02 marzo, 2010
Honduras: solo il Popolo organizzato puo’ salvare il Popolo
Ida Garberi*
“Domani, magari dovremo sederci davanti ai nostri figli e dirgli che siamo stati sconfitti. Pero’ non potremo guardarli negli occhi e dirgli che vivono cosí perche´ non abbiamo voluto lottare”.
Mahatma Gandhi
Oggi, domenica 28 febbraio 2010, il grande e belligerante STYBIS (Sindacato dei Lavoratori dell’Industria delle bevande e simili), a Tegucigalpa, ha ospitato un evento cruciale per continuare la lotta; una conferenza patrocinata dal Movimento Ampio per la Dignita’ e la Giustizia che si intitolava “Costituente in Honduras”.
Il Movimento e’ parte del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare, e riunisce le organizzazioni dei lavoratori, dei contadini, degli studenti, alcuni sindacati, aggruppazioni religiose e dei datori di lavoro; è destinato a combattere la corruzione a tutti i livelli nel paese e la sua influenza dovra’ essere determinate nell'elezione dei giudici della Corte Suprema di Giustizia (CSJ), del Tribunale Superiore dei Conti (TSC), del Pubblico Ministero (MP) e nelle elezioni generali dei processi interni .
Si ricorda che il movimento è nato dallo sciopero della fame che hanno iniziato otto pubblici ministeri, il 7 aprile 2008 e successivamente ha ricevuto il sostegno e la solidarietà di più di 50 persone provenienti da varie organizzazioni (e’ durato 38 giorni) ed ha permesso al popolo di conoscere la corruzione enorme nell’apparato della giustizia honduregna.
Si sottolinea inoltre che tra i suoi obbiettivi, esiste quello di smascharare i meccanismi di controllo e di dominio di una classe politica corrotta, per definire proposte che possano rendere lo stato piu’ onesto e metterlo al servicio del bene comune.
La conferenza sulla costituente e’ stata introdotta dal pubblico ministero Jary Dixon, che ha sottolineato al popolo presente nella sala, che il libro, redatto con lo stesso titolo della conferenza, e’ solo una guida sull’argomento, che il vero attore che debe stabilire le regole e scrivere la nuova costituzione sara’ sempre il popolo sovrano.
“Lobo potrebbe convocare alla costituente, per riscrivere un’altra Magna Carta a servicio dei potenti, degli oligarca, dei militari: quelli che da sempre hanno governato Honduras. E’ per questo che il popolo debe essere preparato, questa volta non puo’ permettere che un pugno di privilegiati continui ad affamare il paese ed ha saccheggiare le sue ricchezze”, ha affermato Jari Dixon.
Poi, la parola e’ stata presa dall’avvocato Omar Menjivar, che ha fatto un riassunto degli avvenimenti dalla costituzione del 1956 fino ai giorni nostri, rilevando che in questi 53 anni (1956-2009) la forza armata ha sempre avuto il potere reale in forma ininterrotta, anche se negli anni 90 apparentemente e’avvenuta una desmilitarizzazione della vita istituzionale.
La dimostrazione che i militari sempre hanno dettato legge in Honduras e’ proprio il golpe di stato del 28 giugno 2009.
Dunque, la costituzione attuale, che e´stata approvata nel 1982, dall’assemblea costituente dell’anno 1980, non e’ il risultato di un patto sociale tra tutti i settori della societa’, ma solo un contratto tra i gruppi vincolati alle alte sfere del potere economico, imprenditoriale, religioso e militare del paese: il suo obbiettivo non era romper con il passato, anzi, era mantenere a tutti i costi i privilegi conquistati.
Anche se non si puo’ negare che la costituzione vigente permette di definire Honduras come uno stato democratico e di diritto, dopo 27 anni la realta’ ci dimostra che le istituzioni pubbliche si sono convertite in un carico pesante burocratico, che si caratterizzano per la loro inefficienza e corruzione, che mantengono una permanente e sistematica violazione dei diritti umani di un ampio settore della societa’.
