24 ottobre, 2006
INFORME DELLA DELEGAZIONE INTERNAZIONALE
INFORME DELLA DELEGAZIONE INTERNAZIONALE DEI DIRITTI UMANI A SAN JUAN TELA E DINTORNI, DAL 10 AL 15 LUGLIO 2006
A seguito degli ultimi preoccupanti eventi accaduti nella Comunità di San Juan Tela si é formata una delegazione internazionale di 10 rappresentanti di organizzazioni di Italia, Canada e Stati Uniti per verificare la grave situazione nella quale vivono le comunità garifuna della zona e per documentare la violazione dei diritti umani.
Precedenti
La zona costiera della Bahía di Tela é popolata da piú di 200 anni da comunità garifuna che hanno il diritto ancestrale di avere la terra nella quale vivono essendo il loro habitat naturale e funzionale.
Il progetto di “Bahía de Tela”, che é stato ideato negli anni 70, ha destato un enorme interesse da parte di investitori ed impresari sia nazionali che internazionali nello sviluppo di progetti turistici, fatto che ha causato grandi conflitti e violazioni dei diritti della popolazione indigena.
In un processo di “municipalización”, alla fine degli anni ‘80 e durante gli anni ‘90 il Municipio di Tela incluse al centro urbano della città di Tela tutte le comunità dalla foce di Tornabé fino alla comunità di Triunfo de la Cruz e La Ensenada, misura che aumentó i conflitti di territorialità, dato che l’area del centro urbano rientra all´interno dei territori di proprietà ancestrale del popolo garifuna.
Il Programa de Administración de Tierra – PATH
Nel 2004 entró in vigore una nuova Legge di Proprietà, promossa dalla Banca Mondiale e dallo Stato di Honduras, senza nessuna consultazione previa con i popoli indigeni e garifuna, violando cosí la Convenzione 169 della OIT. Questa Legge causa gravi conseguenze per la sicurezza ed integrità dei territori dei popoli indigeni e afrodiscendenti honduregni visto che la Legge di Proprietà puó comportare la dissoluzione delle titolazioni comunitarie ed inoltre permette la titolazioni a terzi dentro delle stesse.
Questa Legge di Proprietà attualmente costituisce una base giuridica per il Programa de Tierras dell’Unione Europea ed il Programa de Administración de Tierra de Honduras, conosciuto come PATH. Il PATH, finanziato dalla Banca Mondiale, porta avanti il processo di individualizzazione dei territori garifuna, atomizzando la proprietà della terra nelle comunità garifuna per includerla nel mercato dei “bienes raíces”. Data l´assimetria economica che prevale nel Paese, esso corrisponde ad un attentato all´integrità e alla territorialità garifuna.
COMUNITà SAN JUAN TELA:
La comunità ha un’estensione territoriale di 1,775 ettari, e nonostante possieda dal 1984 un diritto di occupazione rilasciato dall'¨Instituto Nacional Agrario¨, nel mese di luglio del 2000 l’INA rilasciò alla comunità un titolo definitivo di proprietà di appena soli 265 ettari, escludendo 172 ettari di diverse ¨escrituras públicas¨ (documento che attesta la proprietà di una terra) tra cui quella di PROMOTUR e altre nominali, coprendo cosí solo i 63 ettari della comunità ed escludendo, in questo modo, l´habitat funzionale della comunità. Questo si spiega con il fatto che negli uffici del COHDEFOR é stato smarrito l´ ¨expediente de titulación no.27660¨, il quale accreditava la quantità di ettari che spettavano alla comunità.
L´impresa locale PROMOTUR, di proprietà del signor Jaime Rostenhal Oliva, conta su una ¨escritura pública¨ di 310 manzanas (250 ettari circa) che si trovano all´interno dell´area dei 1,775 ettari della comunità garifuna, in un´area conosciuta con il nome di Nueva San Juan. In questo modo é stato violato il ¨convenio 169¨ della O.I.T. che assegna ai popoli autoctoni il diritto ancestrale di possesso delle proprie terre.
Alla radice di questo conflitto sulle terre la comunità ha dovuto soffrire continue intimidazioni:
3) 3 dirigenti della comunità, Mario Elis, Wilfredo Guerrero y Victoriano Diego sono processati da 3 anni, senza che il ¨Tribunal de Sentencia¨ abbia stabilito la data per il giudizio orale e pubblico, in questa maniera é stato violato il termine massimo di 2 anni tra l´accusa e la sentenza finale.
4) Nel novembre del 2005 é stata incendiata la residenza del presidente del comitato di difesa della terra della comunità, Wilfredo Guerrero; fatto che tuttora resta impunito.
5) Il 14 e 15 di gennaio delle guardie impiegate da Promotur hanno aggredito attraverso degli spari i dirigenti mentre stavano protestando contro la costruzione di un muro illegale che impedisce la circolazione bloccando due strade della comunità.
6) Ci sono state continue minacce nei confronti della presidente del Patronato de San Juan, Jessica García, e contro la sua famiglia.
7) Il 26 febbraio di quest´anno furono assassinati Epson Andrés Castillo e Yino Eligio López, membri della comunità di San Juan Tela, da agenti delle forze armate di Honduras, i quali erano stati indicati per proteggere l´area destinata alla costruzione del megaprogetto turistico ¨Los Micos¨, dentro il Parco Nazionale Janeth Kawas. Finora il massacro rimane totalmente impunito.
8) Negli ultimi due mesi sono state distrutte durante la notte 4 case in costruzione nell'area di Nuevo San Juan.
