24 febbraio, 2010
Comunicato n. 48 del FNRP sul Vertice di Rio in Messico
Ai rappresentanti dei Governi e degli Stati che compongono il Meccanismo Permanente di Consultazione e Concertazione Politica riuniti a Cancún, Messico, in occasione del ventitreesimo Vertice del Gruppo di Rio, comunichiamo:
1. L’Honduras continua ad essere sottoposto ad un regime di fatto, installato e sostenuto con la forza delle armi dal 28 giugno 2009 fino ad oggi, periodo durante il quale il popolo honduregno è stato vittima di costanti violazioni dei diritti umani.
2. L'illegittimità e l’illegalità dell'attuale regime si vogliono negare, invano, cambiando le facce dei personaggi che amministrano lo Stato, ma non si riesce ad ingannare nessuno: è, infatti, di dominio pubblico che essi obbediscono agli stessi gruppi di potere che comandano la repressione e l'assassinio e che ostacolano lo sviluppo di una vera democrazia.
3. Il processo elettorale, con cui si pretende riconoscere autorità ai nuovi mandatari della dittatura, fu illegale sotto tutti i punti di vista, poiché diretto ed amministrato da autorità complici nel colpo di stato, che ostacolarono la libera partecipazione degli oppositori ed ignorarono il clima di terrore imperante. Ragion per cui nessun governo, meccanismo d’integrazione regionale o istituzione di provata credibilità inviarono osservatori al suddetto processo.
L'illegittimità di tale processo venne ratificata dall'astensionismo della stragrande maggioranza della popolazione honduregna, che di conseguenza ne disconosce i risultati. Non a caso il popolo continua la lotta non violenta per sconfiggere il regime totalitario attuale e ristabilire l'ordine democratico.
1. La situazione dei diritti umani è grave e sta peggiorando. Nelle ultime settimane si sono registrati altri assassini, persecuzioni e molestie contro le persone organizzate nella Resistenza Popolare. E da parte dei dirigenti degli organi di sicurezza dello stato si annuncia un'offensiva militare per annientare l'opposizione al regime.
2. Diversi settori della comunità internazionale, governi amici, organizzazioni sociali e in difesa dei diritti umani, hanno sconfessato apertamente l'attuale regime.
Per tali ragioni:
1. Sollecitiamo i rappresentanti dei Governi e Stati membri del Gruppo di Rio a mantenere la loro posizione di non riconoscimento della dittatura honduregna, fintanto che non si ristabilisca l'ordine costituzionale democratico e non cessino le violazioni dei diritti umani.
2. Continueremo la nostra lotta a prescindere dalle azioni terroristiche dello stato controllato dai golpisti.
3. Ringraziamo i Governi e le organizzazioni sociali amiche per la loro preoccupazione per la grave situazione che attraversa il nostro paese e per le azioni di solidarietà volte a superare la crisi.
Tegucigalpa 19 febbraio 2010
http://voselsoberano.com/v1 /
Tradotto da Adelina Bottero
1. L’Honduras continua ad essere sottoposto ad un regime di fatto, installato e sostenuto con la forza delle armi dal 28 giugno 2009 fino ad oggi, periodo durante il quale il popolo honduregno è stato vittima di costanti violazioni dei diritti umani.
2. L'illegittimità e l’illegalità dell'attuale regime si vogliono negare, invano, cambiando le facce dei personaggi che amministrano lo Stato, ma non si riesce ad ingannare nessuno: è, infatti, di dominio pubblico che essi obbediscono agli stessi gruppi di potere che comandano la repressione e l'assassinio e che ostacolano lo sviluppo di una vera democrazia.
3. Il processo elettorale, con cui si pretende riconoscere autorità ai nuovi mandatari della dittatura, fu illegale sotto tutti i punti di vista, poiché diretto ed amministrato da autorità complici nel colpo di stato, che ostacolarono la libera partecipazione degli oppositori ed ignorarono il clima di terrore imperante. Ragion per cui nessun governo, meccanismo d’integrazione regionale o istituzione di provata credibilità inviarono osservatori al suddetto processo.
L'illegittimità di tale processo venne ratificata dall'astensionismo della stragrande maggioranza della popolazione honduregna, che di conseguenza ne disconosce i risultati. Non a caso il popolo continua la lotta non violenta per sconfiggere il regime totalitario attuale e ristabilire l'ordine democratico.
1. La situazione dei diritti umani è grave e sta peggiorando. Nelle ultime settimane si sono registrati altri assassini, persecuzioni e molestie contro le persone organizzate nella Resistenza Popolare. E da parte dei dirigenti degli organi di sicurezza dello stato si annuncia un'offensiva militare per annientare l'opposizione al regime.
2. Diversi settori della comunità internazionale, governi amici, organizzazioni sociali e in difesa dei diritti umani, hanno sconfessato apertamente l'attuale regime.
Per tali ragioni:
1. Sollecitiamo i rappresentanti dei Governi e Stati membri del Gruppo di Rio a mantenere la loro posizione di non riconoscimento della dittatura honduregna, fintanto che non si ristabilisca l'ordine costituzionale democratico e non cessino le violazioni dei diritti umani.
2. Continueremo la nostra lotta a prescindere dalle azioni terroristiche dello stato controllato dai golpisti.
3. Ringraziamo i Governi e le organizzazioni sociali amiche per la loro preoccupazione per la grave situazione che attraversa il nostro paese e per le azioni di solidarietà volte a superare la crisi.
Tegucigalpa 19 febbraio 2010
http://voselsoberano.com/v1 /
Tradotto da Adelina Bottero
Etichette: Honduras
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