Il golpe di stato contro il presidente Zelaya, democraticamente eletto dalla maggioranza della popolazione, smaschera completamente che nonostante la costituzione prevede i meccanismi minimi per preservare la stato di diritto, la classe politica honduregna attuale, con la sua constante trasgressione della cornice costituzionale, ha provocato una crisi politica, sociale, etica, economica e culturale-storica, dimostarndo cosi’ la totale incapacita’, il disprezzo e la negligenza nel rispondere agli interessi della maggioranza.
Il primo passo per dare una soluzione a questa grave crisi strutturale, che dimostra come il sistema attuale sia carente di legittimita’ e governabilita’, e’ la convocazione ad un’assemblea costituente, per costruire un modello di societa’politico e democratico, libero e basato sull’ugualianza, dove siano garantite le condizioni per la piena realizzazione della diginta’ di tutti e di tutte, gli honduregni e le honduregne.
In seguito, l’avvocato Joaquin A. Mejia ha esposto i concetti elementari del diritto costituzionale, da tener presente nell’esercizio di un’assemblea costituente: ad esempio, fino ad oggi in Honduras, il popolo non ha mai votato per eleggere i membri dell’assemblea e neanche ha votato per accettare o respingere il documento emesso dall’assemblea, in pratica dalla fine del periodo coloniale fino ad oggi, il popolo honduregno non ha mai esercitato il suo potere costituente!
Fino ad oggi, in Honduras e’ accaduto il fatto assurdo che il potere costituito (esecutivo, giudiziario e legislativo) ha avuto sempre l’ultima parola sulle vere riforme nel paese, mentre il diritto costituzionale mette in chiaro che solo il potere costituente del popolo puo’ effettivamente riformare completamente la Carta Magna, e convocare ad un’Assemblea costituente.
Pero’, grazie ad articoli rigidi e ormai obsoleti e’ praticamente impedito al popolo la possibilita’ di convocare un’assemblea costituente: attualmente bisogna raccogliere il consenso del 6% dei cittadini iscritti al Registro Elettorale ( una percentuale enorme rispetto ad altri stati democratici!) per chiamare la popolazione ad emettere la sua opinione sulla possibile convocazione di un’assemblea costituente.
Se il 51% della popolazione votante sara’ d’accordo IN TEORIA il Congresso dovrebbe convocare ad un’assemblea costituente: ed ecco che diventa fondamentale una lotta politica sulle strade e la formazione della popolazione, affinche’ cresca questa necessita’ impellente di cambiare le cose.
Alla fine delle esposizioni, diversi cittadini e cittadine hanno espresso il loro interesse a collaborare in questo progetto costituzionale, obbiettivo fondamentale, da sempre, del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare.
Ha terminato l’incontro un intervento del dirigente sindacale Carlos H. Reyes, che ha sottolineato che il movimiento della Resistenza in Honduras sta scrivendo un’importante pagina della storia dell’America Latina, dove l’unita’ dei partiti politici che hanno rifiutato il golpe ed i movimenti sociali e’ fondamentale per la vittoria finale.
“Dibattiti come questo sono importantissimi per crescere nel nostro pensiero, per portare nel nostro quartiere le preziose informazioni che abbiamo acquisito ed applicarle, per organizzare la lotta politica”.
“Fino ad oggi la legge ha rappresentato la volonta’ del diritto di chi sta nel potere, e’ giunto il momento di cambiare le cose, di dettare noi, che siamo parte del popolo sovrano, le regole del gioco”.
“La Costituzione del 1982 e’ stata dettata da Negroponte in base all’esperienza del Cile di Pinochet ed ha venduto completamente Honduras agli USA e dalle multinazionali”.
“Come possiamo pretendere democracia da una Carta Magna di cui la Forza Armata risulta essere la unica garante? Popolo di Honduras, dobbiamo darci gia’ una meta, decidiamo in queste assemblee sulla Costituente perche’ il prossimo 28 giugno sia il giorno della Consulta Popolare!”.
Terminata l’assemblea, mi resta un’enorme energia ed allegria dentro, per aver potuto constatare che la lotta continua qui in Honduras, che i fascisti non potranno con un popolo tutto, perche’ come diceva Abraham Lincoln, “si puo’ ingannare tutto il popolo durante un certo tempo, si puo’ ingannare una parte del popolo sempre, pero’ non si puó ingannare sempre tutto un popolo”.
