14 gennaio, 2010
RESISTENCIA Organo di divulgazione del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare
Dal: Bollettino speciale del 7 gennaio 2010, Tegucigalpa, Honduras
Per sconfiggere la dittatura: Organizziamoci!
Il popolo honduregno è pronto ad assumersi questa nuova tappa della lotta; si mantiene coeso ed aumenta il suo livello di coscienza, analizza quali saranno i nuovi metodi per affrontare la dittatura, si stringe intorno al Fronte Nazionale di Resistenza Popolare, accetta le sfide della lotta non violenta e si unisce agli altri popoli dell’America Latina.
Questo sarà un anno molto importante per il destino del nostro paese; di fronte al cambio di facciata della dittatura il 27 gennaio, la Resistenza si consolida come l’opzione politica del popolo, come rappresentante unica e legittima delle aspirazioni di trasformazione sociale. L’Assemblea Nazionale Costituente continua ad essere la bandiera principale che unisce la grande quantità di settori che fronteggiano l’oligarchia.
Alla grave crisi politica derivata dal colpo di stato si sommerà l’acutizzazione della crisi economica, in conseguenza dell’immenso furto delle risorse dello Stato, dell’applicazione del modello neoliberista e della furiosa battaglia, che si scatenerà tra i gruppi imprenditoriali partecipanti al golpe, e che adesso stanno esigendo la loro “fetta di torta”.
La minoranza che ha usurpato il potere e che ha cercato invano di convalidarlo con delle elezioni illegali ed illegittime, disconosciute dal popolo, ricorrerà alla repressione ed alla menzogna, tenterà d’imbrogliare la popolazione con l’uso dei mezzi d’informazione, cercherà di comprare volontà, scommetterà sulla sconfitta delle organizzazioni popolari e presupporrà l’appoggio internazionale, che riceverà dai governi di destra.
Di fronte a tali realtà il popolo non s’intimorisce, al contrario, si appropria ogni volta di più del suo ruolo di costruttore della storia. Adesso il compito più importante è elevare i livelli di coscienza ed organizzare un nucleo di Resistenza in ogni quartiere, sobborgo, comunità rurale e centro di lavoro.
Per l’esempio dei compagni e compagne martiri, per il futuro della nostra patria, per la rifondazione dello Stato: Siamo impegnati a vincere!
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Avanziamo!
Formazione politica in ogni nucleo della Resistenza
Tutti i sabati dalle ore 17 alle 19
Sintonizzatevi su Radio Gualcho - 1510 AM
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Informazione alternativa in Internet
www.voselsoberano.com
www.honduraslaboral.org
www.contraelgolpedeestadohn.blogspot.com
www.defensoresenlinea.org
www.hablahonduras.com
FRONTE NAZIONALE DI RESISTENZA POPOLARE
Comunicato n° 44
Il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare comunica:
1) La Resistenza honduregna inizia l'anno 2010 in lotta contro la dittatura, respingendo le manovre che l'oligarchia mette in atto per lavarsi la faccia attraverso un falso processo di transizione di potere da Micheletti a Lobo, che lascerà intatto il sistema di dominio dello Stato da parte di una minoranza privilegiata di grandi impresari corrotti, imprese multinazionali, militari e poliziotti repressori.
2) Evidenziamo che la dittatura si appresta al ritiro dello Stato dell’Honduras dall'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America - Trattato Commerciale dei Popoli (ALBA-TCP), che dalla sua firma, il 9 ottobre 2008, ha apportato benefici ai settori popolari del nostro paese ed ha dimostrato che è possibile un nuovo tipo di relazioni solidali tra popoli e governi, per sostenere i poveri e propiziare la vera integrazione della grande patria latinoamericana.
L'imminente ritiro dall'ALBA-TCP evidenza che il colpo di stato è stato realizzato per bloccare le urgenti trasformazioni strutturali della società e mandare un messaggio agli altri popoli latinoamericani, che stanno portando avanti progetti di nazione alternativi e progressisti.