9) Frequenti incursioni di persone armate legate all´impresa PROMOTOUR, que mettono paura alla comunità sparando durante le ore notturne.
10) Il 22 giugno, uno sconosciuto é entrato nella casa di Jessica García minacciandola con una pistola e obbligandola a firmare un documento che riconosce i diritti dell´impresa privata PROMOTUR sulla terra comunitaria e che prevede che le famiglie di Nuevo San Juan siano spostate dalle loro case con la forza entro 30 giorni.
Per rispondere all'aggressione del 22 giugno nei confronti di Jessica García, la comunità, riunita nell'assemblea del 29 giugno, dichiara che essendo l´assemblea la massima autorità della comunità, l´accordo firmato dalla presidente Jessica García e Jaime Rosenthal Oliva a nome della impresa PROMOTOUR, non possiede valore effettivo.
Data la grave situazione che vive la comunità, recentemente la ¨Comisión Interamericana de Derechos Humanos, CIDH¨, ha esteso le misure cautelari nei confronti della comunità di San Juan Tela. Le misure cautelari sopra citate consistono nel proteggere la vita e l´integrità dei diritti del ¨Patronato y del Comité de Defensa de la Tierra¨della comunità, e allo stesso tempo proteggere le terre ancestrali della comunità, in particolare prendere le misure necessarie per evitare o sospendere l´attuazione di ogni azione giuridica o amministrativa che rechi danno al diritto di proprietà ancestrale della comunità.
Nonostante le misure cautelari continua l’impunità, visto che nessun caso é stato risolto dalle autorità incaricate di investigare le intimidazioni, i crimini denunciati e di applicare la giustizia ai responsabili. Nel caso dell’assassinio dei due giovani del 26 febbraio, con expediente n. 867-06 L nel tribunale di Tela, tutti gli imputati sono agenti delle forse armate dello Stato, del quarto battaglione dell’Esercito della Forza Navale. A quattro di loro é stata sospesa l’applicazione di perseguimento penale per le accuse di copertura e abuso di autorità. Dei quattro accusati di assassinio, Juan Carlos Bonilla, Rossel Alberto Matute Rodríguez y Geovany Alexander Jananía López ricevettero misure di prigione preventiva, mentre Ramos Ramos é latitante. Si dice che prima che possa iniziare il giudizio orale e pubblico nella città di La Ceiba, potrebbe passare anche un anno, lentezza che contribuisce all’impunità, come il fatto che la metà degli agenti implicati sono tuttora liberi.
Le organizzazioni integranti della commissione internazionale dei diritti umani, di fronte alle autorità corrispondenti, esigono i seguenti punti:
3) Un’esauriente investigazione sullo smarrimento del expediente No. 27660 della comunità di San Juan.
4) Il chiarimento dell´assassinio di Epson Andrés Castillo e Yino Eligio López.
5) L´immediato riconoscimento della proprietà di tutto il territorio di 1,775 ettari della comunità di San Juan Tela, rispettando l´accordo 169 della O.I.T.
6) Che vengano presi i provvedimenti necessari per proteggere i dirigenti del Patronato e del ¨Comité de Defensa de la Tierra¨ della comunità di San Juan Tela, come previsto nelle misure cautelari del CIDH.
7) Togliere valore ed effetto all´accordo che vide obbligata a firmare la presidentessa del Patronato, Jessica García, visto che l´assemblea comunitaria é la massima autorità della comunità.
8) Che cessi la criminalizzazione dei dirigenti comunitari e la repressione sistematica contro la comunità.
9) Che si prendano i provvedimenti adeguati contro i responsabili degli atti intimidatori subiti dalla comunità e dai suoi dirigenti. Come nel caso delle Guarde di Sicurezza della PROMOTUR, sicari di Jaime Rosenthal Oliva, i quali viaggiano dentro la comunità in un auto targata PBD 9341 e con armi di grosso calibro.
10) Annullamento della ¨escritura pública¨ emessa da PROMOTUR e le altre ¨escrituras¨ all´interno dell´estensione territoriale della comunità di San Juan di 1,775 ettari.
11) Per le comunità di Triunfo de la Cruz, San Juan y La Ensenada l’esclusione dal perímetro dell’area urbana del Municipio di Tela.
12) La smilitarizzazione della zona, perché la presenza dei militari terrorizza la popolazione e non contribuisce in alcun modo alla pacificazione del conflitto.
13) Il libero accesso alla comunità, per cui si deve distruggere il recinto que limita l’accesso ai membri della comunità di Nuevo San Juan.
COMUNITà DI TRIUNFO DE LA CRUZ
La comunità di Triunfo possiede un titolo di proprietà emesso dall'Instituto Nacional Agrario (INA), ma negli ultimi anni il Municipio di Tela consegnò al suo sindacato un terreno di circa 20 ettari.
All´inizio di quest´anno il Municipio ha creato un ¨patronato¨ parallelo nella comunità, senza rispettare la Asamblea General, per sviluppare in questo modo diversi progetti affini ai suoi interessi che sono stati ripudiati da una parte dell’Assemblea della comunità.
La comunità si é vista danneggiata dalla realizzazione del progetto “Marbella”, un complesso turístico lussuoso che venne iniziato a costruire da 13 anni a lato della comunità fino a Punto Izopo, un territorio di proprietà della comunità. La comunità riuscì a fermare il progetto, con in quale non é mai stata d´accordo. La costruzione del complesso residenziale ha limitato lo sbocco dei fiumi verso il mare; in questo modo in occasione dell´uragano Gama dell´anno scorso gran parte della comunità fu inondata e divisa da un nuovo fiume che scorre in mezzo alla comunità.
