla strada hanno iniziato a sparare gas lacrimogeni all'interno della nostra sede. Non si poteva più respirare, molte persone sono state ricoverate in ospedale, altre sono state arrestate.
Nonostante la repressione non ci lasceremo intimidire, né ci fermeremo. Continueremo questa lotta, che è la lotta del popolo honduregno in difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, delle conquiste sociali, per l'istruzione e la salute pubblica, contro le politiche neoliberiste.
Questo regime, ha continuato Ponce, nasce da un processo difettoso ed è conseguenza del colpo di Stato. In Honduras non ci sono istituzioni, e i poteri che controllano concretamente il paese vogliono giungere sino alle ultime conseguenze.
Ma qui vi è un popolo che non rimarrà zitto. Siamo già stati repressi per più di due settimane e continuiamo a scendere in strada. Domani ci sarà una nuova mobilitazione e lanciamo un appello alla solidarietà internazionale affinché denunci ciò che sta accadendo, " ha concluso il vice presidente del STIBYS.
Mentre si finiva di scrivere questa nota, il leader sindacale degli insegnanti e direttore nazionale del FNRP, Wilfredo Paz, ha informato a Sirel che la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti nel Bajo Aguan. Il saldo è di numerosi feriti.
"La polizia ci ha allontanati con la violenza e ha cominciato ad inseguire la gente sparando proiettili. Le persone si sono raggruppate e hanno tentato di bloccare nuovamente la strada nella zona di Sonaguera ".
"Ci sono decine di feriti in tutto il paese, la polizia ha sparato contro insegnanti, contadini e membri della Resistenza". Inoltre, la polizia ha fatto irruzione nell'Università Autonoma dell’Honduras, con la stessa ostilità, gli studenti stanno resistendo ma l'assedio si fa sempre più stringente.
Giorgio Trucchi
Traduzione di Marica Ganelli
http://www.asud.net/it/news/7-mondo/1521-honduras-si-rivolta-contro-il-regime.html
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