*l’autrice e’ la responsabile della pagina in italiano del sito web di Prensa Latina
“Domani, magari dovremo sederci davanti ai nostri figli e dirgli che siamo stati sconfitti. Pero’ non potremo guardarli negli occhi e dirgli che vivono cosí perche´ non abbiamo voluto lottare”.
Mahatma Gandhi
Oggi, domenica 28 febbraio 2010, il grande e belligerante STYBIS (Sindacato dei Lavoratori dell’Industria delle bevande e simili), a Tegucigalpa, ha ospitato un evento cruciale per continuare la lotta; una conferenza patrocinata dal Movimento Ampio per la Dignita’ e la Giustizia che si intitolava “Costituente in Honduras”.
Il Movimento e’ parte del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare, e riunisce le organizzazioni dei lavoratori, dei contadini, degli studenti, alcuni sindacati, aggruppazioni religiose e dei datori di lavoro; è destinato a combattere la corruzione a tutti i livelli nel paese e la sua influenza dovra’ essere determinate nell'elezione dei giudici della Corte Suprema di Giustizia (CSJ), del Tribunale Superiore dei Conti (TSC), del Pubblico Ministero (MP) e nelle elezioni generali dei processi interni .
Si ricorda che il movimento è nato dallo sciopero della fame che hanno iniziato otto pubblici ministeri, il 7 aprile 2008 e successivamente ha ricevuto il sostegno e la solidarietà di più di 50 persone provenienti da varie organizzazioni (e’ durato 38 giorni) ed ha permesso al popolo di conoscere la corruzione enorme nell’apparato della giustizia honduregna.
Si sottolinea inoltre che tra i suoi obbiettivi, esiste quello di smascharare i meccanismi di controllo e di dominio di una classe politica corrotta, per definire proposte che possano rendere lo stato piu’ onesto e metterlo al servicio del bene comune.
La conferenza sulla costituente e’ stata introdotta dal pubblico ministero Jary Dixon, che ha sottolineato al popolo presente nella sala, che il libro, redatto con lo stesso titolo della conferenza, e’ solo una guida sull’argomento, che il vero attore che debe stabilire le regole e scrivere la nuova costituzione sara’ sempre il popolo sovrano.
“Lobo potrebbe convocare alla costituente, per riscrivere un’altra Magna Carta a servicio dei potenti, degli oligarca, dei militari: quelli che da sempre hanno governato Honduras. E’ per questo che il popolo debe essere preparato, questa volta non puo’ permettere che un pugno di privilegiati continui ad affamare il paese ed ha saccheggiare le sue ricchezze”, ha affermato Jari Dixon.
Poi, la parola e’ stata presa dall’avvocato Omar Menjivar, che ha fatto un riassunto degli avvenimenti dalla costituzione del 1956 fino ai giorni nostri, rilevando che in questi 53 anni (1956-2009) la forza armata ha sempre avuto il potere reale in forma ininterrotta, anche se negli anni 90 apparentemente e’avvenuta una desmilitarizzazione della vita istituzionale.
La dimostrazione che i militari sempre hanno dettato legge in Honduras e’ proprio il golpe di stato del 28 giugno 2009.
Dunque, la costituzione attuale, che e´stata approvata nel 1982, dall’assemblea costituente dell’anno 1980, non e’ il risultato di un patto sociale tra tutti i settori della societa’, ma solo un contratto tra i gruppi vincolati alle alte sfere del potere economico, imprenditoriale, religioso e militare del paese: il suo obbiettivo non era romper con il passato, anzi, era mantenere a tutti i costi i privilegi conquistati.
Anche se non si puo’ negare che la costituzione vigente permette di definire Honduras come uno stato democratico e di diritto, dopo 27 anni la realta’ ci dimostra che le istituzioni pubbliche si sono convertite in un carico pesante burocratico, che si caratterizzano per la loro inefficienza e corruzione, che mantengono una permanente e sistematica violazione dei diritti umani di un ampio settore della societa’.
Il golpe di stato contro il presidente Zelaya, democraticamente eletto dalla maggioranza della popolazione, smaschera completamente che nonostante la costituzione prevede i meccanismi minimi per preservare la stato di diritto, la classe politica honduregna attuale, con la sua constante trasgressione della cornice costituzionale, ha provocato una crisi politica, sociale, etica, economica e culturale-storica, dimostarndo cosi’ la totale incapacita’, il disprezzo e la negligenza nel rispondere agli interessi della maggioranza.