Le misure cautelari emesse dalla ¨Comisión Interamericana de Derechos Humanos, CIDH¨, in favore della comunità, sollecitano le autorità "affinché prendano le misure necessarie per evitare di sospendere l´attuazione di ogni atto giudiziario o amministrativo che rechi danno al diritto di proprietà ancestrale della Comunidad de Triunfo de la Cruz". Ció nonostante continua la vendita illegale di terreni all´interno della proprietà ancestrale.
Chiediamo alle autorità corrispondenti:
3) Che non si riconosca il ¨patronato¨ parallelo istituito recentemente da parte del Municipio di Tela
4) Il risarcimento dei danni sofferti da Alfredo López, che dopo sette anni di ingiusta prigionia é stato assolto delle accuse interposte.
5) Che termini il riconoscimento di terre individuali nelle terre dovute alla comunità.
6) Che non continui la realizzazione dei progetti individuali e non comunitari finanziati dalla Banca Mondiale e gestiti dal Municipio di Tela, che invece di portare un beneficio comune dividono la comunità.
IL PROGETTO BAHIA DE TELA LOS MICOS BEACH & GOLF RESORT
Nella Bahía de Tela ci sono diverse aree protette, una di queste é il ¨Parque Nacional Jeanette Kawas PNJK¨, una delle aree protette più importanti del Centro América.
Il progetto é situato all´interno dei confini del PNJK, al margine della Laguna de Micos che appartiene all´habitat funzionale delle comunità garifuna di Miami, Tornabe e San Juan, la cui popolazione ottiene parte del proprio sostentamento dalla laguna menzionata.
Contempla 3,750 abitazioni di hotel e residenziali, 5 o 6 hotel di categoria 4 o 5 stelle, 168 ville residenziali, Marina con centro commerciale, ristoranti, casinò, un Centro Equestre, un Centro di Tennis con altri divertimenti, e un campo da golf di 18 buche.
L´area adibita al progetto comprende un totale di 312 ettari, di proprietà del ¨Instituto Hondureño de Turismo (IHT)¨, che nel 2003 trasferí l´immobile alla società mercantile “Desarrollo Turístico Bahía de Tela, S.A de C.V”, al prezzo di 19 milioni di dollari, con una scadenza di pagamento di 40 anni, con un interesse del 2,5% a partire dal sesto anno. Gli impresari avranno un 51 % delle azioni del progetto ed il 49 % lo manterrà lo Stato.
Il costo totale del progetto é stato stimato di circa 300 milioni di dollari. La costruzione comincerà l´anno prossimo con un investimento di 35 milioni di dollari dei quali lo Stato ne metterà 17 milioni, intanto finora 46 gruppi imprenditoriali nazionali, che fanno parte del ¨Fondo Hondureño de Inversión Turística, Fhit¨, hanno confermato la propria partecipazione nel progetto con un apporto di 22 milioni di dollari. La maggior parte del finanziamento proviene dalla ¨Banca Interamericana per lo sviluppo¨ (BID, Banco Interamericano de Desarrollo)¨, che ha appena approvato un prestito di 35 milioni di dollari allo stato honduregno per appoggiare il ¨Programma Nazionale di Turismo Sostenibile¨, all´interno del quale 14.8 milioni di dollari sono destinati alla costruzione di infrastrutture interne del complesso turistico.
Nel 2005, la Fondazione per la protezione di Lancetilla, Punta Sal e Texiguat (PROLANSATE), Organizzazione non Governativa con l´accordo di utilizzazione del Parco Nazionale, in comune con AFE-COHDEFOR (corporazione honduregna per lo sviluppo forestale), presentó un informe tecnico su un documento denominato ¨Studio di Impatto Ambientale (EIA)¨ Progetto “Los Micos Beach & Golf Resort”, presentato a sua volta da IHT (Istituto Honduregno del Turismo) ed elaborato dall'impresa di servizi ECOMAC-CINSA.
Nell´informe si leggono le seguenti preoccupazioni ed avvertimenti sull´impatto ambientale del progetto in questione. Si riportano di seguito alcuni tra i piú importanti:
3) Il progetto confina con la zona del nucleo del parco nazionale, destinato alla protezione assoluta; zona nella quale non si permette nessun cambiamento o alterazione dell´ecosistema.
4) Il progetto viola la política ambientale del BID:
“La Banca non appoggerà operazioni o attività che trasformino o alterino significativamente siti di importanza culturale critica e/o aree critiche di conservazione. Nel limite del possibile, le operazioni e le attività finanziate dalla Banca si situeranno in terre e siti su cui si sia già intervenuti precedentemente. La banca non appoggerà operazioni che coinvolgano una trasformazione significativa o la degradazione di habitat naturali tali come si definiscono nella presente politica, a meno che:(i)non esistano alternative fattibili che la Banca consideri accettabili; (ii)siano state compiute analisi molto complete che dimostrino che i benefici totali derivati dall’operazione superano ampiamente i loro costi ambientali, e (iii) si includano misure di attenuazione e compenso che la Banca consideri accettabili - includendo, se la situazione lo richiedesse, quelle volte a minimizzare la perdita di habitat e a stabilire e mantenere un area protetta ecologicamente simile- e che siano adeguatamente finanziate, sviluppate e controllate.”
