27 maggio, 2014
Honduras, Repressione inarrestabile contro opposizione politica e movimenti indigeni
Attentati contro
membri del Partito Libre, la Resistenza e il popolo Lenca
Tegucigalpa, 27 maggio (LINyM)-. Gli attentati del 24 e
25 maggio contro attivisti e membri della resistenza honduregna, del partito
Libre (Libertà e Rifondazione) e delle comunità indigene Lenca che lottano
contro il progetto
idroelettrico “Agua Zarca”, hanno provocato due morti – Irene Meza e
William Jacobo Rodriguez – e vari feriti, tra cui Plutarco Bonilla, infaticabile
lottatore contro il colpo di stato del 2009.
In un comunicato
pubblicato lunedì 26 maggio, il Copinh (Consiglio Civico delle Organizzazioni
Popolari e Indigene dell'Honduras) ha denunciato che, dopo la conclusione di
un’importante assemblea indigena nel municipio di San Francisco Opalaca, alcuni
impiegati dell'ex sindaco Soccorro Sánchez hanno aperto il fuoco contro Irene
Meza e Plutarco Bonilla, entrambi militanti del partito Libre, del FNRP (Fronte
Nazionale di Resistenza Popolare) e simpatizzanti del Copinh.
Irene Meza, sposo della vicesindaco legalmente eletta in
novembre dello scorso anno, è stato trasportato in ospedale dopo essere stato
ferito da vari colpi di pallottola. Durante il tragitto, l’auto che lo stava
trasportando è però stato intercettato da un altro gruppo di persone fortemente
armate. Meza è stato ultimato con sei colpi di pistola e i suoi accompagnatori
sono stati feriti.
Da più di quattro mesi, all’interno di un processo di
costruzione di governance indigena, vari cittadini e cittadine di San Francisco
Opalaca stanno denunciano i brogli elettorali commessi nelle scorse elezioni,
così come la decisione delle autorità elettorali di voler imporre il sindaco
uscente, il nazionalista Sánchez, come vincitore delle elezioni municipali.
Questa decisione ha generato forti proteste tra i
cittadini, che hanno occupato il municipio, riconoscendo come sindaco legittimo
il candidato del Partito Libre, Entimo Vasquez. In questo modo, però, si sono
esposti a un’incessante campagna di vessazioni, repressione e attentati.
Nel mese di febbraio, Justiniano Vasquez, fratello di
Entimo, è stato assassinato da sconosciuti. Il suo corpo presentava profonde
ferite e segni che dimostravano che era stato legato per le mani.
Agua Zarca
Il comunicato del Copinh denuncia anche l'assassinio di
William Jacobo Rodriguez, “difensore del fiume Gualcarque contro l’imposizione
del progetto idroelettrico Agua Zarca”, promosso dall'impresa a capitale honduregno
“Desarrollos Energeticos, S.A. de C.V.” (DESA) e realizzato dalla compagnia
contrattista cinese Sinohydro nella zona di Rio Blanco, territorio appartenente
al popolo Lenca.
L'operativo di polizia realizzato dopo l'omicidio, più
che alla ricerca dei responsabili si è dedicato alla persecuzione di vari
membri delle comunitá Lenca in resistenza contro il progetto idroelettrico.
“Quello che sta accadendo in queste ore nel territorio
Lenca non è altro che l'accentuarsi della criminalizzazione della protesta in
difesa dei territori e delle risorse naturali. E' la risposta del governo, dei
poteri oligarchici nazionali e del capitale internazionale alla strategia di
sollevazione popolare territoriale e di autodeterminazione, che abbiamo
intrapreso negli ultimi mesi”, ha dichiarato alla LINyM, Bertha Cáceres, coordinatrice del Copinh.
La dirigente indigena ha anche denunciato “movimenti
massicci di truppe verso la frontiera con El Salvador” e la presenza di reparti
di “militari nordamericani”.
“Non è un caso che la presenza militare si sia
concentrata nelle zone in cui varie imprese transnazionali stanno realizzando
studi per lo sfruttamento idro-minerario. L'ambiente a San Francisco Opalaca è
molto teso, ma le comunità hanno ben chiaro che, nonostante l'aggressione, il
processo di costruzione di governance indigena non si ferma”, ha aggiunto la Cáceres.
Il Copinh ha responsabilizzato il presidente Juan Orlando
Hernandez e il suo governo per l’accaduto e per il clima di terrore che si
respira in territorio Lenca. Ha anche accusato gli apparati repressivi dello
Stato, i gruppi di potere nazionali e le imprese transnazionali di essere corresponsabili
della “politica di terrore e la criminalizzazione del nostro popolo e della
nostra organizzazione”.
Esige, inoltre, “un'indagine seria” e che “sia fatta
immediatamente giustizia” per i casi dei compagni assassinati, feriti e
detenuti ingiustamente. Chiede anche l’espulsione immediata delle delegazione
di polizia dal territorio Lenca, in quanto fonte costante di “minacce e
repressione contro le comunità”.
L’organizzazione indigena chiede infine uno stop alla repressione
politica e alla criminalizzazione della difesa dei territori e dei beni comuni
e manifesta che, tutte le azioni intraprese “fanno parte di un processo di
difesa territoriale, per la costruzione dell'autodeterminazione e di una
governance indigena”.
Questo 27 maggio, infatti, il Copinh realizzerà la sua
decima Assemblea generale che avrà come titolo “Rafforzando l'unità, la lotta e
la speranza”. Il 29 maggio, poi, inizierà una mobilitazione regionale per
continuare a denunciare la grave situazione che stanno vivendo le comunità di
San Francisco Opalaca e Rio Blanco, la crescente militarizzazione e la
criminalizzazione della lotta.
“Continueremo a lottare contro i grandi capitali
predatori, per l’autodeterminazione del nostro popolo e la sollevazione
territoriale”, ha concluso Bertha Cáceres.
Traduzione: Sergio Orazi
Fonte originale: LINyM
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