Il primo passo per dare una soluzione a questa grave crisi strutturale, che dimostra come il sistema attuale sia carente di legittimita’ e governabilita’, e’ la convocazione ad un’assemblea costituente, per costruire un modello di societa’politico e democratico, libero e basato sull’ugualianza, dove siano garantite le condizioni per la piena realizzazione della diginta’ di tutti e di tutte, gli honduregni e le honduregne.
In seguito, l’avvocato Joaquin A. Mejia ha esposto i concetti elementari del diritto costituzionale, da tener presente nell’esercizio di un’assemblea costituente: ad esempio, fino ad oggi in Honduras, il popolo non ha mai votato per eleggere i membri dell’assemblea e neanche ha votato per accettare o respingere il documento emesso dall’assemblea, in pratica dalla fine del periodo coloniale fino ad oggi, il popolo honduregno non ha mai esercitato il suo potere costituente!
Fino ad oggi, in Honduras e’ accaduto il fatto assurdo che il potere costituito (esecutivo, giudiziario e legislativo) ha avuto sempre l’ultima parola sulle vere riforme nel paese, mentre il diritto costituzionale mette in chiaro che solo il potere costituente del popolo puo’ effettivamente riformare completamente la Carta Magna, e convocare ad un’Assemblea costituente.
Pero’, grazie ad articoli rigidi e ormai obsoleti e’ praticamente impedito al popolo la possibilita’ di convocare un’assemblea costituente: attualmente bisogna raccogliere il consenso del 6% dei cittadini iscritti al Registro Elettorale ( una percentuale enorme rispetto ad altri stati democratici!) per chiamare la popolazione ad emettere la sua opinione sulla possibile convocazione di un’assemblea costituente.
Se il 51% della popolazione votante sara’ d’accordo IN TEORIA il Congresso dovrebbe convocare ad un’assemblea costituente: ed ecco che diventa fondamentale una lotta politica sulle strade e la formazione della popolazione, affinche’ cresca questa necessita’ impellente di cambiare le cose.
Alla fine delle esposizioni, diversi cittadini e cittadine hanno espresso il loro interesse a collaborare in questo progetto costituzionale, obbiettivo fondamentale, da sempre, del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare.
Ha terminato l’incontro un intervento del dirigente sindacale Carlos H. Reyes, che ha sottolineato che il movimiento della Resistenza in Honduras sta scrivendo un’importante pagina della storia dell’America Latina, dove l’unita’ dei partiti politici che hanno rifiutato il golpe ed i movimenti sociali e’ fondamentale per la vittoria finale.
“Dibattiti come questo sono importantissimi per crescere nel nostro pensiero, per portare nel nostro quartiere le preziose informazioni che abbiamo acquisito ed applicarle, per organizzare la lotta politica”.
“Fino ad oggi la legge ha rappresentato la volonta’ del diritto di chi sta nel potere, e’ giunto il momento di cambiare le cose, di dettare noi, che siamo parte del popolo sovrano, le regole del gioco”.
“La Costituzione del 1982 e’ stata dettata da Negroponte in base all’esperienza del Cile di Pinochet ed ha venduto completamente Honduras agli USA e dalle multinazionali”.
“Come possiamo pretendere democracia da una Carta Magna di cui la Forza Armata risulta essere la unica garante? Popolo di Honduras, dobbiamo darci gia’ una meta, decidiamo in queste assemblee sulla Costituente perche’ il prossimo 28 giugno sia il giorno della Consulta Popolare!”.
Terminata l’assemblea, mi resta un’enorme energia ed allegria dentro, per aver potuto constatare che la lotta continua qui in Honduras, che i fascisti non potranno con un popolo tutto, perche’ come diceva Abraham Lincoln, “si puo’ ingannare tutto il popolo durante un certo tempo, si puo’ ingannare una parte del popolo sempre, pero’ non si puó ingannare sempre tutto un popolo”.
*l’autrice e’ la responsabile della pagina in italiano del sito web di Prensa Latina
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