3) Il PNJK é iscritto nella lista RAMSAR degli “Humedales” (paludi) di importanza internazionale; lo scopo di tale lista é la conservazione e l´uso razionale delle paludi. Il campo da golf previsto all´interno del progetto ha una superficie di 87.5 ettari e prevede il riempimento di gran parte della palude, fatto che va a compromettere gli equilibri idrologici della zona, l’alterazione dei corsi d´acqua e quindi il funzionamento della palude stessa, l’alterazione dell´habitat, che modifica la copertura vegetale e cambia in modo definitivo la flora nativa “a pasto introdotto” e che inoltre presuppone l´introduzione nel parco di specie esotiche come il ¨Paspulum de Playa¨, violando in questo modo il ¨Plan de Manejo del PNJK¨.
4) Le paludi sono regolatori di sistemi idrici che riflettono le interazioni all´interno della diversità, la cultura e l´importanza biologica, pertanto coprire le paludi avrebbe ripercussioni negative nelle comunità di Tornabè, Miami, Marion e altre comunità limitrofi alla Laguna de los Micos, cosí come la città di Tela avrà maggiori rischi di inondazione durante i periodi di maggiori precipitazioni, quando ci sono gli uragani e le tempeste tropicali.
5) Le paludi generano acqua potabile accessibile attraverso pozzi, e un´alterazione di queste puó peggiorare l´accesso e la disponibilità d´acqua causando costi sociali, ambientali ed economici importanti.
6) L´invasione e distruzione di parte della palude porterà un´ingente perdita di valore economico (pesca, uso ecoturistico, perdite di beni immobili e terreni resi incoltivabili a causa delle innondazioni, necessità di costruire pozzi più profondi, minor quantità di acqua potabile disponibile, ecc.)
7) Il fatto di riempire la palude SITIO RAMSAR per la costruzione di un campo da golf é incompatibile con la ¨Convención RAMSAR¨, visto che le paludi sono considerate aree di assoluta preservazione.
8) Esistono molti studi a livello internazionali che hanno dimostrato l´elevato e l´eccessivo consumo di acqua potabile che richiede il mantenimento di un campo da golf, parlando del progetto in questione si arriverebbe fino a 3 milioni di litri al giorno in condizione di completo funzionamento.
9) L´estrazione di materiale per riempire la palude per il campo da golf e la costruzione di hotel non puó essere permessa fino a che lo studio di impatto ambientale non abbia presentato tutte le informazioni richieste.
10) Per mantenere il campo da golf sarà necessario l´uso eccessivo di sostanze chimiche come il Bromuro di ¨etilo¨, sostanza estremamente tossica, classificata di categoria 1 dall'Organizzazione Mondiale della Salute.
11) la spiaggia é classificata come bene pubblico. Perciò é illegale limitare il passaggio attraverso la spiaggia alle comunità di Tornabè, Miami o a qualsiasi abitante della Nazione Honduregna.
Nonostante gli avvertimenti severi dell´informe tecnico di PROLANSATE come parte dell´autorità del parco nazionale, nonostante le proteste delle comunità garifuna e parte della popolazione generale della Bahía de Tela, il governo precedente del presidente Ricardo Maduro il 20 gennaio 2006, a 5 giorni dalla fine della legislatura concesse la licenza ambientale a favore del ¨Proyecto Bahía de Tela Los Micos Beach & Golf Resort¨.
A seguire alcune considerazioni da parte della delegazione internazionale dei diritti umani:
3) Il progetto, nel modo in cui é stato concepito, é un complesso turistico d´elite a beneficio totale degli investitori nazionali ed internazionali. Non porta nessun beneficio in favore delle comunità della zona, ma piuttosto queste si vedono private del proprio territorio da un progetto lontano dai loro interessi.
4) Non c´é mai stata una consultazione aperta e trasparente con le comunità, d´altro canto le informazioni miravano ad ingannare la popolazione locale con l´obiettivo di sottrarle il territorio. Il progetto contempla la costruzione di un fittizio villaggio garifuna dentro l´area del progetto come attrazione per i turisti, un´offesa alla dignità umana del popolo garifuna.
5) Risulta evidente una situazione di conflitto di interessi, dato che il rappresentante legale del consorzio ECOMAT-CINSA, impresa che presta i servizi e che ha realizzato lo studio di impatto ambientale, era in quel tempo l´amministratore generale di AFE - COHDEFOR e cosí forma parte della ¨Autoridad del Parque Nacional¨. Non si puó essere giudice e parte.
6) Successivamente alla politica di inganni, la comunità di Miami, villaggio garifuna all´interno del Parque Nacional Jeanette Kawas, perdette le sue terre, visto che i titoli di proprietà concessi dal governo nel 2004 furono venduti agli stessi impresari che avevano interessi economici nella zona.
7) A Tornabé, altra comunità garifuna a lato del PNJK, le terre sono state ipotecate come garanzia di un prestito ¨fideicomiso¨ , che si fece con il pretesto di coinvolgere la comunità nei benefici del progetto.
Di fronte a tutto quello che é stato menzionato, la delegazione internazionale di diritti umani si unisce alle seguenti domande delle comunità danneggiate:
3) dichiarazione di incostituzionalità del decreto 90-90, che definisce l´articolo 107 della costituzione, che dispone: i territori dello Stato situati nella zona adiacente agli stati vicini, o nel litorale di entrambi i mari, in un´estensione di 40 chilometri verso l´interno del paese, solamente possono venir annessi o posseduti da honduregni, o società costituite da honduregni, e da Istituzioni dello Stato;
4) soluzione radicale ai problemi relazionati alla proprietà delle terre come stabilito dalla Convenzione 169 de la O.I.T.¨, conservando l´habitat funzionale delle comunità;
5) visione partecipativa di sviluppo nella quale il turismo nella zona si basa su criteri di turismo comunitario.
