29 gennaio, 2007

Gli indesiderati

da Blog AmericaLatina
Una delle notizie taciute di questi giorni è l’espulsione in massa dei salvadoregni dagli Usa. A partire da lunedì è giunto un volo quotidiano di rimpatriati, cacciati dagli Stati Uniti per la mancanza di legali documenti di residenza. La quota ha già superato solo in gennaio di gran lunga il dato di tutto il 2006: 1300 fogli di via contro 757.Il frustrato sogno americano significa un forte colpo per l’economia salvadoregna. Sono infatti due milioni e mezzo gli emigrati –leciti e non- che vivono negli Stati Uniti, le cui rimesse nel 2006 hanno toccato i 3315 milioni di dollari, pari al 16% del prodotto interno lordo del Salvador.Esiste un piano da parte delle autorità statunitensi di ridurre la presenza di emigrati anche in questa maniera. Non solo costruendo muri, quindi, ma anche setacciando l’interno del Paese alla ricerca di emigrati privi di permesso. Il servizio di migrazione espellerà una media di 600 salvadoregni per settimana durante tutto il 2007, senza importare i legami famigliari. Questo significa che se una madre ha fatto entrare un figlio in maniera illegale, i due dovranno separarsi. La legge, infatti, non guarda in faccia nessuno e l’unica cosa che importa è quella di sfoltire il numero di presenze degli ispani emigrati.Per le autorità statunitensi è anche un modo per liberarsi di molti indesiderabili. Tra i rimpatriati, infatti, ci sono anche centinaia di pandilleros. Per un paese come il Salvador, che soccombe sotto i colpi della violenza quotidiana, non è certo una bella notizia.Stessa storia per i guatemaltechi, come riporta la BBC : http://news.bbc.co.uk/hi/spanish/latin_america/newsid_6301000/6301193.stm con una domanda formulata da Byron Vásquez a cui ci piacerebbe dare una risposta: “Perchè un cubano che arriva negli Usa appena posa piede è considerato un rifugiato, mentre un guatemalteco che vive da 20 anni negli Usa scappando da una guerra che gli Stati Uniti provocarono, finanziarono e mantennero non lo è?”.

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