3) Ripudiamo le misure economiche antipopolari promosse dall'oligarchia e denunciamo la sua sfacciata intenzione di distruggere le conquiste sociali che tanto sono costate ai settori popolari organizzati. Sono state aumentate le tariffe dell'acqua, i prezzi del paniere di base, svuotate le riserve internazionali ed i risparmi d’imprese statali come l'ENEE o Hondutel, modificata la formula per calcolare il prezzo dei combustibili, a vantaggio delle grandi compagnie multinazionali, e costantemente vengono sanciti contratti per favorire gli impresari implicati nel colpo di stato. Allo stesso modo, sono in programma altre misure come la riduzione reale del salario minimo, la riforma dello statuto degli insegnanti, la cancellazione dell’iscrizione scolastica gratuita, la svalutazione della lempira, la privatizzazione delle imprese nazionali e dei fondi pensione degli impiegati pubblici, tra gli altri.
4) Denunciamo alla comunità internazionale lo stato repressivo nel quale vive la società honduregna, acutizzatosi dalla fine dell'anno scorso con l'aumento di omicidi, persecuzioni ed esilio di compagni e compagne. Facciamo un appello agli organismi internazionali dei diritti umani, affinché aumentino la pressione sul regime di fatto.
5) Respingiamo i piani della dittatura d’approvare un'amnistia, con cui condonerebbero a se stessi i crimini di lesa umanità commessi dall'esecuzione del colpo di stato. Ricordiamo che tali crimini non cadono in prescrizione e che i responsabili, prima o poi, dovranno pagare davanti alla giustizia.
6) Manteniamo ferma la nostra esigenza di ritornare all'ordine istituzionale e d’installare l'Assemblea Nazionale Costituente democratica e popolare, in accordo al diritto sovrano del popolo di definire la società in cui vivere.
Resistiamo e Vinceremo!
Tegucigalpa, 7 gennaio 2010
Traduzione a cura di Adelina Bottero
Per sconfiggere la dittatura: Organizziamoci!
Il popolo honduregno è pronto ad assumersi questa nuova tappa della lotta; si mantiene coeso ed aumenta il suo livello di coscienza, analizza quali saranno i nuovi metodi per affrontare la dittatura, si stringe intorno al Fronte Nazionale di Resistenza Popolare, accetta le sfide della lotta non violenta e si unisce agli altri popoli dell’America Latina.
Questo sarà un anno molto importante per il destino del nostro paese; di fronte al cambio di facciata della dittatura il 27 gennaio, la Resistenza si consolida come l’opzione politica del popolo, come rappresentante unica e legittima delle aspirazioni di trasformazione sociale. L’Assemblea Nazionale Costituente continua ad essere la bandiera principale che unisce la grande quantità di settori che fronteggiano l’oligarchia.
Alla grave crisi politica derivata dal colpo di stato si sommerà l’acutizzazione della crisi economica, in conseguenza dell’immenso furto delle risorse dello Stato, dell’applicazione del modello neoliberista e della furiosa battaglia, che si scatenerà tra i gruppi imprenditoriali partecipanti al golpe, e che adesso stanno esigendo la loro “fetta di torta”.
La minoranza che ha usurpato il potere e che ha cercato invano di convalidarlo con delle elezioni illegali ed illegittime, disconosciute dal popolo, ricorrerà alla repressione ed alla menzogna, tenterà d’imbrogliare la popolazione con l’uso dei mezzi d’informazione, cercherà di comprare volontà, scommetterà sulla sconfitta delle organizzazioni popolari e presupporrà l’appoggio internazionale, che riceverà dai governi di destra.
Di fronte a tali realtà il popolo non s’intimorisce, al contrario, si appropria ogni volta di più del suo ruolo di costruttore della storia. Adesso il compito più importante è elevare i livelli di coscienza ed organizzare un nucleo di Resistenza in ogni quartiere, sobborgo, comunità rurale e centro di lavoro.