A seguito degli ultimi preoccupanti eventi accaduti nella Comunità di San Juan Tela si é formata una delegazione internazionale di 10 rappresentanti di organizzazioni di Italia, Canada e Stati Uniti per verificare la grave situazione nella quale vivono le comunità garifuna della zona e per documentare la violazione dei diritti umani.
Precedenti
La zona costiera della Bahía di Tela é popolata da piú di 200 anni da comunità garifuna che hanno il diritto ancestrale di avere la terra nella quale vivono essendo il loro habitat naturale e funzionale.
Il progetto di “Bahía de Tela”, che é stato ideato negli anni 70, ha destato un enorme interesse da parte di investitori ed impresari sia nazionali che internazionali nello sviluppo di progetti turistici, fatto che ha causato grandi conflitti e violazioni dei diritti della popolazione indigena.
In un processo di “municipalización”, alla fine degli anni ‘80 e durante gli anni ‘90 il Municipio di Tela incluse al centro urbano della città di Tela tutte le comunità dalla foce di Tornabé fino alla comunità di Triunfo de la Cruz e La Ensenada, misura che aumentó i conflitti di territorialità, dato che l’area del centro urbano rientra all´interno dei territori di proprietà ancestrale del popolo garifuna.
Il Programa de Administración de Tierra – PATH
Nel 2004 entró in vigore una nuova Legge di Proprietà, promossa dalla Banca Mondiale e dallo Stato di Honduras, senza nessuna consultazione previa con i popoli indigeni e garifuna, violando cosí la Convenzione 169 della OIT. Questa Legge causa gravi conseguenze per la sicurezza ed integrità dei territori dei popoli indigeni e afrodiscendenti honduregni visto che la Legge di Proprietà puó comportare la dissoluzione delle titolazioni comunitarie ed inoltre permette la titolazioni a terzi dentro delle stesse.
Questa Legge di Proprietà attualmente costituisce una base giuridica per il Programa de Tierras dell’Unione Europea ed il Programa de Administración de Tierra de Honduras, conosciuto come PATH. Il PATH, finanziato dalla Banca Mondiale, porta avanti il processo di individualizzazione dei territori garifuna, atomizzando la proprietà della terra nelle comunità garifuna per includerla nel mercato dei “bienes raíces”. Data l´assimetria economica che prevale nel Paese, esso corrisponde ad un attentato all´integrità e alla territorialità garifuna.
COMUNITà SAN JUAN TELA:
La comunità ha un’estensione territoriale di 1,775 ettari, e nonostante possieda dal 1984 un diritto di occupazione rilasciato dall'¨Instituto Nacional Agrario¨, nel mese di luglio del 2000 l’INA rilasciò alla comunità un titolo definitivo di proprietà di appena soli 265 ettari, escludendo 172 ettari di diverse ¨escrituras públicas¨ (documento che attesta la proprietà di una terra) tra cui quella di PROMOTUR e altre nominali, coprendo cosí solo i 63 ettari della comunità ed escludendo, in questo modo, l´habitat funzionale della comunità. Questo si spiega con il fatto che negli uffici del COHDEFOR é stato smarrito l´ ¨expediente de titulación no.27660¨, il quale accreditava la quantità di ettari che spettavano alla comunità.
L´impresa locale PROMOTUR, di proprietà del signor Jaime Rostenhal Oliva, conta su una ¨escritura pública¨ di 310 manzanas (250 ettari circa) che si trovano all´interno dell´area dei 1,775 ettari della comunità garifuna, in un´area conosciuta con il nome di Nueva San Juan. In questo modo é stato violato il ¨convenio 169¨ della O.I.T. che assegna ai popoli autoctoni il diritto ancestrale di possesso delle proprie terre.
Alla radice di questo conflitto sulle terre la comunità ha dovuto soffrire continue intimidazioni:
3) 3 dirigenti della comunità, Mario Elis, Wilfredo Guerrero y Victoriano Diego sono processati da 3 anni, senza che il ¨Tribunal de Sentencia¨ abbia stabilito la data per il giudizio orale e pubblico, in questa maniera é stato violato il termine massimo di 2 anni tra l´accusa e la sentenza finale.
4) Nel novembre del 2005 é stata incendiata la residenza del presidente del comitato di difesa della terra della comunità, Wilfredo Guerrero; fatto che tuttora resta impunito.
5) Il 14 e 15 di gennaio delle guardie impiegate da Promotur hanno aggredito attraverso degli spari i dirigenti mentre stavano protestando contro la costruzione di un muro illegale che impedisce la circolazione bloccando due strade della comunità.
6) Ci sono state continue minacce nei confronti della presidente del Patronato de San Juan, Jessica García, e contro la sua famiglia.
7) Il 26 febbraio di quest´anno furono assassinati Epson Andrés Castillo e Yino Eligio López, membri della comunità di San Juan Tela, da agenti delle forze armate di Honduras, i quali erano stati indicati per proteggere l´area destinata alla costruzione del megaprogetto turistico ¨Los Micos¨, dentro il Parco Nazionale Janeth Kawas. Finora il massacro rimane totalmente impunito.
8) Negli ultimi due mesi sono state distrutte durante la notte 4 case in costruzione nell'area di Nuevo San Juan.
9) Frequenti incursioni di persone armate legate all´impresa PROMOTOUR, que mettono paura alla comunità sparando durante le ore notturne.
