23 febbraio, 2010
TANTI POPOLI UN'UNICA LOTTA
Sabato 20 febbraio migliaia di persone hanno dato vita a Milano (Italia) ad una manifestazione in solidarietà con le lotte antimperialiste dei popoli del mondo. Nel corteo internazionalista, aperto da uno striscione che recitava la significativa frase “Tanti popoli, un'unica lotta”, viene segnalata la grande presenza di uno spezzone dedicato alla solidarietà con la lotta antimperialista dei popoli latinoamericani. Questa parte del corteo era aperta da un grande striscione che su uno sfondo dipinto col tricolore bolivariano, portava la scritta “Por la Nueva Colombia, la Patria Grande y el Socialismo”. Dietro a questo si vedevano le bandiere di quei popoli e organizzazioni della nostra America che stanno all'avanguardia nella lotta per una seconda e definitiva indipendenza del continente latinoamericano. Colombia, Cuba, Venezuela, Nicaragua, Bolivia, Ecuador, Salvador, Honduras.
Il messaggio non poteva essere più chiaro. Questi popoli con la loro lotta hanno fatto rinascere la speranza di un mondo più giusto e solidale, opposto a quello capitalista, anche in Europa, e tutti insieme condannano senza mezzi termini il ruolo servile che il governo colombiano sta giocando a favore degli interessi rapaci e guerrafondai dell'imperialismo statunitense. Vedono nella lotta per la liberazione della Colombia un passaggio chiave per la liberazione dell'intero continente, nella costruzione della libertà e del socialismo, di un futuro di solidarietà, giustizia sociale e pace per tutti i popoli.
Quando il lungo corteo è passato sotto al palazzo che ospita il consolato della Colombia le molte persone presenti hanno ripetuto slogan di condanna e di ripudio nei confronti del governo mafioso e paramilitare attualmente presieduto dal narcotrafficante numero 82, Alvaro Uribe Velez.
Sono stati ricordati gli studenti messicani massacrati due anni fa con una operazione di vero terrorismo internazionale realizzata dall'esercito colombiano, supportato da tecnologia e mezzi USA, in territorio dell'Ecuador. Così come il comandante delle FARC-EP Raul Reyes, caduto durante lo stesso bombardamento, mentre svolgeva nel suo accampamento temporaneo un lavoro volto a favorire uno scambio umanitario tra i prigionieri di guerra in mano delle due parti belligeranti.
E' stata una grande giornata internazionalista, che a conclusione della settimana in solidarietà con il popolo basco, ha manifestato la sostanziale identità di obiettivi tra tutte le lotte antimperialiste: dalla Palestina al Kurdistan, dal Paese Basco all'America latina, ogni vittoria, in qualsiasi parte del mondo, è una vittoria di tutti.
http://www.nuovacolombia.net
Il messaggio non poteva essere più chiaro. Questi popoli con la loro lotta hanno fatto rinascere la speranza di un mondo più giusto e solidale, opposto a quello capitalista, anche in Europa, e tutti insieme condannano senza mezzi termini il ruolo servile che il governo colombiano sta giocando a favore degli interessi rapaci e guerrafondai dell'imperialismo statunitense. Vedono nella lotta per la liberazione della Colombia un passaggio chiave per la liberazione dell'intero continente, nella costruzione della libertà e del socialismo, di un futuro di solidarietà, giustizia sociale e pace per tutti i popoli.
Quando il lungo corteo è passato sotto al palazzo che ospita il consolato della Colombia le molte persone presenti hanno ripetuto slogan di condanna e di ripudio nei confronti del governo mafioso e paramilitare attualmente presieduto dal narcotrafficante numero 82, Alvaro Uribe Velez.
Sono stati ricordati gli studenti messicani massacrati due anni fa con una operazione di vero terrorismo internazionale realizzata dall'esercito colombiano, supportato da tecnologia e mezzi USA, in territorio dell'Ecuador. Così come il comandante delle FARC-EP Raul Reyes, caduto durante lo stesso bombardamento, mentre svolgeva nel suo accampamento temporaneo un lavoro volto a favorire uno scambio umanitario tra i prigionieri di guerra in mano delle due parti belligeranti.
E' stata una grande giornata internazionalista, che a conclusione della settimana in solidarietà con il popolo basco, ha manifestato la sostanziale identità di obiettivi tra tutte le lotte antimperialiste: dalla Palestina al Kurdistan, dal Paese Basco all'America latina, ogni vittoria, in qualsiasi parte del mondo, è una vittoria di tutti.
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