26 giugno, 2013
Colombia, degenera il conflitto agrario nel Catatumbo
di Annalisa Melandri
In Colombia, una protesta di circa 4mila contadini, (il cui numero si è quadruplicato negli ultimi giorni) nella regione del Catatumbo (Norte de Santander), nella zona nordorientale del Paese al confine con la Repubblica Bolivariana del Venezuela, iniziata pacificamente, è stata repressa duramente dall’esercito, provocando due morti e oltre trenta 30 feriti, alcuni in gravi condizioni. Decine i detenuti, anche nei giorni precedenti.
La situazione è degenerata il 22 giugno scorso, quando militari antisommossa del reparto mobile ESMAD e della controguerriglia hanno attaccato i manifestanti che stavano cercando di occupare il piccolo aeroporto di Ocaña, dopo che da giorni si stava intensificando la repressione dell’esercito sui manifestanti anche con «uso sproporzionato della forza», come condannato dalla Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH) con l’uso di gas lacrimogeni, proiettili di gomma e anche colpi di fucile sparati sia da terra che dagli elicotteri contro i contadini che dal 10 giugno scorso stavano protestando per la grave situazione umanitaria e sociale in cui si trovano a vivere, in una delle regioni più povere e a più alta conflittualità sociale del Paese. Nell’attacco di quella giornata hanno perso la vita i contadini, appena ventenni, Leonel Jácome ed Edison Franco Jaimes, gli altri feriti da armi da fuoco, quasi una decina, sono in gravi condizioni.
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