22 novembre, 2009

COMUNICATO del PRESIDENTE COSTITUZIONALE MANUEL ZELAYA ROSALES

Giovedì, 19 novembre 2009

IN HONDURAS NON C’È LIBERTÀ A CAUSA DEL COLPO DI STATO
MIGLIAIA DI CITTADINI SONO SOTTO REPRESSIONE
LE ELEZIONI COSTITUISCONO UNA BEFFA PER IL POPOLO

Il 28 giugno 2009 i militari assaltarono, sequestrarono, e deportarono verso il Costa Rica il presidente dell’Honduras, eletto dal popolo.

Nel frattempo il Parlamento della Repubblica, commettendo un abuso di potere, senza avere facoltà legali per farlo e senza il dovuto processo, emise un decreto in cui “svincolava dall’incarico di Presidente Costituzionale dell’Honduras il cittadino José Manuel Zelaya”, cosa che è stata condannata da tutti i Paesi del mondo e qualificata come rottura dell'ordine democratico, colpo di stato militare.

L'Accordo Tegucigalpa - San José, auspicato dall'Organizzazione degli Stati Americani (OEA) e dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America per restaurare la democrazia, è stato violato apertamente dal regime di fatto, dal momento che il Sig. Micheletti pretende di guidare il governo di riconciliazione, si rifiuta di convocare il Parlamento Nazionale, è inadempiente nei tempi e nella forma; di conseguenza, l'accordo è stato dichiarato senza valore, né effetto.

Pertanto, il processo elettorale del 29 novembre senza accordo politico è illegale e viola i diritti degli elettori, perché occulta il colpo di stato militare ed il regime di fatto in cui vive l’Honduras. È una manovra elettorale antidemocratica ripudiata da ampi settori del popolo, poiché nasconde gli autori materiali ed intellettuali del colpo di stato.

Sarà una vergogna storica per l’Honduras ed un'infamia per i paesi democratici dell'America, che il presidente eletto dal popolo stia circondato dai militari nella sede diplomatica del Brasile, mentre il tiranno, imposto dai militari, stia coi potenti nel palazzo del governo.

Le prossime elezioni non hanno alcuna legalità, non godono dell’appoggio internazionale, in modo particolare dell'OEA e dell'ONU. Ufficialmente tutti i paesi si sono pronunciati disconoscendo questo processo elettorale ad eccezione degli Stati Uniti d'America, che si sono manifestati con ambiguità.

Come Presidente dell’Honduras, affermo che, a queste condizioni, non sosterrò il processo elettorale e procederò ad impugnarlo legalmente, a nome degli uomini e donne del mio Paese e di centinaia di dirigenti e leader che subiscono repressione e concorrenza sleale, senza libertà né dignità.

Faccio un appello al popolo honduregno, affinché non si presti a legittimare questo colpo di stato, giacché è l'intervento abusivo delle caste militari nella vita civica della nostra nazione, è una nuova guerra contro i processi di riforme sociali e democratiche, tanto necessarie in Honduras.

Senza ritornare alla situazione precedente il colpo di stato, il presidente che emergerà sarà debole, sottomesso alle oligarchie che potranno abbatterlo quando le disturbi, e con ciò i poveri dell’Honduras saranno condannati al fatto che mai si adotteranno delle risoluzioni a loro beneficio.

Compatrioti, faccio un appello a mantenervi saldi, lottare contro il colpo di stato, lottare per la nostra democrazia senza occultare la verità e lottare pacificamente per le nostre idee.

Incito il popolo onduregno, affinchè questo 29 novembre rifletta ed in maniera cosciente impugni e denunci la frode elettorale.

Se un popolo è deciso non vi sono armi, non c'è esercito, né manovra capace di fermarlo.

19 Novembre 2009

Le nostre armi sono le idee, la nostra lotta è pacifica.

GOVERNO DEL PRESIDENTE COSTITUZIONALE DELL’HONDURAS
JOSÉ MANUEL ZELAYA ROSALES

Da: http://voselsoberano.com/v1/index.php?option=com_content&view=article&id=2516:comunicado-presidente-constitucional-manuel-zelaya-rosales-19-nov&catid=1:noticias-generales

Tradotto da Adelina Bottero

Etichette:


Comments:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.





<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?