10) Il 22 giugno, uno sconosciuto é entrato nella casa di Jessica García minacciandola con una pistola e obbligandola a firmare un documento che riconosce i diritti dell´impresa privata PROMOTUR sulla terra comunitaria e che prevede che le famiglie di Nuevo San Juan siano spostate dalle loro case con la forza entro 30 giorni.
Per rispondere all'aggressione del 22 giugno nei confronti di Jessica García, la comunità, riunita nell'assemblea del 29 giugno, dichiara che essendo l´assemblea la massima autorità della comunità, l´accordo firmato dalla presidente Jessica García e Jaime Rosenthal Oliva a nome della impresa PROMOTOUR, non possiede valore effettivo.
Data la grave situazione che vive la comunità, recentemente la ¨Comisión Interamericana de Derechos Humanos, CIDH¨, ha esteso le misure cautelari nei confronti della comunità di San Juan Tela. Le misure cautelari sopra citate consistono nel proteggere la vita e l´integrità dei diritti del ¨Patronato y del Comité de Defensa de la Tierra¨della comunità, e allo stesso tempo proteggere le terre ancestrali della comunità, in particolare prendere le misure necessarie per evitare o sospendere l´attuazione di ogni azione giuridica o amministrativa che rechi danno al diritto di proprietà ancestrale della comunità.
Nonostante le misure cautelari continua l’impunità, visto che nessun caso é stato risolto dalle autorità incaricate di investigare le intimidazioni, i crimini denunciati e di applicare la giustizia ai responsabili. Nel caso dell’assassinio dei due giovani del 26 febbraio, con expediente n. 867-06 L nel tribunale di Tela, tutti gli imputati sono agenti delle forse armate dello Stato, del quarto battaglione dell’Esercito della Forza Navale. A quattro di loro é stata sospesa l’applicazione di perseguimento penale per le accuse di copertura e abuso di autorità. Dei quattro accusati di assassinio, Juan Carlos Bonilla, Rossel Alberto Matute Rodríguez y Geovany Alexander Jananía López ricevettero misure di prigione preventiva, mentre Ramos Ramos é latitante. Si dice che prima che possa iniziare il giudizio orale e pubblico nella città di La Ceiba, potrebbe passare anche un anno, lentezza che contribuisce all’impunità, come il fatto che la metà degli agenti implicati sono tuttora liberi.
Le organizzazioni integranti della commissione internazionale dei diritti umani, di fronte alle autorità corrispondenti, esigono i seguenti punti:
3) Un’esauriente investigazione sullo smarrimento del expediente No. 27660 della comunità di San Juan.
4) Il chiarimento dell´assassinio di Epson Andrés Castillo e Yino Eligio López.
5) L´immediato riconoscimento della proprietà di tutto il territorio di 1,775 ettari della comunità di San Juan Tela, rispettando l´accordo 169 della O.I.T.
6) Che vengano presi i provvedimenti necessari per proteggere i dirigenti del Patronato e del ¨Comité de Defensa de la Tierra¨ della comunità di San Juan Tela, come previsto nelle misure cautelari del CIDH.
7) Togliere valore ed effetto all´accordo che vide obbligata a firmare la presidentessa del Patronato, Jessica García, visto che l´assemblea comunitaria é la massima autorità della comunità.
8) Che cessi la criminalizzazione dei dirigenti comunitari e la repressione sistematica contro la comunità.
9) Che si prendano i provvedimenti adeguati contro i responsabili degli atti intimidatori subiti dalla comunità e dai suoi dirigenti. Come nel caso delle Guarde di Sicurezza della PROMOTUR, sicari di Jaime Rosenthal Oliva, i quali viaggiano dentro la comunità in un auto targata PBD 9341 e con armi di grosso calibro.
10) Annullamento della ¨escritura pública¨ emessa da PROMOTUR e le altre ¨escrituras¨ all´interno dell´estensione territoriale della comunità di San Juan di 1,775 ettari.
11) Per le comunità di Triunfo de la Cruz, San Juan y La Ensenada l’esclusione dal perímetro dell’area urbana del Municipio di Tela.
12) La smilitarizzazione della zona, perché la presenza dei militari terrorizza la popolazione e non contribuisce in alcun modo alla pacificazione del conflitto.
13) Il libero accesso alla comunità, per cui si deve distruggere il recinto que limita l’accesso ai membri della comunità di Nuevo San Juan.
COMUNITà DI TRIUNFO DE LA CRUZ
La comunità di Triunfo possiede un titolo di proprietà emesso dall'Instituto Nacional Agrario (INA), ma negli ultimi anni il Municipio di Tela consegnò al suo sindacato un terreno di circa 20 ettari.
All´inizio di quest´anno il Municipio ha creato un ¨patronato¨ parallelo nella comunità, senza rispettare la Asamblea General, per sviluppare in questo modo diversi progetti affini ai suoi interessi che sono stati ripudiati da una parte dell’Assemblea della comunità.
La comunità si é vista danneggiata dalla realizzazione del progetto “Marbella”, un complesso turístico lussuoso che venne iniziato a costruire da 13 anni a lato della comunità fino a Punto Izopo, un territorio di proprietà della comunità. La comunità riuscì a fermare il progetto, con in quale non é mai stata d´accordo. La costruzione del complesso residenziale ha limitato lo sbocco dei fiumi verso il mare; in questo modo in occasione dell´uragano Gama dell´anno scorso gran parte della comunità fu inondata e divisa da un nuovo fiume che scorre in mezzo alla comunità.
