19 settembre, 2006
Comunicado della comunitá Garifuna di Chachauate, Cayos Cochinos, Honduras*
* traduzione del comunicato originale divulgato dalla comunità garifuna di Chachauate in data 30 agosto 2006.
Noi della Comunità garifuna di Chachauate, (isole dei Cayos Cochinos, nell’arcipelago delle Islas de la Bahía), esigiamo un’immediata demilitarizzazione delle nostre isole, nelle quali, dalla fine dello scorso anno, esiste una massiccia e costante presenza militare che genera un ambiente di repressione e causa continue molestie sia per la popolazione locale, che per i turisti.
L’arcipelago di Cayos Cochinos è stato convertito a Riserva Naturale nel 1993, su iniziativa dell’ex-presidente [dell’Honduras ndr] Rafael Callejas, influenzato e persuaso dall’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny. L’area protetta è stata istituita con il Decreto 1928-93, documento che include, tra le altre cose, il divieto di pesca con l’amo all’interno della Riserva. Questa restrizione si è di fatto tradotta in un danno per la nostra popolazione ed in una sua lenta e progressiva espulsione dall’area, poiché la pesca é la base dell’alimentazione delle nostre comunità.
Nel 1994, durante il mandato del Presidente Carlos Roberto Reina, il Decreto è stato modificato e la nostra comunità ha ottenuto la possibilità di tornare a pescare secondo i propri metodi tradizionali, attenendosi, in cambio, al divieto totale di pesca di crostacei nell’arcipelago. Per quattro anni la nostra isola ha ospitato personale dell’Istituto Smithsoniano (Smithsonian Institution, USA ndr), intenzionato, sin dall’inizio, alla creazione di un parco nazionale a riserva integrale, all’interno del quale noi garifuna di tre comunità costiere siamo stati fatti oggetto di continue azioni di disturbo, affinché abbandonassimo le terre dove siamo nati e dalle quale dipendiamo economicamente.
Nel gennaio del 1996 è stato assassinato il pescatore Domitilio Calix Arzu, a seguito di un’azione violenta condotta dalla Marina Militare Hondureña contro la nostra comunità. L’accaduto è stato denunciato pubblicamente, ma le investigazioni non sono mai state portate a termine e ciò è divenuto un’ulteriore dimostrazione dello stato di impunità che esiste nel nostro Paese a favore di alcune persone e/o organizzazioni.
Il 27 gennaio del 2001 il sommozzatore Jesús Flores Satuye è stato ferito ad un braccio con un colpo d’arma da fuoco. Il caso è stato denunciato alla Comisión Interamericana de Derechos Humanos, a Washington, in considerazione del fatto che, pur trattandosi di un caso manifesto di violazione dei diritti umani del Sig. Flores Sature, l’episodio era stato ignorato dalle autorità locali.
La Fondazione Cayos Cochinos ha redatto, assieme al WWF, un nuovo Piano di gestione della Riserva. Tale Piano è stato discusso con un gruppo di membri delle comunità, denominato Comisión Negociadora (Commissione Negoziatrice ndr), ma la nostra comunità non é mai stata informata in merito alle pretese del Piano stesso di zonificare le aree di pesca nella Riserva.
I pescatori e, più in generale, le comunità disconoscono totalmente le negoziazioni condotte dalla Comisión Negociadora, responsabile di non aver debitamente informato le persone in merito alle gravi conseguenze che la zonificazione delle aree di pesca comporta per la nostra sussistenza e per il nostro diritto all’alimentazione. Nello stesso tempo temiamo che la presenza di soldati nella nostra isola sia direttamente collegata alla messa in atto del nuovo Piano di gestione elaborato dalla Fondazione Cayos Cochinos e dal WWF .
La presenza dei militari nella zona è stata giustificata dalle autorità col pretesto di un presunto traffico di droghe ed alcolici nell’isola di Chachauate. Senza dubbio il numero di soldati e l’aggressività del loro comportamento indicano che il loro compito reale non è quello di frenare l’ipotetico (e mai dimostrato ndr) abuso di droghe ed alcolici, quanto quello di controllare minuziosamente il carico di pesca che trasportiamo nelle nostre barche, come prodotto della pesca artigianale.
La Fondazione Cayos Cochinos ha istigato divisioni interne alle comunità attraverso la Comisión Negociadora, composta di una minoranza di persone al soldo della Fondazione stessa, che si sono prestate ad una nuova strategia di sgombero della popolazione garifuna.
Noi, membri della comunità di Chachaute, chiediamo un immediato ritiro dei soldati presenti nell’isola ed una nuova negoziazione, attendibile ed equilibrata, del Piano di gestione che la Fondazione Cayos Cochinos, il WWF e AVINA[1] cercano di imporci.
Il popolo garifuna si è sempre distinto per quanto riguarda la conservazione dell’ambiente, fino al punto che più della metà delle nostre comunità si trova all’interno di aree protette o in zone ad esse attigue. Tutto ciò dimostra l’amore per la natura che è radicato in noi e riteniamo inaccettabile che qualche presunto ecologista pretenda, senza conoscere la nostra realtà, di imporci con il sangue e con il fuoco un piano di gestione delle nostre terre e risorse che viola il nostro diritto all’alimentazione ed alla sopravvivenza.
Chachauate, 30 agosto 2006
I membri della Comunità garifuna di Chachauate
[1] La fondazione AVINA, creata nel 1994 dall’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, si occupa di promuovere iniziative e programmi di sviluppo sostenibile, individuale e di comunità, operando principalmente in America Centrale ed in America Latina (ndr).
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