17 maggio, 2007
TUTTI A ROMA IL 26 MAGGIO!!!
Negli ultimi anni, l'America Latina è definitivamente diventata uno scenario straordinario attraversato da possenti ed estese lotte popolari, progressive e rivoluzionarie, iniziandosi a configurare come nuovo "polo di potere" antimperialista.
Seppur in modo diverso e con eterogenei gradi di radicalità anticapitalista, dalla Patagonia al Río Bravo le masse sono diventate protagoniste di mobilitazioni, picchetti, occupazioni di terre, fabbriche, scuole ed università, scioperi e blocchi stradali, combinando le più svariate forme di lotta (da quelle aperte e legali a quelle clandestine ed armate). In alcuni paesi, come in Bolivia ed in Ecuador, coalizioni popolari hanno portato al governo presidenti che hanno adottato misure antimperialiste, o che quanto meno guardano con gran interesse, come il Nicaragua, alla proposta d'integrazione dell'ALBA lanciata da Chávez; in altri, come in Venezuela, non solo le forze bolivariane sono andate al governo ma hanno addirittura avviato un processo di trasformazioni strutturali sul piano politico, economico e sociale, ed affrontano attualmente la sfida più importante e difficile, quella del superamento del modello capitalistico e della costruzione del socialismo quale unica alternativa possibile e necessaria.
Il consolidamento ed i salti di qualità intrapresi dalla rivoluzione bolivariana in Venezuela, la tenace battaglia di Cuba socialista contro il criminale blocco economico imposto dagli USA, e l'eroica resistenza guerrigliera e popolare in Colombia sono le espressioni più avanzate di questa battaglia dalla storica portata per tutti i popoli ed i lavoratori del mondo. Ma non vanno dimenticate le durissime lotte in Messico, come a Oaxaca, quelle degli studenti e minatori in Cile e dei mapuches, i movimenti sociali in Argentina, dalle fabbriche occupate ai piqueteros, e le lotte dei senza terra e senza casa in Brasile e Paraguay, solo per citare alcuni esempi.
Questo inarrestabile torrente di battaglie di popolo trova nel bolivarismo -unione indissolubile di antimperialismo e lotta per la giustizia sociale- l'elemento di convergenza ed unità, non solo nell'opposizione ai regimi di miseria e sfruttamento imposti da Washington, ma anche nel progetto strategico di una grande Patria Latinoamericana.
Gli Stati Uniti, ora in concorrenza ora di concerto con altri paesi imperialisti, stanno intervenendo pesantemente per disarticolare questo processo bolivariano e per garantire la continuità della loro egemonia in quell'area: i piani neo-coloniali come il Plan Colombia, i Trattati di Libero Commercio capestro per i popoli, l'insediamento di nuove e più sofisticate basi, l'aumento -ancorché in sordina- degli effettivi militari con il pretesto della "guerra al terrorismo ed al narcotraffico", la pianificazione e l'esecuzione di manovre destabilizzanti e golpes, l'occupazione di paesi sovrani (Haiti) ed il finanziamento della contro-rivoluzione con qualunque mezzo, sono tasselli concatenati di un inaccettabile interventismo che va condannato con forza e senza indugi.
Per tale ragione, chiediamo a tutti di partecipare numerosi al presidio di fronte all'ambasciata USA a Roma, convocato per sabato 26 maggio 2007 alle ore 15.00
V i a V i t t o r i o V e n e t o a n g o l o V i a B i s s o l a t i
- CONTRO L'INTERVENTISMO IMPERIALISTA IN AMERICA LATINA!
- IN SOSTEGNO ALLE LOTTE DEI POPOLI LATINOAMERICANI!
- PER LA LIBERTÀ DEI PRIGIONIERI POLITICI BOLIVARIANI E DEI 5 CUBANI!
Seppur in modo diverso e con eterogenei gradi di radicalità anticapitalista, dalla Patagonia al Río Bravo le masse sono diventate protagoniste di mobilitazioni, picchetti, occupazioni di terre, fabbriche, scuole ed università, scioperi e blocchi stradali, combinando le più svariate forme di lotta (da quelle aperte e legali a quelle clandestine ed armate). In alcuni paesi, come in Bolivia ed in Ecuador, coalizioni popolari hanno portato al governo presidenti che hanno adottato misure antimperialiste, o che quanto meno guardano con gran interesse, come il Nicaragua, alla proposta d'integrazione dell'ALBA lanciata da Chávez; in altri, come in Venezuela, non solo le forze bolivariane sono andate al governo ma hanno addirittura avviato un processo di trasformazioni strutturali sul piano politico, economico e sociale, ed affrontano attualmente la sfida più importante e difficile, quella del superamento del modello capitalistico e della costruzione del socialismo quale unica alternativa possibile e necessaria.
Il consolidamento ed i salti di qualità intrapresi dalla rivoluzione bolivariana in Venezuela, la tenace battaglia di Cuba socialista contro il criminale blocco economico imposto dagli USA, e l'eroica resistenza guerrigliera e popolare in Colombia sono le espressioni più avanzate di questa battaglia dalla storica portata per tutti i popoli ed i lavoratori del mondo. Ma non vanno dimenticate le durissime lotte in Messico, come a Oaxaca, quelle degli studenti e minatori in Cile e dei mapuches, i movimenti sociali in Argentina, dalle fabbriche occupate ai piqueteros, e le lotte dei senza terra e senza casa in Brasile e Paraguay, solo per citare alcuni esempi.
Questo inarrestabile torrente di battaglie di popolo trova nel bolivarismo -unione indissolubile di antimperialismo e lotta per la giustizia sociale- l'elemento di convergenza ed unità, non solo nell'opposizione ai regimi di miseria e sfruttamento imposti da Washington, ma anche nel progetto strategico di una grande Patria Latinoamericana.
Gli Stati Uniti, ora in concorrenza ora di concerto con altri paesi imperialisti, stanno intervenendo pesantemente per disarticolare questo processo bolivariano e per garantire la continuità della loro egemonia in quell'area: i piani neo-coloniali come il Plan Colombia, i Trattati di Libero Commercio capestro per i popoli, l'insediamento di nuove e più sofisticate basi, l'aumento -ancorché in sordina- degli effettivi militari con il pretesto della "guerra al terrorismo ed al narcotraffico", la pianificazione e l'esecuzione di manovre destabilizzanti e golpes, l'occupazione di paesi sovrani (Haiti) ed il finanziamento della contro-rivoluzione con qualunque mezzo, sono tasselli concatenati di un inaccettabile interventismo che va condannato con forza e senza indugi.
Per tale ragione, chiediamo a tutti di partecipare numerosi al presidio di fronte all'ambasciata USA a Roma, convocato per sabato 26 maggio 2007 alle ore 15.00
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- PER LA LIBERTÀ DEI PRIGIONIERI POLITICI BOLIVARIANI E DEI 5 CUBANI!
Coordinamento Nazionale Bolivariano
http://www.venceremos.it/revolucionbolivariana/
bolivarcontinental@yahoo.it
Tel. 339-1576862
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