Le misure cautelari emesse dalla ¨Comisión Interamericana de Derechos Humanos, CIDH¨, in favore della comunità, sollecitano le autorità "affinché prendano le misure necessarie per evitare di sospendere l´attuazione di ogni atto giudiziario o amministrativo che rechi danno al diritto di proprietà ancestrale della Comunidad de Triunfo de la Cruz". Ció nonostante continua la vendita illegale di terreni all´interno della proprietà ancestrale.
Chiediamo alle autorità corrispondenti:
3) Che non si riconosca il ¨patronato¨ parallelo istituito recentemente da parte del Municipio di Tela
4) Il risarcimento dei danni sofferti da Alfredo López, che dopo sette anni di ingiusta prigionia é stato assolto delle accuse interposte.
5) Che termini il riconoscimento di terre individuali nelle terre dovute alla comunità.
6) Che non continui la realizzazione dei progetti individuali e non comunitari finanziati dalla Banca Mondiale e gestiti dal Municipio di Tela, che invece di portare un beneficio comune dividono la comunità.
IL PROGETTO BAHIA DE TELA LOS MICOS BEACH & GOLF RESORT
Nella Bahía de Tela ci sono diverse aree protette, una di queste é il ¨Parque Nacional Jeanette Kawas PNJK¨, una delle aree protette più importanti del Centro América.
Il progetto é situato all´interno dei confini del PNJK, al margine della Laguna de Micos che appartiene all´habitat funzionale delle comunità garifuna di Miami, Tornabe e San Juan, la cui popolazione ottiene parte del proprio sostentamento dalla laguna menzionata.
Contempla 3,750 abitazioni di hotel e residenziali, 5 o 6 hotel di categoria 4 o 5 stelle, 168 ville residenziali, Marina con centro commerciale, ristoranti, casinò, un Centro Equestre, un Centro di Tennis con altri divertimenti, e un campo da golf di 18 buche.
L´area adibita al progetto comprende un totale di 312 ettari, di proprietà del ¨Instituto Hondureño de Turismo (IHT)¨, che nel 2003 trasferí l´immobile alla società mercantile “Desarrollo Turístico Bahía de Tela, S.A de C.V”, al prezzo di 19 milioni di dollari, con una scadenza di pagamento di 40 anni, con un interesse del 2,5% a partire dal sesto anno. Gli impresari avranno un 51 % delle azioni del progetto ed il 49 % lo manterrà lo Stato.
Il costo totale del progetto é stato stimato di circa 300 milioni di dollari. La costruzione comincerà l´anno prossimo con un investimento di 35 milioni di dollari dei quali lo Stato ne metterà 17 milioni, intanto finora 46 gruppi imprenditoriali nazionali, che fanno parte del ¨Fondo Hondureño de Inversión Turística, Fhit¨, hanno confermato la propria partecipazione nel progetto con un apporto di 22 milioni di dollari. La maggior parte del finanziamento proviene dalla ¨Banca Interamericana per lo sviluppo¨ (BID, Banco Interamericano de Desarrollo)¨, che ha appena approvato un prestito di 35 milioni di dollari allo stato honduregno per appoggiare il ¨Programma Nazionale di Turismo Sostenibile¨, all´interno del quale 14.8 milioni di dollari sono destinati alla costruzione di infrastrutture interne del complesso turistico.
Nel 2005, la Fondazione per la protezione di Lancetilla, Punta Sal e Texiguat (PROLANSATE), Organizzazione non Governativa con l´accordo di utilizzazione del Parco Nazionale, in comune con AFE-COHDEFOR (corporazione honduregna per lo sviluppo forestale), presentó un informe tecnico su un documento denominato ¨Studio di Impatto Ambientale (EIA)¨ Progetto “Los Micos Beach & Golf Resort”, presentato a sua volta da IHT (Istituto Honduregno del Turismo) ed elaborato dall'impresa di servizi ECOMAC-CINSA.
Nell´informe si leggono le seguenti preoccupazioni ed avvertimenti sull´impatto ambientale del progetto in questione. Si riportano di seguito alcuni tra i piú importanti:
3) Il progetto confina con la zona del nucleo del parco nazionale, destinato alla protezione assoluta; zona nella quale non si permette nessun cambiamento o alterazione dell´ecosistema.
4) Il progetto viola la política ambientale del BID:
“La Banca non appoggerà operazioni o attività che trasformino o alterino significativamente siti di importanza culturale critica e/o aree critiche di conservazione. Nel limite del possibile, le operazioni e le attività finanziate dalla Banca si situeranno in terre e siti su cui si sia già intervenuti precedentemente. La banca non appoggerà operazioni che coinvolgano una trasformazione significativa o la degradazione di habitat naturali tali come si definiscono nella presente politica, a meno che:(i)non esistano alternative fattibili che la Banca consideri accettabili; (ii)siano state compiute analisi molto complete che dimostrino che i benefici totali derivati dall’operazione superano ampiamente i loro costi ambientali, e (iii) si includano misure di attenuazione e compenso che la Banca consideri accettabili - includendo, se la situazione lo richiedesse, quelle volte a minimizzare la perdita di habitat e a stabilire e mantenere un area protetta ecologicamente simile- e che siano adeguatamente finanziate, sviluppate e controllate.”