Per l’esempio dei compagni e compagne martiri, per il futuro della nostra patria, per la rifondazione dello Stato: Siamo impegnati a vincere!
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Avanziamo!
Formazione politica in ogni nucleo della Resistenza
Tutti i sabati dalle ore 17 alle 19
Sintonizzatevi su Radio Gualcho - 1510 AM
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Informazione alternativa in Internet
www.voselsoberano.com
www.honduraslaboral.org
www.contraelgolpedeestadohn.blogspot.com
www.defensoresenlinea.org
www.hablahonduras.com
FRONTE NAZIONALE DI RESISTENZA POPOLARE
Comunicato n° 44
Il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare comunica:
1) La Resistenza honduregna inizia l'anno 2010 in lotta contro la dittatura, respingendo le manovre che l'oligarchia mette in atto per lavarsi la faccia attraverso un falso processo di transizione di potere da Micheletti a Lobo, che lascerà intatto il sistema di dominio dello Stato da parte di una minoranza privilegiata di grandi impresari corrotti, imprese multinazionali, militari e poliziotti repressori.
2) Evidenziamo che la dittatura si appresta al ritiro dello Stato dell’Honduras dall'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America - Trattato Commerciale dei Popoli (ALBA-TCP), che dalla sua firma, il 9 ottobre 2008, ha apportato benefici ai settori popolari del nostro paese ed ha dimostrato che è possibile un nuovo tipo di relazioni solidali tra popoli e governi, per sostenere i poveri e propiziare la vera integrazione della grande patria latinoamericana.
L'imminente ritiro dall'ALBA-TCP evidenza che il colpo di stato è stato realizzato per bloccare le urgenti trasformazioni strutturali della società e mandare un messaggio agli altri popoli latinoamericani, che stanno portando avanti progetti di nazione alternativi e progressisti.
3) Ripudiamo le misure economiche antipopolari promosse dall'oligarchia e denunciamo la sua sfacciata intenzione di distruggere le conquiste sociali che tanto sono costate ai settori popolari organizzati. Sono state aumentate le tariffe dell'acqua, i prezzi del paniere di base, svuotate le riserve internazionali ed i risparmi d’imprese statali come l'ENEE o Hondutel, modificata la formula per calcolare il prezzo dei combustibili, a vantaggio delle grandi compagnie multinazionali, e costantemente vengono sanciti contratti per favorire gli impresari implicati nel colpo di stato. Allo stesso modo, sono in programma altre misure come la riduzione reale del salario minimo, la riforma dello statuto degli insegnanti, la cancellazione dell’iscrizione scolastica gratuita, la svalutazione della lempira, la privatizzazione delle imprese nazionali e dei fondi pensione degli impiegati pubblici, tra gli altri.
4) Denunciamo alla comunità internazionale lo stato repressivo nel quale vive la società honduregna, acutizzatosi dalla fine dell'anno scorso con l'aumento di omicidi, persecuzioni ed esilio di compagni e compagne. Facciamo un appello agli organismi internazionali dei diritti umani, affinché aumentino la pressione sul regime di fatto.
5) Respingiamo i piani della dittatura d’approvare un'amnistia, con cui condonerebbero a se stessi i crimini di lesa umanità commessi dall'esecuzione del colpo di stato. Ricordiamo che tali crimini non cadono in prescrizione e che i responsabili, prima o poi, dovranno pagare davanti alla giustizia.
6) Manteniamo ferma la nostra esigenza di ritornare all'ordine istituzionale e d’installare l'Assemblea Nazionale Costituente democratica e popolare, in accordo al diritto sovrano del popolo di definire la società in cui vivere.
Resistiamo e Vinceremo!
Tegucigalpa, 7 gennaio 2010
Traduzione a cura di Adelina Bottero
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