3) Il PNJK é iscritto nella lista RAMSAR degli “Humedales” (paludi) di importanza internazionale; lo scopo di tale lista é la conservazione e l´uso razionale delle paludi. Il campo da golf previsto all´interno del progetto ha una superficie di 87.5 ettari e prevede il riempimento di gran parte della palude, fatto che va a compromettere gli equilibri idrologici della zona, l’alterazione dei corsi d´acqua e quindi il funzionamento della palude stessa, l’alterazione dell´habitat, che modifica la copertura vegetale e cambia in modo definitivo la flora nativa “a pasto introdotto” e che inoltre presuppone l´introduzione nel parco di specie esotiche come il ¨Paspulum de Playa¨, violando in questo modo il ¨Plan de Manejo del PNJK¨.
4) Le paludi sono regolatori di sistemi idrici che riflettono le interazioni all´interno della diversità, la cultura e l´importanza biologica, pertanto coprire le paludi avrebbe ripercussioni negative nelle comunità di Tornabè, Miami, Marion e altre comunità limitrofi alla Laguna de los Micos, cosí come la città di Tela avrà maggiori rischi di inondazione durante i periodi di maggiori precipitazioni, quando ci sono gli uragani e le tempeste tropicali.
5) Le paludi generano acqua potabile accessibile attraverso pozzi, e un´alterazione di queste puó peggiorare l´accesso e la disponibilità d´acqua causando costi sociali, ambientali ed economici importanti.
6) L´invasione e distruzione di parte della palude porterà un´ingente perdita di valore economico (pesca, uso ecoturistico, perdite di beni immobili e terreni resi incoltivabili a causa delle innondazioni, necessità di costruire pozzi più profondi, minor quantità di acqua potabile disponibile, ecc.)
7) Il fatto di riempire la palude SITIO RAMSAR per la costruzione di un campo da golf é incompatibile con la ¨Convención RAMSAR¨, visto che le paludi sono considerate aree di assoluta preservazione.
8) Esistono molti studi a livello internazionali che hanno dimostrato l´elevato e l´eccessivo consumo di acqua potabile che richiede il mantenimento di un campo da golf, parlando del progetto in questione si arriverebbe fino a 3 milioni di litri al giorno in condizione di completo funzionamento.
9) L´estrazione di materiale per riempire la palude per il campo da golf e la costruzione di hotel non puó essere permessa fino a che lo studio di impatto ambientale non abbia presentato tutte le informazioni richieste.
10) Per mantenere il campo da golf sarà necessario l´uso eccessivo di sostanze chimiche come il Bromuro di ¨etilo¨, sostanza estremamente tossica, classificata di categoria 1 dall'Organizzazione Mondiale della Salute.
11) la spiaggia é classificata come bene pubblico. Perciò é illegale limitare il passaggio attraverso la spiaggia alle comunità di Tornabè, Miami o a qualsiasi abitante della Nazione Honduregna.
Nonostante gli avvertimenti severi dell´informe tecnico di PROLANSATE come parte dell´autorità del parco nazionale, nonostante le proteste delle comunità garifuna e parte della popolazione generale della Bahía de Tela, il governo precedente del presidente Ricardo Maduro il 20 gennaio 2006, a 5 giorni dalla fine della legislatura concesse la licenza ambientale a favore del ¨Proyecto Bahía de Tela Los Micos Beach & Golf Resort¨.
A seguire alcune considerazioni da parte della delegazione internazionale dei diritti umani:
3) Il progetto, nel modo in cui é stato concepito, é un complesso turistico d´elite a beneficio totale degli investitori nazionali ed internazionali. Non porta nessun beneficio in favore delle comunità della zona, ma piuttosto queste si vedono private del proprio territorio da un progetto lontano dai loro interessi.
4) Non c´é mai stata una consultazione aperta e trasparente con le comunità, d´altro canto le informazioni miravano ad ingannare la popolazione locale con l´obiettivo di sottrarle il territorio. Il progetto contempla la costruzione di un fittizio villaggio garifuna dentro l´area del progetto come attrazione per i turisti, un´offesa alla dignità umana del popolo garifuna.
5) Risulta evidente una situazione di conflitto di interessi, dato che il rappresentante legale del consorzio ECOMAT-CINSA, impresa che presta i servizi e che ha realizzato lo studio di impatto ambientale, era in quel tempo l´amministratore generale di AFE - COHDEFOR e cosí forma parte della ¨Autoridad del Parque Nacional¨. Non si puó essere giudice e parte.
6) Successivamente alla politica di inganni, la comunità di Miami, villaggio garifuna all´interno del Parque Nacional Jeanette Kawas, perdette le sue terre, visto che i titoli di proprietà concessi dal governo nel 2004 furono venduti agli stessi impresari che avevano interessi economici nella zona.
7) A Tornabé, altra comunità garifuna a lato del PNJK, le terre sono state ipotecate come garanzia di un prestito ¨fideicomiso¨ , che si fece con il pretesto di coinvolgere la comunità nei benefici del progetto.
Di fronte a tutto quello che é stato menzionato, la delegazione internazionale di diritti umani si unisce alle seguenti domande delle comunità danneggiate:
3) dichiarazione di incostituzionalità del decreto 90-90, che definisce l´articolo 107 della costituzione, che dispone: i territori dello Stato situati nella zona adiacente agli stati vicini, o nel litorale di entrambi i mari, in un´estensione di 40 chilometri verso l´interno del paese, solamente possono venir annessi o posseduti da honduregni, o società costituite da honduregni, e da Istituzioni dello Stato;
4) soluzione radicale ai problemi relazionati alla proprietà delle terre come stabilito dalla Convenzione 169 de la O.I.T.¨, conservando l´habitat funzionale delle comunità;
5) visione partecipativa di sviluppo nella quale il turismo nella zona si basa su criteri di turismo comunitario.
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